strage erba cuno tarfusser olindo romano e rosa bazzi

“LA CONDANNA DI OLINDO E ROSA? NON TORNA NULLA” – IL SOSTITUTO PG CUNO TARFUSSER, IL MAGISTRATO CHE HA PRESENTATO LA RICHIESTA DI REVISIONE PER LA STRAGE DI ERBA, ORA CANDIDATO CON CALENDA, SMONTA  LE PROVE IN MANO ALL’ACCUSA: “IL RICONOSCIMENTO DI MARIO FRIGERIO È FRUTTO DI UN CONTINUO INCULCARE IL NOME DI OLINDO FINCHÉ ANCHE LUI CI HA CREDUTO. LA MACCHIA SULL’AUTO È RIDICOLA, PROPRIO PERCHÉ NON C’È. IN UN SISTEMA ANGLOSASSONE NON SAREBBE NEANCHE STATA AMMESSA. LE CONFESSIONI? NON SONO CONFESSIONI, MA…”

 

 

 

CUNO TARFUSSER

STRAGE DI ERBA, TARFUSSER: NEL PROCESSO NON TORNA NULLA

«Non torna nulla nelle prove a sostegno della condanna all’ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi». Il sostituto Pg milanese Cuno Tarfusser […] smonta le tre prove a sostegno della condanna all’ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi: «Il riconoscimento di Mario Frigerio è frutto di un continuo inculcare il nome di Olindo finché evidentemente anche lui ci ha creduto.

 

La macchia sull’auto è ridicola, proprio perché non c’è. In un sistema anglosassone questa "cosa" non sarebbe neanche stata ammessa. Le confessioni? Non sono confessioni, ma interrogatori. Era difficilissimo, per due persone di quella caratura intellettuale bassa, opporsi a quattro pubblici ministeri, a una pressione fortissima, al limite della correttezza».

 

 

STRAGE DI ERBA, TARFUSSER: C’È UN MAGISTRATO DIETRO LE INTERCETTAZIONI SPARITE

OLINDO E ROSA - FELICE MANTI ED EDOARDO MONTOLLI

«Dietro le intercettazioni sparite, a quello che so io, ci sarebbe un magistrato». Il sostituto Pg milanese Cuno Tarfusser […] torna sui brogliacci di alcune conversazioni tra Olindo Romano e Rosa Bazzi mai entrati a processo di cui la difesa chiede l’ammissibilità e su altre intercettazioni sparite misteriosamente, come quelle del supertestimone Mario Frigerio: «È un vulnus pazzesco di tutto il processo - dice Tarfusser - di questa mancanza di gran parte delle intercettazioni non solo non si parla, ma le si utilizza contro di loro.

 

Dicono che loro non parlavano per quattro giorni di seguito, ma non è che non hanno mai parlato. Non funzionavano, non sappiamo cosa sia successo, ma certamente le intercettazioni non andavano».

 

Quanto al ruolo della società Waylog, che ha avuto in affidamento alcune intercettazioni nonostante parte dei reali proprietari si nascondessero dietro l’anonimato di una fiduciaria svizzera, Tarfusser sottolinea: «La Waylog meriterebbe un’indagine a parte che nessuno ha fatto, immagino, che poi potrebbe portare a delle indagini disciplinari. Il fatto che siano coperti da una fiduciaria svizzera lo trovo assolutamente inammissibile e intollerabile - sottolinea Tarfusser - Da quello che so io in qualche modo dietro la Waylog c’è l’ombra di qualche magistrato».

 

UN RAGAZZO INCONTRA UNA RAGAZZA - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

 

Sintesi di alcuni stralci dell’intervista rilasciata da Cuno Tarfusser a Edoardo Montolli e Felice Manti nel podcast “Il grande abbaglio”

 

STRAGE DI ERBA, TARFUSSER: IO CANDIDATO PER IMPETO, NON PENSAVO ALLA POLITICA

«Ho presentato la revisione per candidarmi alle Europee? Ma davvero qualcuno pensa che un anno e un mese fa pensassi alle elezioni? Tutti possono dire quello che vogliono, certo è che la mia decisione di candidarmi è frutto di un dolo d’impeto, non di premeditazione».

