
L’ORRORE NELLA STORIA RUSSA – BIMBI MALNUTRITI, CADAVERI IN STRADA, TESTE E ARTI IN VENDITA – FOTO CHOC SCATTATE DURANTE LA CARESTIA CHE UCCISE OLTRE DUE MILIONI DI PERSONE DAL 1921 AL 1923 E CHE SCATENÒ EPISODI DI CANNIBALISMO – “UNA DONNA SI RIFIUTAVA DI SEPPELLIRE IL CORPO DEL MARITO PER POTERSI NUTRIRE E UNA MADRE VENNE SCOPERTA AD ADDENTARE I RESTI DELLA FIGLIA”
DAGONEWS
Gli anni della terribile carestia, la fame, le ossa che sporgono sulla pelle fino a lacerarla. E infine la disperazione sintetizzata in un banco sul quale vengono venduti teste e arti umani.
Sono immagini terribili quelle che descrivono la carestia russa che inghiottì il Paese dal 1921 fino al 1923 e che portò alla morte di oltre due milioni di persone, costringendo la popolazione a ricorrere al commercio di carne umana sul mercato nero.
Gli studiosi russi hanno studiato gli episodi di cannibalismo tra la popolazione, mettendo in luce storie come quella della moglie che si rifiutava di far seppellire il cadavere del marito per poterne mangiare la carne e la terribile vicenda di una madre trovata a mangiare il cadavere della figlia.
I contadini affamati furono visti persino scavare per dissotterrare i cadaveri sepolti da poco tempo per poterne recuperare la carne. Così come sono furono visti nutrirsi di erba e di animali che fino a poco tempo prima erano considerati domestici. Immagini terribili che ci riportano ai volti, agli sguardi vuoti, alle smorfie di sofferenza di bambini scheletrici.
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