yara gambirasio bossetti massimo

COLPEVOLE O INNOCENTE? L’EX VICEPRESIDENTE DEL CSM, CARLO FEDERICO GROSSO: “LA PROVA DEL DNA NON INCHIODA BOSSETTI. SI POTREBBE SEMPRE ECCEPIRE CHE L’ACQUISIZIONE DI QUELLA PROVA NON SIA AVVENUTA IN CONDIZIONI DI GARANZIA”

Luca Telese per “Libero Quotidiano”

 

CARLO FEDERICO GROSSOCARLO FEDERICO GROSSO

«Guardi, non c' è ombra di dubbio: la questione del Dna è discriminante. Le spiego: io lo considero una prova molto importante, scientificamente attendibile, ma - proprio per questo - ancora più importante considero le modalità di garanzia nell' accertamento, a tutela dell' imputato. È decisivo il modo in cui l' accertamento viene effettuato».

 

Carlo Federico Grosso è un luminare del diritto penale: è un avvocato penalista, professore ordinario di diritto all' Università di Torino. Lo raggiungo per chiedergli un parere sul peso della prova genetica nel processo per l' omicidio di Yara Gambirarasio. Mi chiede un' ora di tempo per rifletterci e prepararsi. Persona seria. Premette che per parlare con cognizione di causa vorrebbe poter conoscere le carte del processo, poter leggere gli atti.

 

LUCA TELESE MATRIX CASO YARA BOSSETTILUCA TELESE MATRIX CASO YARA BOSSETTI

Spiega che la questione per lui ha un interesse immenso. Ma, dato che la requisitoria è stata appena pronunciata, che gli atti non possono essere materialmente consultati, e che questo lavoro di studio è impossibile, accetta di illustrare la sua posizione con una avvertenza: «Prima della sentenza, e prima di leggere le sue motivazioni, io posso fare solo un ragionamento in linea di principio».

 

Avvocato, come la definisce questa vicenda?

massimo bossettimassimo bossetti

«Prima di tutto un paradosso giuridico, prodotto dal problema che lei mi ricorda: l' esame dei residui di Dna su questo famoso reperto G20, in questo caso, è stato fatto non solo prima del rinvio a giudizio, ma prima ancora dell' individuazione dell' imputato!».

 

Che proprio per questo era stato definito "ignoto numero uno". Cosa comporta, secondo lei, questo esame "in assenza"?

«Faccio una premessa importante. La prova del Dna, in astratto, ha dei grandi margini di sicurezza. E per questo viene riconosciuta in aula con un valore probatorio».

 

Ovvio.

«Secondo gli scienziati può essere un esame che fornisce un esito addirittura certo, a patto che sia compiuto a regola d' arte, e con una taratura attendibile degli strumenti di rilevazione con la garanzia che non ci siano contaminazioni».

 

il furgone di bossetti analizzato dai risil furgone di bossetti analizzato dai ris

Perché sottolinea questo aspetto?

«Perché dal punto di vista procedurale il problema cruciale del Dna è esattamente questo: la garanzia contro l' errore. La tutela del diritto alla difesa».

 

In questo caso, per stessa ammissione della pm, nelle risultanze del Dna esistono degli elementi non del tutto spiegabili. E l'esame è stato compiuto dai capitani dei Ris senza che fosse presente nessun altro.

«Questo mi dà da pensare. Quando il Dna viene usata in materia di processo penale le garanzie per l' imputato sono davvero tutto, forse un elemento addirittura prioritario».

 

Perché?

giampietro lago  dei risgiampietro lago dei ris

«Per un ragionamento logico, che discende da quello che ho appena detto: se do la facoltà di condannare in nome di il quella prova, deve essere riconosciuta in pieno la possibilità di difendersi!».

 

Come?

«Semplice: o il Dna viene esaminato con un incidente probatorio in presenza delle parti, e soprattutto dei difensori, o viene filmata la sequenza dell' esame, oppure la prova si produce in acquisizione probatoria in garanzia da parte del pubblico ministero: articolo 360».

 

La condizione discriminante quale è?

yara gambirasioyara gambirasio

«È richiesta la presenza dei consulenti tecnici dell'imputato e i loro difensori».

 

Nulla di tutto questo è accaduto. E nemmeno poteva accadere, visto che Bossetti non era ancora indagato né identificato.

