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“LO STAYCATION? UNA GRAN FIGATA!” – COME GLI ALBERGHI AGGIRANO IL DPCM GRAZIE AI CAPODANNATI CHE NON RIESCONO A RINUNCIARE A UNA FESTA DEL CAZZO, ORGANIZZANDO UNA NOTTE CON LE AMICHE IN UNA CAMERA DI HOTEL – SI CENA AL RISTORANTE, POI IN CAMERA PER FAR BALDORIA E CI SI SVEGLIA CON LA COLAZIONE IN STANZA: “ABBIAMO COLTO AL VOLO LA PROMOZIONE: 150 EURO A PERSONA PER LA CAMERA NORMALE E…”

Manuela Zennaro per "la Repubblica - Edizione Roma"

 

Serena Scarpel e le amiche staycation

«Lo staycation? Una gran figata» . È entusiasta Serena Scarpel, responsabile commerciale nel settore vinicolo che, in compagnia di tre amiche, ha da poco vissuto l' esperienza nel prestigioso Hotel De La Ville in cima a Trinità dei Monti.

Una formula, quella dello staycation, che consente agli alberghi di aggirare il blocco della ristorazione serale includendo la cena in albergo in un pacchetto a tariffa ridotta comprensivo di pernottamento e prima colazione.

 

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Insieme a Serena, Giulia Loreti, farmacista, Veronica Faelli, organizzatrice di eventi e Stefania Scomparin, marketing manager per un' azienda di profumi, hanno composto il dinamico quartetto under 40 deciso a non rinunciare al rito del weekend tra amiche a base di buon cibo, confidenze e forse qualche lacrima. Un fine settimana quasi terapeutico, insomma, per ritrovarsi e prendere una pausa dalla strana vita a cui ci sta abituando l' emergenza sanitaria.

 

«Abbiamo colto al volo la promozione - racconta Serena -, 150 euro a persona per la camera normale e 250 per la suite, cena e prima colazione incluse. Siamo arrivate nel tardo pomeriggio e subito ci siamo rilassate con un aperitivo al Julep Herbal Bar situato al secondo piano. Il barman Simone ci ha offerto calici di vino accompagnati da piccole preparazioni calde e fredde che abbiamo consumato aspettando l' arrivo di Giulia, l' unica tra noi a non aver mai smesso di lavorare, essendo direttore di farmacia.

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Il Covid- 19 ci ha fermate tutte, a partire dalla sottoscritta dal momento che il mondo del vino e della ristorazione stanno vivendo un periodo buio. Per Veronica è lo stesso, visto che di eventi non se ne fanno, mentre Stefania che prima faceva la spola con Barcellona ora è fissa a Roma».

 

Ad accompagnare le 4 amiche anche la cagnolina Matilde, alla quale l' albergo ha destinato un apposito kit " cuccia inclusive" riservando alle giovani ospiti due comode camere comunicanti, con salottino in comune e balcone. Un lusso concesso ai più solo in tempi di Covid, dal momento che la tariffa abituale per una camera standard è di circa 600 euro che diventano 900 per la junior suite. « Abbiamo cenato al ristorante Sistina, uno dei tre di questo boutique hotel molto particolare poiché ogni piano e ogni sala sono caratterizzati da stili diversi.

 

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Ci ha accolte Antonio, noi ci siamo sbizzarrite a scegliere i piatti, abbiamo apprezzato sia il menu che la carta dei vini. Tra crudo di ricciola, roast beef di tonno e sogliola laccata alla soia il tempo è trascorso e noi ci siamo dimenticate di essere a Roma. Non eravamo però le uniche commensali, altre persone erano accomodate ai tavoli, ma non troppe. Ci siamo divertite, siamo state insieme fino a tardi a ridere e a raccontarci segreti che solo tra amiche si possono confessare, l' indomani mattina ci hanno servito la colazione in camera, ricchissima, c' era veramente di tutto.

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Abbiamo scattato tante foto e le abbiamo postate sui social, siamo sicure che molti dei nostri amici ci vorranno imitare, è stata un' esperienza fantastica».

 

Una formula molto impegnativa quella dello staycation, soprattutto per i grandi alberghi che, pur con personale ridotto in parte in cassa integrazione, devono compiere sforzi enormi per mantenere invariato quello standard tanto apprezzato da una clientela straniera che appare sempre più distante.

 

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L' ennesimo tentativo per ricevere una boccata di ossigeno che in Italia non ha ancora riscosso particolare successo, ma che invece rappresenta una opportunità diversa per vivere la città e, perché no, per un apprezzato cadeau natalizio.

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