voti bassi a scuola

LA CAPORETTO DELLA SCUOLA – L’EFFETTO PANDEMIA PESA SULL’ISTRUZIONE IN MODO DEVASTANTE: DOPO DUE ANNI “FINTI” TRA COVID E DAD, LE SITUAZIONI DEFINITE DI “FRAGILITÀ” SONO DEL 18% ALLE SCUOLE ELEMENTARI E SALGONO AL 44% ALLE SUPERIORI – IL DIVARIO È EVIDENTE NON SOLO TRA ISTITUTI PUBBLICI E PRIVATI, MA SOPRATTUTTO TRA NORD E SUD, DOVE IL LIVELLO DI DISPERSIONE SCOLASTICA ARRIVA AL 19% - I LIVELLI DI APPRENDIMENTO SONO CROLLATI E…

Paolo Russo per “la Stampa”

voti bassi a scuola 9

 

«È incredibbile, ma ho ancora dificoltà a scrivere». Quello che è capitato di leggere a un'insegnante di terza elementare nella romanissima Trastevere è più o meno quello che è passato sotto agli occhi di tanti suoi colleghi a Nord e ancor più a Sud.

«Gli alunni delle elementari sbagliano le doppie, non capiscono i testi e fanno fatica a esporre quanto hanno appreso», dicono quasi all'unisono i dirigenti scolastici della scuola primaria.

voti bassi a scuola 8

 

Ma la Caporetto della scuola post-pandemia è anche nelle aule delle medie e delle superiori, come ci raccontano i Presidi tirando le somme degli scrutini in corso. E come confermano le indagini ampie e metodiche di Invalsi, l'Istituto per la valutazione del sistema educativo che fa capo al ministero dell'Istruzione.

 

voti bassi a scuola 7

I dati inediti, presentati a un seminario interno a fine maggio da Patrizia Falzetti, responsabile della ricerca valutativa, la dicono lunga sul ritardo formativo che due anni e mezzo di dad e lockdown hanno finito per ampliare, accentuando una discesa che in verità parte da più lontano. E la scuola pubblica è messa peggio di quella privata. Valutando livelli di apprendimento, abbandono scolastico e capacità di portare a termine i programmi, il 14,6% delle scuole elementari presenta situazioni definite «di fragilità», ma la quota sale al 18% se si considerano solo quelle pubbliche. Alle medie in difficoltà si trova il 21,4% degli istituti, il 24,2% considerando solo le scuole statali. Ma va molto peggio alle superiori, dove in posizione di fragilità, a volte marcata, si trova il 25,6%, percentuale che sale però al 44% considerando solo il pubblico.

voti bassi a scuola 6

 

Ma al divario tra i vari livelli di istruzione e del pubblico rispetto al privato, si somma poi quello tra Nord e Sud, che emerge dai dati sulla «dispersione implicita», i ragazzi che dalle superiori escono con lo stesso livello di preparazione che avevano quando ci sono entrati, lasciando la terza media. Senza aver fatto mezzo passo avanti era il 7% degli studenti nel 2019, prima della pandemia, percentuale salita al 9,5% due anni dopo.

voti bassi a scuola 5

 

Un aumento del 2,5% che è però del 14,8% al Sud, con punte di dispersione implicita del 25% in Calabria, del 20% in Campania, del 16,5% in Sicilia, del 15% in Sardegna. Percentuali in salita ovunque, con le sole eccezioni di Valle d'Aosta, Piemonte, Trentino, Friuli Venezia Giulia, Molise e Basilicata. Ci si potrebbe chiedere perché trattenere ragazzi che non hanno alcuna voglia di studiare. «I presidi mi dicono che almeno così evitano di abbandonarli alla strada a fare chissà cosa», è la risposta eloquente della Falzetti.

 

All'abbandono implicito di chi resta ma non apre libro c'è poi quello materiale di chi esce dal portone scolastico per non rientrarci più.

voti bassi a scuola 4

Il tasso di abbandono precoce rilevato dall'Istat è del 13%, pari a 543 mila studenti, fra i più alti d'Europa. Ma al Sud si va dal 15 al 19%.

 

«Le assenze sono aumentate moltissimo. Molti bambini e adolescenti prolungavano la quarantena e abbiamo dovuto fare un grande sforzo per convincere i genitori a farli rientrare. Da sempre combattiamo contro il fenomeno dell'abbandono scolastico e purtroppo per alcune famiglie disagiate la pandemia è diventata un alibi per togliere i figli dalla scuola», racconta Daniela Pes, preside dell'istituto comprensivo, con scuola dell'infanzia, elementare e media, in una periferia difficile come quella del quadrante occidentale di Napoli. «Negli scrutini non li abbiamo voluti penalizzare ma le carenze ci sono e sono aumentate.

voti bassi a scuola 3

 

Quella che dobbiamo recuperare però non è tanto la capacità cognitiva, ma l'autostima che l'isolamento ha fatto crollare».

«Durate la valutazione ci siamo resi conto che rispetto allo scorso anno la situazione non è migliorata, soprattutto tra i ragazzi del terzo», ammette Tiziana Sallusti, preside dello storico liceo romano «Mamiani».

«Agli scrutini, i primi diciamo normali dopo due anni un po' finti, la sensazione è che siano in aumento i rimandati e i non ammessi», racconta a sua volta Giovanni Poggi, preside dell'istituto superiore «Vittorio Emanuele II-Ruffini» di Genova. «Vediamo che i ragazzi memorizzano tutto grazie anche alla dimestichezza con i mezzi informatici, ma quando poi si tratta di elaborare queste informazioni, scrivere un testo, arrivano i problemi, a volte enormi.

voti bassi a scuola 2

 

La matematica poi è una bestia nera da sempre, ma adesso va ancora peggio». Il vero problema secondo Poggi però è il disagio psicologico. «Per quello dobbiamo lavorare nella formazione del corpo docente, per recuperare quell'empatia indispensabile a rimotivare i ragazzi». E far sì che la generazione Covid non vada perduta.

voti bassi a scuola 1voti bassi a scuola 10

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…