IL MONDO AL CONTRARIO: TRA POCO SARANNO GLI STUDENTI A DECIDERE CHE VOTO VOGLIONO – L’ASSURDA PROTESTA DI UNA STUDENTESSA 18ENNE DI VENEZIA CHE, SCONTENTA PER L'ESITO DELLA SECONDA PROVA ALLA MATURITÀ, HA DECISO DI FARE “LO SCIOPERO DEL SILENZIO” ALL’ORALE: “AMBIVO AL 90, MA MI ACCONTENTO DEL 60. IL VOTO? AVREI POTUTO PAGARE MENO LA RETTA ALLA MIAMI UNIVERSITY IN OHIO, MA È UNA QUESTIONE DI PRINCIPIO” (PER CHI SE LO PUÒ PERMETTERE) - LA NOTIZIA È CHE LA SCUOLA ITALIANA È RIDOTTA TALMENTE MALE CHE CON UNA SCENA MUTA ALL’ORALE SI È PROMOSSI LO STESSO…
Estratto dell'articolo di Costanza Francesconi per www.corriere.it
linda conchetto e sciopero del silenzio all esame di maturita con le compagne di classe
La prima a mettere in pratica lo «sciopero dell’orale» agli esami di maturità della terza A del liceo classico Foscarini dopo la prova di greco è lei, Linda Conchetto, diciottenne del Lido di Venezia, non solo studentessa dai buoni voti ma anche promessa dell’atletica leggera: pratica il mezzofondo con ottimi risultati. Il motivo lo spiega senza esitazioni: «Valutazioni assurde e umilianti a cui ho scelto, con altre due compagne, di oppormi». La protesta da lei inaugurata è esplosa all’indomani della pubblicazione dei risultati del secondo scritto dove lei ha preso 6.5.
Gli studenti ipotizzano che sulla valutazione abbiano influito dissapori pregressi - ipotesi tutta da dimostrare - tra la commissaria esterna di greco, la professoressa Carmelita Pettenà del liceo Franchetti di Mestre, e il loro interno di latino, il docente Francesco Chiaro.
Come le era sembrata la versione?
«Non particolarmente difficile. Rifacendola a casa con mia madre, laureata in greco e latino, ho individuato un solo errore che potesse dirsi tale».
linda conchetto e sciopero del silenzio all esame di maturita con le compagne di classe
Come è arrivata a una decisione tanto radicale?
«È stato difficilissimo, ci ho pensato fino all’ultimo ma i voti, in generale, sono stati davvero bassissimi e senza motivo. Non potevo rimanere inerme».
Come ha reagito la commissione?
«Spiazzata, ero la prima dell’istituto a sostenere l’orale. Mia sorella minore frequenta la stessa scuola, non voglio che subisca una simile ingiustizia, mi sono sentita mancata di rispetto».
Verrà ugualmente promossa?
«Ambivo a superare il 90, mi accontenterò di poco più di sessanta. D’altra parte ho presenziato all’orale, potrei non aver studiato. Anche con il minimo, passo».
Il suo compito era sufficiente, ma dieci su quattordici studenti no…
«Non mi spiego tante insufficienze. Io stessa mi presentavo con 8 in greco in pagella e tutta la mia classe ha una buona media. Ho chiesto ai commissari di rivedere assieme la versione, all’inizio c’è stata resistenza e comunque non c’è stato verso di cambiare le cose».
Cosa può essere successo?
«Ritengo che la commissaria esterna di greco si sia tenuta stretta ma abbia riservato un trattamento diverso a un’altra sezione».
La valutazione però non è di uno solo, ma dell’intera commissione…
«Certo. È anche vero che sulle versioni dal greco o latino c’è sempre un margine di interpretazione soggettivo. Ma, ripeto, per dare un voto di 3.5 credo ci vogliano ben altri problemi».
Un voto basso può condizionare il suo futuro?
«Sono iscritta alla Miami University in Ohio con borsa di studio per meriti sportivi. Un voto alto alla maturità mi avrebbe forse permesso di accedere ai benefici scolastici, sotto forma di riduzione della retta. Ma era una questione di principio».
E adesso?
«Aspettiamo i quadri. Chiederò un accesso agli atti ma non prevedo di fare un ricorso. […]