“IN ITALIA ESISTE UN CEPPO DI VIRUS DOMINANTE E UNA SUA VARIANTE” - L’INFETTIVOLOGO MASSIMO GALLI: “UNO STUDIO HA EVIDENZIATO LA RELAZIONE FRA L'INFEZIONE DA SARS-COV-2 E CERTE VACCINAZIONI, COME QUELLA ANTI-PNEUMOCOCCO: SI INFETTA DI PIÙ CHI NON È VACCINATO CONTRO IL VIRUS DELL'INFLUENZA O LO PNEUMOCOCCO. VICEVERSA SEMBRANO PIÙ PROTETTI I VACCINATI - OGGI L'UNICO FARMACO ANTIVIRALE CHE SEMBRA FUNZIONARE È IL REMDESIVIR. E SUL VACCINO…”
Adriana Bazzi per il “Corriere della Sera”
massimo galli ospite di accordi e disaccordi 1
Il suo è un osservatorio privilegiato. Massimo Galli, da infettivologo e clinico, è sempre stato in prima linea nella cura dei pazienti con Covid-19, fin dall'inizio della pandemia, all'Ospedale Sacco di Milano. Come ricercatore ha sott' occhio la letteratura scientifica dove continua a pubblicare ricerche di peso, sue e del suo gruppo, su questo nuovo coronavirus. E, nella veste di «grande comunicatore», riesce a far passare, attraverso i media, messaggi di prevenzione alla popolazione.
Professore cosa vede oggi nel suo reparto? (Galli dirige il Dipartimento di malattie infettive ed è professore all'Università di Milano)
«Rispetto alla prima grande ondata non c'è nulla di paragonabile: c'è un modesto stillicidio di casi da ricovero, ma non situazioni gravi in persone fragili, come nei mesi passati».
Particelle del coronavirus SarsCov2 sulla superficie di una cellula
Quindi, i mille e più casi al giorno di contagi, segnalati soprattutto fra chi rientra dalle ferie, non arrivano in ospedale.
«No. I nuovi contagi riguardano soprattutto i giovani (ed è ovvio visto che i tamponi si fanno soprattutto a loro!) che raramente vanno incontro a una malattia grave. Anzi, spesso sono asintomatici. Il problema è che diventano un serbatoio di infezione e possono spargere il virus alla vecchia zia, per dire. Ma non vanno demonizzati. Alla fine la riapertura delle discoteche ha significato per loro, confinati per mesi dal lockdown, una sorta di liberi tutti. Adesso bisogna correre ai ripari, magari con quarantene fatte con intelligenza, non con piglio burocratico».
massimo galli ospite di peter gomez a sono le venti 4
Cosa ci si aspetta al rientro dalle vacanze?
«Discoteche a parte, occorre davvero decidere che cosa si può riaprire e come, scuole comprese. La raccomandazione è quella della "cautela" sia per la popolazione, che dovrebbe osservare sempre le normali norme igieniche di prevenzione, sia per i politici che devono prendere decisioni. L'alternativa è fra un eccesso di chiusure, che comprometterebbe la ripresa del Paese, e un eccesso di aperture che potrebbe risolversi con il famoso "passo del gambero", il rischio di tornare indietro. Comunque sono i politici, alla fine, a dover dare indicazioni».
Una domanda per il professor Galli ricercatore. Che cosa ci offre di nuovo la ricerca scientifica per combattere il nuovo Sars-CoV-2? E come il suo gruppo ha contribuito?
«A oggi abbiamo pubblicato oltre venti lavori. Uno dei più significativi descrive bene i sintomi da Covid, un altro le sequenze genetiche del virus. Abbiamo, cioè, dimostrato che in Italia esiste un ceppo di virus dominante e una sua variante. (Sono indicazioni che si inseriscono nella discussione sulla possibilità che il virus abbia "perso forza" come sembrano indicare piccoli studi pubblicati nei giorni scorsi, ndr ). Un altro ancora evidenzia la relazione fra l'infezione da Sars-CoV-2 e certe vaccinazioni, come quella anti-Pneumococco».
Ci parli più in dettaglio di quest' ultima.
«È uno studio pubblicato sulla rivista Vaccine da cui emerge un dato importante: si infetta di più con il Sars-CoV-2 chi non è vaccinato contro il virus dell'influenza o lo Pneumococco (batterio che causa polmoniti, ndr ). Viceversa sembrano più protetti i vaccinati. È vero che chi si vaccina, in genere è più attento alla salute e anche alle regole di prevenzione contro il Covid, ma l'osservazione è interessante».
Il messaggio da comunicare al pubblico, dunque, è...
«Vaccinarsi il prima possibile, in autunno, contro l'influenza e le infezioni da Pneumococco. Comunque con questo virus siamo destinati a convivere e dobbiamo fare del nostro meglio per star fuori dai guai (leggi: mascherine, distanziamento, igiene, eccetera, ndr )».
Una domanda sulle terapie. Che cosa ci dice la letteratura scientifica più aggiornata?
«All'inizio della pandemia abbiamo provato di tutto. Oggi l'unico farmaco antivirale che sembra funzionare nelle polmoniti è il remdesivir (approvato dall'Fda). Anche i cortisonici hanno un certo effetto. Tutto il resto va verificato. Anche i vaccini, su cui sono ottimista».
Dove ha trascorso le sue vacanze?
«Sul Lago Maggiore, a un'ora e mezza dall'ingresso del mio ospedale. Adesso sto rientrando (ieri per chi legge, ndr ) e domani vado a "respirare" la situazione nel mio reparto. In questi giorni ho completato l'ultimo lavoro scientifico. E quando voglio prendermi un momento di pausa mi dedico alla scrittura di un romanzo di fantascienza. Non ho pensato a un instant book sul coronavirus, che mi hanno chiesto, e nemmeno mi lascio attrarre dalle sirene della politica».