QUEI ''BRAVI RAGAZZI'' CHE SVENTRANO VITTIME INNOCENTI - DOPO L'IMBARAZZANTE INTERVENTO DEL PADRE DEL KILLER DI LUCA VARANI A ''PORTA A PORTA'', IL PIANO ANZALDI PER ELIMINARE LA CRONACA NERA DALLA RAI PORTA A CASA UN BEL PUNTO - DON MAZZI MAZZIA VESPA: ''POSSIBILE CHE NESSUNO ABBIA CONTESTATO IN STUDIO IL PADRE?''
1.L’OMICIDIO VARANI, I PADRI IN TV E I “BRAVI RAGAZZI” COCAINOMANI. PARLA DON MAZZI
LUCA VARANI E IL PADRE DI MANUEL FOFFO A PORTA A PORTA
Lorenzo Maria Alvaro per “Vita.it”
Lunedì sera a Porta a Porta Bruno Vespa ha intervistato, ad un giorno dall’accaduto, Valter Foffo, padre di Manuel Foffo che insieme a Marco Prato nel proprio appartamento a Roma, dopo alcuni giorni dedicati alla cocaina, hanno ucciso Luca Varani. Un omicidio che ha fatto scalpore per i futili motivi e per la crudeltà e violenza con cui è avvenuto. Proprio queste caratteristiche hanno reso l’intervista su Rai 1 grottesca, con un uomo che proponeva un ritratto del figlio strampalato e lontano anni luce dagli avvenimenti che lo vedevano protagonista. Tutto questo nella totale assenza di contraddittorio. Ne abbiamo parlato con Don Antonio Mazzi, fondatore di Fondazione Exodus.
Don Antonio, ha visto Porta a Porta lunedì sera?
Io non guardo più neanche le partite dell’Inter, visto che continua a perdere, figuriamoci il resto. So comunque di cosa parlava e cosa è successo. Mi sono informato.
Secondo lei è una cosa normale che il padre di un ragazzo che uccide, in circostanze come queste, per prima cosa vada in televisione??
Certo che no. È una buona spia per capire che tipo di figura paterna sia…
Ed è normale che si consideri “ragazzo modello” un 30enne in cura psicologica per alcoolismo e cocainomane, per sua ammissione, da almeno 12 anni? ?
Non è normale, il papà dovrebbe essere il primo a rendersene conto. Ma quello che mi sconvolge di più è che anche programmi che fino a qualche anno fa erano più seri sono scaduti alla ricerca dell’ascolto. Tutte le sante sere sono in onda. Poi abbiamo Miss Dolcezza (Barbara D’Urso ndr) che gode anche delle visite del Premier. Dovremmo riflettere tutti. Giornalisti in primo luogo, e poi anche tutti gli altri.
Anche l’idea che a Porta a Porta si dia spazio al padre dell’assassino e non, piuttosto, a quello della vittima lascia pensare… ?
Ma soprattutto com’è possibile che un padre difenda un figlio dopo dei fatti simili e non ci sia in studio qualcuno che lo contesti. In modo da riequilibrare quello che viene detto. Bisogna avere coraggio di dire la verità. Soprattutto in programmi tv di peso. Bisognerebbe chiedere a Vespa perché non ha reagito.
Forse, visti i problemi del giovane e visto che aveva a disposizione una casa e tanti soldi, più che parlare di giovani e droga, come ha fatto la trasmissione, non sarebbe il caso di parlare dei padri??
È da qualche tempo che mi domando chi sono i padri e cosa fanno e che rapporti hanno con i figli. Prima i padri non c’erano, perché fino a 20 anni fa l’educazione era delle donne, madri e nonne. Il mestiere di educare è femminile, lo è sempre stato. Il maschilismo era legato al fatto di portare a casa il denaro. Avevamo una società in cui dentro casa c’erano le donne e fuori gli uomini. Adesso che abbiamo finalmente scoperto che la figura maschile paterna è importante scopriamo che non esistono più i padri. Non li abbiamo. Quel signore possiamo chiamarlo papà ma non padre.