 

Il sostituto Pg milanese Cuno Tarfusser, candidato alle Europee nella lista Azione di Carlo Calenda nella Circoscrizione Nord-Ovest risponde così alle domande dei giornalisti Edoardo Montolli e Felice Manti nel podcast Il grande abbaglio, disponibile su Youtube: «Tra tre mesi vado in pensione e penso, non so se sono presuntuoso, di essere fisicamente e mentalmente abbastanza integro per poter mettere a disposizione della Comunità le mie esperienze di quasi quarant’anni nella giustizia, sia a livello nazionale che a livello internazionale».

 

ROSA E ALL-INDO - MEME BY EMILIANO CARLI

Il magistrato che ha presentato la richiesta di revisione per la Strage di Erba è convinto che la condanna all’ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi sia frutto di «errori» e sia stata decisa «senza prove».

 

STRAGE DI ERBA, TARFUSSER: HO DENUNCIATO LA NANNI DOPO LA SUA DEPOSIZIONE AL CSM

«Ho segnalato alle competenti autorità comportamenti della Procuratore generale di Milano Francesca Nanni che ritengo degni di approfondimento». Il sostituto Pg milanese Cuno Tarfusser, candidato alle Europee nella lista Azione di Carlo Calenda nella Circoscrizione Nord-Ovest rispondendo così alle domande dei giornalisti Edoardo Montolli e Felice Manti nel podcast Il grande abbaglio, disponibile su Youtube, annuncia di aver presentato una denuncia contro il Pg milanese che ha promosso un procedimento disciplinare contro di lui al Csm, conclusosi con la censura, anche se a distanza di oltre 90 giorni mancano ancora le motivazioni.

CUNO TARFUSSER.

 

Il magistrato che ha presentato la richiesta di revisione per la Strage di Erba, convinto che la condanna all’ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi sia frutto di «errori» e decisa «senza prove», ha rivelato di aver «scoperto delle cose degne di approfondimento dalle competenti autorità, rileggendo e risentendo gli atti e le dichiarazioni» rese dalla Nanni come testimone nel processo disciplinare a suo carico.

 

STRAGE DI ERBA, TARFUSSER: LA PROCURA GENERALE DI BRESCIA NON HA LETTO GLI ATTI

«La Procura generale di Brescia sembra non avere letto gli atti sulla Strage di Erba». L’accusa arriva dal sostituto Pg milanese Cuno Tarfusser, candidato alle Europee nella lista Azione di Carlo Calenda nella Circoscrizione Nord-Ovest. […] il magistrato […] ha criticato duramente le scelte tattiche dell’accusa al processo di revisione, definendole «incaute e irragionevoli».

 

IL DIARIO DI OLINDO NEL QUOTIDIANO LA PROVINCIA DI COMO - 2008

«I giudici della corte d’Appello di Brescia sono arrivati in aula dopo avere fatto al loro interno una prevalutazione sull’ammissibilità. Il riproporre in apertura del processo la questione dell'ammissibilità da parte della Procura generale è dire ai giudici “avete sbagliato”. Evidentemente la Procura generale di Brescia ha perso completamente la cultura del dubbio. Forse non hanno letto bene gli atti», conclude Tarfusser

 

STRAGE DI ERBA, TARFUSSER: DA RISPOLI INIMICIZIA, NON DOVEVA ESSERE IN AULA

«Non mi aspettavo che Guido Rispoli andasse personalmente in Aula a sostenere l’insostenibile sulla Strage di Erba». Il sostituto Pg milanese Cuno Tarfusser […] ricorda il suo rapporto di profonda amicizia con Rispoli, interrotto bruscamente:

 

«Si è incrinato, non certo per colpa mia ormai da anni, ma posso solo dire che eravamo estremamente amici, almeno io credevo. Per me era così. Poi a un certo punto, per motivi che adesso sarebbe troppo lungo spiegare, questa amicizia si è rotta unilateralmente, dico io.  Per cautela - sottolinea ancora Tarfusser - mi sarei aspettato che non andasse personalmente in Aula».

