igor vaklavic

LE LETTERE DAL CARCERE DI 'IGOR IL RUSSO': "POTREI UCCIDERE 50 UOMINI, MAI UNA DONNA"; "PER ME IN GALERA E' UNO SCHERZO. SONO MOLTO PIU' FORTE DEGLI ALTRI" – NORBER FEHER RESPINGE L’ACCUSA DI AVER STUPRATO 20 ANNI FA UNA DONNA IN SERBIA E POI RIVELA CHE CI SAREBBERO ANCHE RAPPORTI INTIMI TRA DETENUTI: “PIU’ DI QUALCUNO HA PROVATO...”

Norbert Feher

Claudio Cartaldo  per il Giornale

Torna a parlare, Igor il Russo. E lo fa con delle lettere dal carcere di Saragozza dove è rinchiuso, in isolamento, dallo scorso 14 dicembre.

 

 

Dopo gli omicidi in Italia (su di lui ci sono prove schiaccianti) e quelli in Spagna (confessati di fronte al giudice), Norbert Feher vive la sua detenzione vedendo poco i compagni di carcere e comunicando pochissimo con l'esterno. Sa bene di essere ormai famoso nel Belpaese. Ha anche letto il libro scritto su di lui. Ma ci tiene a far sapere che, tra le tante accuse che gli sono cadute addosso, una la considera del tutto falsa. Ovvero quella di aver stuprato una donna in Serbia.

 

IGOR VACLAVIC ARRESTATO IN SPAGNA

"Ho una macchia sul mio nome - scrive Igor al Corriere di Bologna - che non credo potrò mai pulire, sono stato accusato di un crimine che non ho fatto, non potrei far male a una donna neanche per scherzo. Potrei far fuori altri 50 uomini anche armati però non potrei far male a una donna, è una bugia". E ancora: "Sono stato accusato di un crimine che non ho fatto, non ho commesso, quasi 20 anni fa, però non c’era né la tecnologia né la mia attuale conoscenza che ho adesso, perché in questo preciso momento quelle accuse assurde potrei smontarle in cinque minuti. Non potrei far male a una donna neanche per scherzo".

 

IGOR IL RUSSO

Le sue due lettere risalgono al 14 marzo e al 24 maggio. Arrivate alla redazione del Corriere bolognese, il contenuto è un altro spaccato della personalità del killer di Budrio. Norbert ha confessato di aver ucciso tre persone in Spagna. la verità su Davide Fabbri e Valerio Ferri, uccisi a Portomaggiore e a Budrio tra il 1 e l'8 aprile dell'anno scorso, si è invece infranta sulla decisione di avvalersi della facoltà di non rispondere del killer serbo.

 

Dopo la latitanza e il viaggio verso la Spagna (aiutato, forse, da qualche complice), ora Igor passerà diversi anni in cella. "Sono in isolamento totale - racconta - e non so un accidente di niente, né fuori né qua dentro, so molto bene che ci sono personaggi che con molto piacere rimpiazzerebbero me, il sottoscritto, questa non è una novità, visto che qua dentro già uno ha provato a rimpiazzarmi con le donne

 

IGOR VACLAVIC

Il carcere di Saragozza, infatti, secondo il racconto di Igor sarebbe misto e ci sarebbero anche rapporti intimi tra detenuti. Non solo. Norbert racconta di aver saputo da una guardia carceraria che qualche detenuto ha cercato di farsi passare per lui. Come se ormai la sua immagine fosse una sorta di mito di cui lui stesso pare esserne consapevole. "Ormai dovresti conoscermi - scrive nella lettera al Corriere - abbastanza da sapere che io posso stare tranquillamente senza niente". E in effetti così è stato nei lunghi giorni di latitanza, quando si nascondeva nella palude della Bassa ferrarese passando da un nascondiglio all'altro, braccato dai reparti speciali italiani. In carcere, dice, "devo aiutare gli altri compagni più deboli, visto che per me qui è uno scherzo e (di) questo posso ringraziare al Padre onnipotente che mi ha costruito così, sono molto più forte degli altri: Lode e Gloria al Padre eterno".

ARRESTO DI IGOR VACLAVICigor il russo

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...