Ma come si recuperano i padri??
Intanto perché noi su questa figura del padre non facciamo una riflessione? Sia di denuncia che di proposta di un padre diverso. I padri non hanno mai fatto i padri e adesso succedono queste cose qui. La figura paterna è da scoprire. Non tanto in tv ma anche attraverso noi educatori. Insegnare il mestiere del prendersi cura. Del chiedersi se e dove si sbaglia.
Rimane un dato però: in quello studio si è dato per scontato che si tratti di giovani normali che hanno sbagliato. È così?
?No, non può essere normale. Una vita del genere non è normale. Come drogarsi non è normale. Ma secondo me la droga non c’entra nulla. Nel senso che ho avuto tanti ragazzi che per la droga hanno anche ucciso. Ma non è questo il caso.
In che senso??
Al di là della difesa di un padre nei confronti del figlio siamo di fronte ad un’azione bestiale. L’idea che due cerchino in tutta Roma una vittima per poi stare lì a guardarlo crepare minuto per minuto e analizzare la sua capacità di soffrire con un sadismo incredibile è agghiacciante. La droga non c’entra nulla. Questa cosa, questa bestialità, o ce l’hai o non ce l’hai.
Cosa sarebbe? un gioco?
marco prato con flavia vento e nadia bengala
Sono due animali. Solo una bestia può fare una cosa del genere e dormirci pure sopra (sembra che i ragazzi abbiano passato la notte nell’appartamento dopo la mattanza ndr) . Il padre avrà delle colpe. Ma questo figlio di 30anni è decisamente oltre le colpe di un padre. Neanche un killer professionista gode dell’ammazzare. Viene da chiedersi che razza di ragazzi girino per strada. Sta saltando tutto. Saltano i padri, saltano i figli, salta la nostra coscienza.
2.ANZALDI (PD): "DOPO L'INTERVISTA AL PADRE DELL'ASSASSINO, LA RAI CHIEDA SCUSA AI GENITORI DELLA VITTIMA"
Marco Dotti per “Vita.it”
Il padre lo descrive come un ragazzo normale e perbene, pieno di scrupoli e premure. Peccato che pochi giorni prima abbia ucciso con cinica indifferenza un altro ragazzo. Peccato tutto accada su Rai1, nel salotto di Bruno Vespa, in barba al servizio pubblico. Una nostra intervista sta suscitando non poca agitazione in viale Mazzini. Se ne è discusso anche in Commissione di Vigilanza
"Per vedere l'effetto che fa". No, non è una canzone di Jannacci - che aveva il senso del comico, del tragico e il tatto dell'umano. È la scusa di "Mamma Rai". Surrogata, come madre, e in balìa dei Mago Merlino della cronaca nera.
Oggi, dopo la denuncia dell'onorevole Michele Anzaldi, la questione è giustamente balzata agli onori del dibattito. Può la Rai con tanta impudenza tradire il suo mandato di servizio pubblico e parlare di morti a ogni ora del giorno?
Non solo, Michele Anzaldi nei suoi tweet cita proprio l'intervista che il nostro Lorenzo Maria Alvaro ha fatto a Don Mazzi. Un'intervista che sta suscitando molto imbarazzo dalle parti di viale Mazzini.
La Rai - afferma - Anzaldi dovrebbe chiedere scusa. “Opportuno intervistare padre del carnefice Foffo a poche ore da delitto? @VITAnonprofit e don Mazzi hanno dubbi. Rai chiarirà, si scuserà..?”.
E nel frattempo, oggi, si è aperto un altro fronte. In Commissione di Vigilanza Rai, dove Anzaldi è membro, c'è stata l'audizione del direttore Digital Gian Paolo Tagliavia.
Che cosa ha chiesto Anzaldi? Ha chiesto chiarimenti all'azienda sui danni economici derivati dalla rottura dei rapporti con Youtube, decisa nel 2014dall'allora dg Luigi Gubitosi, giudicando insufficiente la risposta avuta.
