ilaria capua

"LA PROSSIMA ONDATA SARA' QUELLA DEI NON VACCINATI" - ILARIA CAPUA SPIEGA CHE I CASI DI CORONAVIRUS IN ITALIA SONO DESTINATI AD AUMENTARE: "PURTROPPO POTRANNO FAR AMMALARE, ANCHE SE MENO GRAVEMENTE, CHI SI E' IMMUNIZZATO" - "GLI ITALIANI DOVREBBERO RITENERSI FORTUNATI A POTER CONTARE SULLA TERZA DOSE, MILIONI DI PERSONE AL MONDO VORREBBERO VACCINARSI MA NON HANNO ACCESSO NEANCHE ALLA..."

Da open.online

 

ilaria capua

«La prossima ondata sarà quella dei non vaccinati che finiranno in ospedale e che purtroppo potranno far ammalare – anche se meno gravemente – pure chi si è immunizzato». La scienziata Ilaria Capua in un’intervista rilasciata a La Stampa oggi spiega che i casi di Coronavirus in Italia sono destinati ad aumentare con l’inverno e chiede di puntare forte sul richiamo. La direttrice del centro di eccellenza One Health dell’Università della Florida spiega: «Potrebbe bastare anche una sola persona non vaccinata con elevate concentrazioni di virus nel corpo per creare un focolaio».

 

ILARIA CAPUA

Sul richiamo: «Gli italiani dovrebbero ritenersi fortunati a poter contare sulla terza dose, milioni di persone nel mondo vorrebbero vaccinarsi ma non hanno accesso neanche alla prima mentre noi ci paralizziamo di fronte a paure insensate. Io ho già fatto la terza dose e penso che andrebbe velocizzata la somministrazione ai fragili e poi messa a disposizione di tutti coloro che vogliono farla, indistintamente da età e professione. Mantenere alti i livelli di immunità nella popolazione è essenziale per evitare un altro lockdown».

 

ilaria capua

Infine, sull’inverno: «Per l’Italia mi immagino un inverno con un numero significativo di casi simil influenzali e forme respiratorie con sintomatologia evidente anche fra i vaccinati. Le rotture da immunità esistono e non ci devono sorprendere perché il virus sta continuando a circolare e a evolversi. Il fatto stesso che ci ammaleremo ma in forma più lieve è la dimostrazione che i vaccini funzionano. Il nodo cruciale sarà tenere alta l’immunizzazione, quindi puntando tutto sulle terze dosi, aldilà dei test sierologici. È una protezione in più. Immaginiamo Sars-Cov-2 come un toro che scalcia contro una barricata: se tira un calcio più forte e ne piega una, ne metteremmo subito un’altra. Non riesco proprio a capire la reticenza di alcuni contro i vaccini, che sono il frutto del lavoro di migliaia di ricercatori. Ormai universalmente raccomandato».

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