olindo e rosa bazzi

 

Ma perché i rapporti tra i due si sono interrotti? C’entra un’indagine di Rispoli e un procedimento al Csm archiviato nel maggio 2023 sul Pg di Brescia. «Mi sono difeso da un’aggressione che io ho subito dai miei ex colleghi della procura di Bolzano. E la mia difesa giudiziaria coinvolgeva anche Rispoli. Nella memoria che io ho fatto - spiega il sostituto Pg milanese in corsa per un seggio a Strasburgo - citavo la presentazione da parte di Rispoli di un suo libro alla casa massonica di Bolzano» conclude Tarfusser.

 

STRAGE DI ERBA, TARFUSSER: SCRISSI A RISPOLI “VEDIAMOCI”, MI DISSE DI NO

Cuno Tarfusser

«Ho proposto a Guido Rispoli un incontro in viste dell'apertura del processo sulla Strage di Erba ma mi ha detto no».  […] Cuno Tarfusser […], rispondendo alla domanda su un possibile legame tra il Pg di Brescia e la Procura di Como nella stesura dell’opposizione alla revisione del processo, dice la sua: «Mi aspettavo un filo diretto tra Procura generale di Brescia e Procura generale di Milano, ovvero tra il Pg di Milano e quello di Brescia.

 

E con la mia persona, che ha fatto la richiesta di revisione. Sarebbe stato perfettamente legittimo, in questo senso mi ero anche mosso con Rispoli - rivela l’ex vicepresidente della Corte penale internazionale - gli ho scritto un messaggio ma questa proposta di incontro è stata declinata da Rispoli» sottolinea Tarfusser.

 

 

OLINDO E ROSA1

STRAGE DI ERBA, TARFUSSER: NEL PROCESSO NON TORNA NULLA

«Non torna nulla nelle prove a sostegno della condanna all’ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi». Il sostituto Pg milanese Cuno Tarfusser […] smonta le tre prove a sostegno della condanna all’ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi: «Il riconoscimento di Mario Frigerio è frutto di un continuo inculcare il nome di Olindo finché evidentemente anche lui ci ha creduto.

 

IL DIARIO DI OLINDO NEL QUOTIDIANO LA PROVINCIA DI COMO - 2008

La macchia sull’auto è ridicola, proprio perché non c’è. In un sistema anglosassone questa "cosa" non sarebbe neanche stata ammessa. Le confessioni? Non sono confessioni, ma interrogatori. Era difficilissimo, per due persone di quella caratura intellettuale bassa, opporsi a quattro pubblici ministeri, a una pressione fortissima, al limite della correttezza».

 

STRAGE DI ERBA, TARFUSSER: C’È UN MAGISTRATO DIETRO LE INTERCETTAZIONI SPARITE

«Dietro le intercettazioni sparite, a quello che so io, ci sarebbe un magistrato». Il sostituto Pg milanese Cuno Tarfusser […] torna sui brogliacci di alcune conversazioni tra Olindo Romano e Rosa Bazzi mai entrati a processo di cui la difesa chiede l’ammissibilità e su altre intercettazioni sparite misteriosamente, come quelle del supertestimone Mario Frigerio: «È un vulnus pazzesco di tutto il processo - dice Tarfusser - di questa mancanza di gran parte delle intercettazioni non solo non si parla, ma le si utilizza contro di loro.

 

Dicono che loro non parlavano per quattro giorni di seguito, ma non è che non hanno mai parlato. Non funzionavano, non sappiamo cosa sia successo, ma certamente le intercettazioni non andavano».

Cuno Tarfusser

 

Quanto al ruolo della società Waylog, che ha avuto in affidamento alcune intercettazioni nonostante parte dei reali proprietari si nascondessero dietro l’anonimato di una fiduciaria svizzera, Tarfusser sottolinea: «La Waylog meriterebbe un’indagine a parte che nessuno ha fatto, immagino, che poi potrebbe portare a delle indagini disciplinari. Il fatto che siano coperti da una fiduciaria svizzera lo trovo assolutamente inammissibile e intollerabile - sottolinea Tarfusser - Da quello che so io in qualche modo dietro la Waylog c’è l’ombra di qualche magistrato».

