
LO STREET FOOD L'ABBIAMO INVENTATO NOI - IL NUOVO LIBRO “ITALIAN STREET FOOD” DI PAOLA BACCHIA ESPLORA LA TRADIZIONE ITALIANA DEL CIBO DI STRADA – DAL MERCATO DI RIALTO DI VENEZIA, DOVE DA CIRCA MILLE ANNI I PICCOLI CHIOSCHI DI CUCINA DI STRADA VENDONO LE SPECIALITÀ DEL POSTO, FINO A QUELLO DI PALERMO, PASSANDO PER TUTTO IL BELPAESE - ARROSTICINI ABRUZZESI, PIZZA E MORTAZZA, IL LAMPREDOTTO, I COCCOLI FIORENTINI, IL FRICO FRIULANO, GLI SCAGLIOZZI...
ITALIAN STREET FOOD PAOLA BACCHIA
Leonardo Perucca per “il Venerdì di Repubblica”
A Venezia, nel sestiere San Polo, da circa mille anni si svolge il mercato di Rialto. Ai banchi di frutta, verdura, carni e pesce fresco si alternano i piccoli chioschi di cucina di strada, dove assaggiare le specialità del posto: i bigoli, risi e bisi, il baccalà mantecato, seppie col nero, le sardelle in saor, i caparossoli in cassopipa «Il cibo di strada è la storia di un Paese», diceva Gualtiero Marchesi.
Girare tra i banchi porta dritti nel cuore di una città, tra i colori, la gente, le padelle che sfrigolano, i profumi inebrianti. Pratico, conviviale, economico, irresistibile, è una passione che coinvolge ogni regione e paese. Arrosticini abruzzesi, pizza e mortazza, il lampredotto, i coccoli fiorentini, il frico friulano, gli scagliozzi: difficile assaggiare tutto.
A fare ordine tra le innumerevoli ricette locali è il libro di Paola Bacchia Italian Street Food (Smith Street Books). Le bombette e la focaccia barese ci portano in Puglia. «Il Panificio Fiore, nel centro storico di Bari, è famoso per il suo calzone, con la fila all'ora di pranzo che si snoda tra i vicoli».
Il più buono è con cipolle dolci e uva sultanina, che crea un bel contrasto con le olive salate e le acciughe. Assicuratevi però di lasciare spazio per i panzerotti mozzarella e pomodoro del Focacciaro di Pino Ambruoso, sempre a Bari, un altro must locale. Seguendo il profumo delle friggitorie si arriva in Sicilia.
«A Palermo ci sono quattro mercati all'aperto, che si aprono a ventaglio dai Quattro Canti barocchi», racconta l'autrice. E vale la pena assaggiare tutto, dagli arancini con piselli alle polpette di melanzane e ragù, fino alle frittole, il tradizionale cono di frattaglie, cartilagini e scarti di vitello rosolati e poi fritti.
Dove trovarli? A Palermo gli indirizzi di culto sono due: Ballarò è il cuore tradizionale della città, con le primizie della campagna siciliana, le urla dei venditori, la confusione allegra tra i banchi. Ma è la Vucciria il centro della cucina di strada palermitana, dove gustare a qualsiasi ora panelle, cazzilli, crocchè e stigghiole.
Bisogna farsi largo in mezzo a un caos incredibile, ma il premio è impagabile. Tutto il meglio del più autentico cibo di strada siciliano. A Dalle bombette pugliesi al baccalà mantecato. In un libro la guida allo street food dello stivale.
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