"La Rai ci ha rimesso o no?" chiede Anzaldi. " La grave carenza sull'online come verrà colmata?". Forse dalla risposta avuta cominciamo a capire qualcosa di più, sul nuovo corso che - con difficoltà - la Rai sta cercando di intraprendere.
Dare consistenza a nuove strategie digitali, però, servirà a poco se non si andrà fino in fondo sul tema dell'espulsione della cronaca nera e della società incivile dai palinsesti del servizio pubblico. Siamo solo all'inizio e, nei prossimi giorni, ne vedremo delle belle.
3.A VIALE MAZZINI COMANDA ANZALDI - C’È IL DEPUTATO DIETRO L’ADDIO ALLA CRONACA NERA
Marco Castoro per la Notizia (www.lanotiziagiornale.it )
Ma chi comanda in Rai? Campo Dall’Orto o Anzaldi? Sarà pure una coincidenza ma ogni volta che parla il deputato del Pd e segretario in commissione Vigilanza, Viale Mazzini si scuote. L’ultimo caso riguarda la cronaca nera. Chi tutela i bambini dalla violenza in Rai? Ha detto Anzaldi all’Unità. Due settimane dopo è arrivato il diktat di Campo Dall’Orto che ha comunicato al neo direttore di Raiuno, Fabiano, la decisione di sospendere la cronaca nera da Domenica In.
Una botta tra capo e collo per Salvo Sottile, ancora sotto shock. Autori e conduttori sono pronti ad adeguarsi al diktat del dg. Lo faranno il prima possibile. E il Biscione ci guadagnerà in ascolti. Ma Anzaldi, non pago, ha continuato a insistere: “Nella puntata di domenica scorsa del contenitore pomeridiano di Raiuno i delitti, con il caso Rosboch, erano ancora il cuore della trasmissione. Vedremo se già dalla prossima puntata ci sarà l’adeguamento al nuovo corso deciso dal dg, vedremo se la Rai darà quel segnale di chiaro cambiamento rispetto a vecchie abitudini che hanno contribuito solo ad omologare al ribasso il servizio pubblico alle tv commerciali, in nome della dittatura dell’audience”.
Da sottolineare il passaggio sulle vecchie abitudini. è tutto dire...
Ma i politici non dovevano stare fuori dalla nuova Rai? Le solite promesse da marinaio. Tuttavia sorge spontanea la domanda: ma i bambini vanno tutelati solo la domenica o anche nei giorni feriali?
Che tradotto significa: la cronaca nera deve scomparire anche dalla Vita in diretta e da Porta a Porta oppure solo da Domenica In? E perché no, togliamola pure dal tiggì! Magari il bambino è in sala col televisore acceso. Ci viene in mente la frase del grande Totò: ma mi faccia il piacere! Il mondo di oggi non è una favola, né la tv dei ragazzi. I bambini sono molto più intelligenti di quello che si pensa. Va spiegato loro che esiste sia il bene sia il male. Eliminare le cose brutte avrebbe l’effetto di mettere la testa sotto terra come lo struzzo.
Tuttavia Anzaldi ha chiesto di eliminare la cronaca nera pure da La Vita in diretta, ma per ora Campo Dall’Orto ha glissato. I maligni dicono perché c’è la Parodi, moglie di Gori, il renziano della prima ora. Ma i maligni sono maligni, lo sanno tutti. Chi invece ha giocato di anticipo è stata Eleonora Daniele che ha migliorato le sue Storie Vere, passando dalla cronaca nera ai temi sociali, lavorando sodo per prepararsi alla nuova linea editoriale dell’azienda.
L’aspetto incredibile sta nel fatto che - nonostante abbia praticamente eliminato la cronaca giudiziaria sostituendola con temi di attualità e di solidarietà raccontati sempre attraverso storie coinvolgenti - è riuscita a spiccare il volo con gli ascolti, che in scioltezza raggiungono vette del 20%. Un’ottima intuizione per la conduttrice, che essendo pure una giornalista professionista (al contrario di molte altre sue colleghe) ha fiutato come il servizio pubblico ben fatto possa fare ascolti.