 

RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, TARFUSSER: L’ANM? UN’ASSOCIAZIONE PRIVATA

«L’Associazione nazionale magistrati? Non ne ho mai fatto parte, è un’associazione privata che dicono essere un sindacato». Il sostituto Pg milanese Cuno Tarfusser, candidato alle Europee nella lista Azione di Carlo Calenda nella Circoscrizione Nord-Ovest rispondendo così alle domande dei giornalisti Edoardo Montolli e Felice Manti nel podcast Il grande abbaglio, disponibile su Youtube, attacca il sindacato delle toghe: «L’Anm non è qui per fare politica, ci sarebbe molto da fare sulle condizioni in cui lavoriamo. Ma di questo evidentemente non si occupa», sottolinea Tarfusser.

rosa bazzi e olindo romano

 

RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, TARFUSSER: SEPARAZIONE DELLE CARRIERE È SOLO BANDIERA POLITICA

«Non sono dogmatico, la separazione delle carriere è una bandiera politica, non c’entra con il problema del funzionamento della giustizia». Il sostituto Pg milanese Cuno Tarfusser,  […] interviene sulla riforma della giustizia in discussione in Parlamento. «Credo che la giustizia debba funzionare per il cittadino, non per la politica. Il cittadino da tutte queste riforme non ha alcun beneficio, cioè la giustizia non funziona né meglio né peggio di prima.

 

Quindi secondo me è semplicemente una battaglia politica, ma giudiziariamente sul profilo delle riforme (parolona) è completamente inutile. La riforma di giustizia è tutt’altro», sottolinea Tarfusser

 

RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, TARFUSSER: SERVE PIÙ ORGANIZZAZIONE

il servizio delle iene sull assoluzione di azouz e la prova della macchia di sangue 15

«Quando ero procuratore della Repubblica di Bolzano ho dato prova che l’organizzazione è quella che fa funzionare la giustizia». Il sostituto Pg milanese Cuno Tarfusser,  […] interviene sulla riforma della giustizia in discussione in Parlamento. «Ci vogliono delle buone norme, e ce le abbiamo. Quindi non mancano tanto le leggi, ne abbiamo anche troppe, quello che manca è l'organizzazione che a livello centrale e periferico è in mano ad una classe dirigente in larga parte del tutto incapace e disinteressata», sottolinea Tarfusser

 

 

RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, TARFUSSER: LE CORRENTI VERO OSTACOLO ALL’INDIPENDENZA DELLA MAGISTRATURA

Cuno Tarfusser

«Le correnti in magistratura? Non ne ho mai fatto parte e sono orgoglioso di non averne mai fatto parte. Mia mamma mi ha sempre detto “stai lontana dalle correnti, che ti prende il raffreddore”», dice scherzando il sostituto Pg milanese Cuno Tarfusser […] interviene sulla riforma della giustizia in discussione in Parlamento. «Le correnti dominano il potere giudiziario, che trova l’epicentro in quello che io chiamo il CM. Se lo chiamo CSM lo faccio solo per omaggio alla Costituzione. Ma i costituenti hanno pensato a un CSM al di sopra, superiore appunto, all’agone politico e invece credo che non lo sia, anzi non lo è affatto».

 

le intercettazioni di olindo e rosa le iene 4

Sul presunto attacco dell’esecutivo all’indipendenza della magistratura Tarfusser replica: «La tanto sbandierata autonomia e indipendenza del magistrato dovrebbe iniziare da quella verso l'interno, prima ancora che verso l’esterno. Penso che, qualsiasi posizione o funzione uno rivesta nell’ambito della magistratura, questa debba essere esercitata come servizio al cittadino, non come esercizio di un potere. Evidentemente altri la pensano in maniera diversa. Un nucleo di persone detiene sostanzialmente il potere e determina tutto quello che in qualche modo caratterizza la magistratura».

OLINDO ROMANO ROSA BAZZIantonino monteleone il caso erba il super testimone

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…