"SEI BRUTTA E MALATA, L'HA DETTO LA MIA MAMMA" - L'ASSESSORE AL WELFARE DEL COMUNE DI NAPOLI, LUCA TRAPANESE, RACCONTA UN EPISODIO CHE HA COINVOLTO LA FIGLIA DI 5 ANNI, AFFETTA DA SINDROME DI DOWN: UN BAMBINO L'HA INSULTATA IN SPIAGGIA - "QUEL BIMBO NON HA COLPE, MA GRAZIE ALLA SUA MAMMA, RAPPRESENTA UNA PARTE DELLA SOCIETÀ OSTILE ALLA DIVERSITÀ, INDIFFERENTE AL DOLORE"
Monica Scozzafava per il Corriere della Sera
luca trapanese e la figlia alba
Luca e Alba, padre e figlia giocano in spiaggia. C'è un altro bambino che si diverte con loro sulle giostrine. Alba ha 5 anni ed è affetta da sindrome di Down, il papà è Luca Trapanese assessore al Welfare del Comune di Napoli. La storia (triste): il bambino si rivolge alla compagna di giochi e, dopo averla osservata con insistenza, le dice: «Sei brutta e malata, l'ha detto la mia mamma». La spiaggia è quella di Scauri sul litorale pontino, lì ci sono tante famiglie con bambini piccoli che approfittano del sole e della libertà di una domenica all'aperto.
luca trapanese e la figlia alba
L'assessore ascolta le parole del bambino, prova dissimulare la sua fragilità rispetto ad un commento del genere («ci sono rimasto di pietra, ero impreparato», dice) e prova a spiegare all'amichetto di sua figlia che Alba, la bimba che ha adottato nel 2017 dopo che era stata rifiutata da sette famiglie, «non è malata, ma ha soltanto un deficit». Cerca di essere naturale, evita che sua figlia ascolti una conversazione che potrebbe turbarla ulteriormente. I piccoli continuano a giocare, l'offesa resta impressa nel cuore e soprattutto nella testa di un papà single che ha scelto Alba tra tanti bambini, proprio perché down.
E quindi rende pubblica la storia: «Non sapevo nemmeno cosa rispondere, perché mia figlia non è malata e la sua disabilità non la invalida dall'essere una bambina felice, oltre ad essere oggettivamente bella. Quel bimbo non ha colpe, ma grazie alla sua mamma, rappresenta una parte della società ostile alla diversità, indifferente al dolore. Il messaggio che vorrei passasse è che avere una figlia down non è una disavventura ma una opportunità, perché la vita perfetta non esiste, mentre oggi siamo completamente circondati da stereotipi di perfezione per i quali i nostri figli devono sperare di essere i migliori, mentre l'importante è che siano felici».
luca trapanese e la figlia alba
Dopo l'episodio in spiaggia, però, Trapanese riceve una testimonianza di tutt' altra natura. «Lunedì pomeriggio mi arriva una foto di Alba con Arturo, un suo compagno di classe con questo messaggio: "Grazie a te e ad Alba...lei riesce a sfiorargli le mani...e il cuore"». È un segnale di speranza. «È tutto nelle mani di noi genitori - osserva l'assessore al Welfare -, i disabili saranno soli se noi decidiamo di lasciarli soli. Posso rendere Alba la bambina più abile del mondo, «le posso garantire le migliori terapie, cercare per lei la scuola più preparata, ma se non sarà accolta dalla società come una persona e non come una handicappata il mio lavoro è stato del tutto inutile».
luca trapanese e la figlia alba
Luca Trapanese alla figlia ha dedicato il libro dal titolo Alba. Ditemi che è bella firmato dalla scrittrice napoletana Patrizia Rinaldi con l'illustratrice Francesca Assirelli. Un'operazione editoriale che intende avvicinare i bambini al concetto di disabilità, sfatando i pregiudizi attraverso un approccio giocoso. Il tema è all'ordine del giorno alla Camera dei deputati, ed è il presidente Roberto Fico a soffermarsi sull'episodio: «Le barriere architettoniche e culturali sono ostacoli contro i quali combattono le persone con disabilità e le loro famiglie. E lo fanno ogni giorno. Lo dimostra il triste episodio che ha riguardato Luca Trapanese: a lui e a sua figlia Alba va un abbraccio».