“BALLANDO CON LE STELLE?” SONO STATO SCELTO SOLO PERCHE' SONO IL FIGLIO DI ROCCO SIFFREDI” – FINALMENTE QUALCUNO CHE HA LE PALLE DI DIRE COME STANNO LE COSE. LORENZO TANO, IL FIGLIO 27ENNE DEL PORNO ATTORE, SENZA PELI SULLA LINGUA: “LA GENTE NON MI CONOSCE E SE MI CONOSCONO È PERCHÉ SONO SUO FIGLIO. PER ME È UNA SFIDA. IL MONDO HARD? CI AVREI PENSATO SE AVESSI VISSUTO GLI ANNI OTTANTA, MA OGGI PROPRIO NO. I CONFRONTI CON MIO PADRE? UNA RAGAZZA MI HA CHIESTO SE…”
Estratto dell’articolo di Chiara Maffioletti per il “Corriere della Sera”
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C'è chi le dirà che è nel cast di Ballando con le stelle solo perché é il figlio di Rocco Siffredi.
«Sì, ho letto già un bel po' di commenti cattivi in questo senso. Ma in realtà io concordo». Che Lorenzo Tano, 27 anni, sia l'outsider di questa edizione del talent di Milly Carlucci (al via il 21 ottobre su Rai1), si capisce anche dal candore delle sue risposte.
Quindi concorda: è stato scelto solo perché figlio di?
«Eh penso di sì, la gente non mi conosce e se mi conoscono è perché sono suo figlio. Sono una scommessa».
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Quanto ci ha messo per decidere?
«Forse una decisione di secondi. Sono super impegnato perché gestisco la casa di produzione di papà, però mi sono organizzato anche nel caso dovessi stare via tre mesi».
Cosa l'ha convinto tanto velocemente?
«È un'esperienza totalmente nuova per me. A un altro programma avrei detto no, ma ballare è una cosa opposta alla mia personalità, quindi una sfida. Ad aprile mi sono lasciato con la mia ragazza dopo 12 anni e lei mi chiedeva sempre di portarla a ballare. È la sola cosa che non ho mai fatto perché mi fa quasi paura. Ora ci voglio provare».
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In altre parole, vuole riconquistare la sua ex?
«No, no, quello no. Ma per la prossima sono a posto».
Quando ha deciso di lavorare con suo padre?
«Mi sono laureato in Finanza e Economia e Commercio ma l'ho trovato noioso. Così ho iniziato a lavorare con papà. Da appassionato di tecnologia gli ho fatto cambiare l'attrezzatura che era datata, ma lui non sapeva usare le nuove telecamere: ho dovuto fargli un po' di formazione. Da lì lavoro fisso in produzione, concentrandomi sui progetti di ampliamento del business».
Ne parla con naturalezza, ma non è un business come un altro.
«Crescendoci fin da piccolo per me è sempre stato tutto naturale. Certo, la prima volta sul set scioccante, ma alla fine della giornata tutto si normalizza. Vivendo in Ungheria tante domande mi sono state risparmiate. Con i social hanno iniziato a scrivermi: che figo tuo padre, è un mito».
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Ha mai pensato di seguire le sue orme come attore?
"NO. Magari ci avrei pensato se avessi vissuto gli anni Ottanta, ma oggi proprio no. Il mondo è cambiato. Infatti quando papà mollerà mollerò anch'io. […]».
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Ha avvertito aspettative, nelle sue storie amorose, per essere figlio di?
«Da un paio di mesi ho iniziato a frequentare di nuovo delle ragazze e solo una mi ha chiesto: “Ma non ti senti in ansia per essere il figlio di Rocco Siffredi?”. Le ho risposto: “No, perché?”. E lei: “Boh, non così”. È finita lì».
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Pronto alle critiche?
«Sì, le prendo benissimo perché servono da stimolo e sotto stress fanno il meglio. Solo le telecamere mi mettono un po' d'ansia».
Pensa a un futuro in tv?
«Ragiono passo per passo, vediamo come va».
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