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COME GESTIAMO ’STA INTELLIGENZA ARTIFICIALE? ANCHE I POTENTI DEL MONDO SI ACCORGONO CHE PUÒ DIVENTARE UN PROBLEMA – A LONDRA IL PRIMO VERTICE GLOBALE SULL’AI, FORTEMENTE VOLUTO DA RISHI SUNAK CON LA BENEDIZIONE DI JOE BIDEN – 28 PAESI, COMPRESA LA CINA, HANNO SOTTOSCRITTO UN VAGO DOCUMENTO NEL QUALE PROMETTONO DI “UNIRE FORZE E PROGETTI IN FUTURO PER FRONTEGGIARE I RISCHI POTENZIALMENTE CATASTROFICI” DELLO SVILUPPO DI QUESTA TECNOLOGIA – PRESENTI ANCHE MUSK, E ZUCKERBERG. E OGGI PARLERÀ GIORGIA MELONI, CHE PROPORRÀ “UN’ETICA DEGLI ALGORITMI”

Estratto dell’articolo di Antonello Guerrera e Emanuele Lauria per “la Repubblica”

 

Rishi Sunak al summit di londra sull intelligenza artificiale

Al piano di sopra c’è quella che pare una vecchia macchina da scrivere. Invece, è quella infernale che computava il codice “Enigma” dei nazisti, decifrato da Alan Turing e dagli scienziati inglesi nel 1940 in queste stanze di Bletchley Park. Un colpo durissimo per il Terzo Reich. Ora, 83 anni dopo, c’è un’altra minaccia da affrontare: l’intelligenza artificiale, detta AI.

 

Come ha detto re Carlo in video ieri «è uno dei più grandi balzi dell’umanità ». Ma anche, «una delle più grandi minacce», secondo Elon Musk, qui presente insieme a guru della AI come Mark Zuckerberg di Meta (da remoto) ma anche OpenAI, Google DeepMind, Microsoft. «Può sfuggire al controllo degli umani», dice il patron di Tesla e X, «serve un arbitro che la regoli».

 

Kamala Harris al summit di londra sull intelligenza artificiale

Per questo, qui a Bletchley Park, si sta tenendo il primo vertice mondiale sull’intelligenza artificiale, che si concluderà oggi. Un summit che ha posto la prima, importante pietra per regolare il vertiginoso sviluppo della AI e che è stato voluto fortemente dal premier britannico Rishi Sunak, con la “benedizione” di Joe Biden. […]

 

E però Sunak e il Regno Unito incassano la “Dichiarazione di Bletchley Park”, ossia il primo comunicato congiunto di 28 Paesi: Usa, Italia, Gran Bretagna, Germania, Francia, Arabia Saudita, Turchia e persino la Cina. Un «evento storico», come lo definisce Sunak, seppur per ora solo buone intenzioni: i 28 promettono di «unire forze e progetti in futuro per fronteggiare i rischi potenzialmente catastrofici» dell’intelligenza artificiale, come la “Frontier AI”, ossia la più avanzata come ChatGpt, che può sfuggire al controllo umano o finire nelle mani di terroristi, cyber-criminali e disinformazione anti-democratica.

Elon musk al summit di londra sull intelligenza artificiale

 

Anche la Cina ci sta, ed è una notizia. La partecipazione di Pechino è stata ostracizzata fino all’ultimo. E però il vice ministro della Scienza del Dragone, Wu Zhaohui, sprigiona spirito collaborativo: «Serve consenso e cooperazione tra noi».

 

[…] Oggi invece toccherà ai leader, che si concentreranno sulla visione da adottare nei prossimi cinque anni sulla AI, prima di un confronto con i guru del settore. Presenti, oltre a Sunak, anche la presidente della Commissione Ue Von der Leyen e l’italiana Giorgia Meloni, unica leader dei Grandi a essere venuta qui.

 

A dimostrazione della grande convergenza con Sunak (come sui migranti) ma anche per dare all’Italia un ruolo internazionale sull’intelligenza artificiale. Meloni porterà avanti la sua campagna per «un’etica agli algoritmi», attraverso meccanismi di governance globale.

summit di londra sull intelligenza artificiale

 

L’obiettivo è ambizioso, ma le risorse sono poche. Meloni attende l’approvazione definitiva del regolamento europeo per promuovere una legge quadro italiana sull’intelligenza artificiale. La coperta, però, è corta: nella Nadef, a oggi i finanziamenti non superano i cinque milioni. «È una voce che incrementeremo nel 2025», garantisce Urso. Ma per ora la battaglia si fa con risorse scarse.

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