«È un bel paradosso: in questo caso la prova dovrebbe ripetersi con dei residui di materiale biologico del medesimo campione utilizzato».

 

Ma, di fronte a questa richiesta, inquirenti e pm hanno detto: «Non si può perché il campione è andato esaurito negli esami dell' indagine».

«Ecco: indubbiamente è proprio a questo punto che si pongono dei problemi giuridici e processuali seri».

 

Me lo spieghi.

«Ma è evidente. Le parti potrebbero sempre eccepire che l' acquisizione di quella prova non sia avvenuta in condizioni di garanzia».

 

leggings di yaraleggings di yara

Infatti è accaduto. Di fronte a questo scoglio come si procede?

«È una risposta che devo fornire su due diversi piani. Nel processo in corso è il giudice che decide, che valuta gli elementi e le condizioni eccezionali in cui questo risultato si è prodotto».

 

E se un giudice ritiene che la prova sia utilizzabile anche se non c' erano queste specifiche garanzie?

«In questo grado di giudizio il giudice è l' arbitro, e il suo giudizio è sovrano. Ma una volta che ci fosse una sentenza che fosse basata su un elemento, che come sappiamo è contestato dalla difesa, tutto si può riaprire nei gradi successivi».

 

In che modo?

furgone iveco brembate fuori dalla palestra di yara gambirasiofurgone iveco brembate fuori dalla palestra di yara gambirasio

«Questa prova del Dna contestata sarà sicuramente elemento di appello. E, se anche in appello non venisse accolta, sarebbe sicuramente oggetto di ricorso in Cassazione. Però non corra».

 

Perché?

«Prima di tutto non c'è ancora una condanna. E poi perché coloro che hanno compiuto questo accertamento devono essere in grado di provare sul terreno della garanzia della prova come hanno operato».

 

Nel processo l'udienza con i capitani dei Ris che hanno fatto l'esame è stata una delle poi contestate dalla difesa e combattute.

«Cosa è accaduto?».

 

massimo bossettimassimo bossetti

I due ufficiali hanno chiesto il rinvio dicendo che non erano in grado di rispondere alle domande sul numero di amplificazioni effettuate.

«Ecco, non conoscevo questi dettagli. Ma saranno sicuramente oggetto di valutazione nei gradi successivi».

 

Una sentenza della Corte Costituzionale sul processo Meredith Kercher dice che l' esame deve essere ripetuto o ripetibile per essere valido.

«Ha affermato una cosa oggettivamente corretta. Ma ogni processo è un caso a sè. Io vorrei stare nel processo di Meredith e in questo processo per valutare. Però il problema in linea di principio è un altro».

 

Cioè?

«Così come lei mi prospetta la questione, la possibilità di sollevare vizi di forma mi pare concreta. Tutte le parti hanno il diritto di contestare, di chiedere l' accertamento o di ripetere la prova».

 

yara gambirasio con le amicheyara gambirasio con le amiche

Sono state presentate delle motivazioni per spiegare come mai non è ripetibile.

«Dipende dalle motivazioni: quelle di cui lei parla, in caso di riconoscimento della prova, possono comunque essere impugnate in seguito».

 

Ovvero?

«Il dato fondamentale, in sede di appello, è il modo in cui questa motivazione viene sostenuta. Altrimenti il valore dell' esame è nullo».

 

Ci si può fidare dei consulenti?

BOSSETTIBOSSETTI

«Ogni incertezza nelle risposte che hanno fornito si tradurrà in una minore affidabilità del dato accettato. Se il giudice riterrà la prova affidabile, gli avvocati sanno che bisogna già prepararsi alla discussione che avverrà in sede di appello».

 

Cosa rende un esame attendibile più di un altro?

«È semplice: l' unica vera garanzia è il rispetto delle regole. In un caso conteso, di solito, non si può prescindere da un incidente probatorio».

 

Che secondo l' accusa non si può effettuare per l' esaurimento del campione.

«Capisco. Ma questa irripetibilità è la debolezza innegabile di questo accertamento così importante».

 

E dunque?

bossetti mogliebossetti moglie

«Se non c' è questo incidente probatorio, ci troviamo di fronte a una innegabile carenza del processo».

 

BOSSETTI ARRESTATO BOSSETTI ARRESTATO

 

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