bloods crips gang los angeles

GANGS OF L.A. – A LOS ANGELES SONO ATTIVE QUARANTA GANG, NATE DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE E MOLTIPLICATESI CON L’IMMIGRAZIONE DI MESSICANI E ASIATICI NEGLI ANNI ’80 – LE PIÙ FAMOSE, E ANCHE LE PIÙ TEMUTE E VIOLENTE, SONO I “CRIPS” E I “BLOODS”: I RITI DI INIZIAZIONE, LE AFFILIAZIONI IN STILE MAFIOSO, L’IMMAGINARIO RAP E “GTA 5” - VIDEO

 

 

Roberto Pellegrino per “il Giornale”

 

bloods e crips le gang di los angeles 2

«Poche domande, non fissate nessuno, non siate stupidi, statemi vicino e porterete il sedere a casa». Alfredo Lomas è una persona diretta. Quindici anni nella banda criminale dei Crips, l' hanno educato allo street wise, la saggezza della strada, dove uno sguardo di troppo può ucciderti. A cinquantacinque anni, dopo una decina passati in galera, ricorda con un sorriso amaro il teppista che era. E si è inventato un tour di dodici tappe nei peggiori quartieri della città californiana.

 

 

bloods gang 3

A Los Angeles sono attive quaranta gang, nate dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e moltiplicatesi negli anni Ottanta con l' immigrazione di messicani e asiatici. Erano gli anni del boom economico, della cocaina di Pablo Escobar. Le due gang più temute e violente sono i Crips e i Bloods che contano su un totale di 22mila membri. Sono nate negli anni Sessanta, quando l' America era scossa da tensioni razziali e rivolte. Alfredo è di Compton, il ghetto dei ghetti, quartiere periferico turbolento, un oceano di cemento grande come Milano «in cui ogni giorno è buono per prenderti una pallottola in fronte», avverte.

 

 

crips gang a los angeles

«All aboard!» e si lascia Downtown, lungo Spring street, attraversando China Town e Little Tokyo. Una mappa mostra i quartieri di competenza delle gang, le strade col maggior numero d' omicidi, rivolte e scontri con la polizia dal 1940 in poi. Prima fermata è la L.A. County Jail, il penitenziario più grande al mondo: ventimila detenuti, a cinque minuti di strada, Alamada, sorge il Metropolitan Detention Center, il penitenziario di Al Capone. «Nell' area ci sono più carceri che scuole», ridacchia Lomas. Passato il distretto di River Bed, entriamo nell' area controllata dalla gang nera per eccellenza: i Bloods, il cui colore identificativo è il rosso.

 

bloods e crips le gang di los angeles 12

Una loro gang alleata a Florence avenue il 17 maggio 1974, si alleò con il Symbionese Liberation Army, un' organizzazione militare ispirata ai Tupamaros uruguayani e amica delle Black Panther. Presero di mira alcuni agenti che stavano arrestando un uomo di colore. Fu una pioggia di piombo, arrivarono dieci volanti, i morti furono sedici, tra cui sei poliziotti. Costeggiamo South Gate, sotto il controllo dei Florencia 13, la gang ispanica più antica: a Zoot Suit Point nel 1943 un gruppo di militari riservisti si scontrò con loro e una scazzottata tra marmittoni divenne una guerriglia di sei giorni, dodici morti, duecento feriti e sessanta arresti.

 

 

bloods gang los angeles

E se Cristo si è fermato a Eboli, la violenza urbana e moderna è nata a Watts. All' interno delle piccole villette ci sono più armi di una caserma. I cartelli avvertono: «I vicini sono armati». Nel 1965 il quartiere ospitava rabbia e povertà. Erano gli anni di Martin Luther King Jr. e dei diritti civili negati ai neri. Bastava una scintilla d' odio ed esplodeva il quartiere. L' 11 agosto Marquette Frye, nero, fu arrestato perché ubriaco al volante. Madre e fratello protestarono per il sequestro dell' auto e finirono in cella con lui. La notizia volò e alle nove di sera, cinquecento neri circondavano minacciosi la stazione di polizia.

 

bloods e crips le gang di los angeles 3

Intervenne la National Guard coi blindati e fu l' inferno in terra. Per dieci giorni Watts fu saccheggiato, bruciato e devastato. Fu impedito ai pompieri d' intervenire e tra la cenere, sull' asfalto rimasero 34 morti. Tutti neri. William Parker, capo del Lapd, li chiamò «fottute scimmie da zoo». Trent' anni dopo, stesso quartiere, Rodney King jr., tassista nero, fu fermato per eccesso di velocità e picchiato a sangue da quattro agenti. Un videoamatore filmò il pestaggio e lo mandò alle tv. Un anno dopo, il 29 aprile 1992, i poliziotti picchiatori furono assolti. La rabbia delle «scimmie da zoo» diventò tsunami. Ottanta morti, tutti neri, il quartiere raso al suolo dagli incendi. Molti si erano uccisi tra di loro, come uno scorpione in trappola.

snoop dogg e la crips gang

 

Lasciato Watts e la sua sanguinosa storia, siamo a Compton, ospiti dei Crips, la gang più numerosa. Controllano un territorio di oltre un milione e mezzo di abitanti, neri, ispanici e orientali. Vivono di droga e armi. Il loro simbolo è il blu, sono alleati con una ventina di sotto gang, alcune in lotta tra loro. Con l' arrivo di molti messicani, ecuadoregni e venezuelani si sono estesi a New York, Madrid, Londra e persino a Milano.

 

crips gang a los angeles 2

I loro storici nemici sono i Bloods, i Chicano e i Latin Kings. L' organizzazione è in stile mafioso. I nuovi membri possono essere accettati soltanto se presentati da affiliati. Sono abili a stringere alleanze strategiche: con decine di piccole e grandi gang, come in una sorta di franchising. Chi ha rifiutato la protezione dei Crips, nella metà degli anni Settanta è entrato nei Bloods alleandosi con altre gang nella zona Sud-Ovest di Los Angeles: il loro colore distintivo è il rosso. Anche questa gang, la seconda per grandezza, si divide in sottogruppi alleati detti set o tre (pronuncia «trai»).

 

 

crips vs bloods gang in gta

I Bloods hanno una natura più confederativa, a differenza dei Crips, si aggregano, non controllano le sotto gang. I loro principali alleati sono i Bishops, gli Athens Park Boys e i Piru Street Boys che operano a South L.A. a gomito stretto con i nemici Crips, più presenti, potenti e pericolosi per il loro facile accesso alle armi. I Piru sono ex Crips passati ai Bloods. Il passaggio ai rivali ha scatenato, tra il 1982 e i 1985, una delle faide più sanguinose di Los Angeles con centinaia di morti.

 

I Bloods sono ricordati anche perché alcuni loro affiliati sono diventati rapper di successo, come The Game e DJ Quick. Un loro brano recita: «È un vulcano sociale da cui noi negracci un giorno usciremo con il C4 per disintegrare le vostre case di bianchi ricchi». Il tour termina qui e per tutti c' è la t-shirt «I ain' t got shot in the hood», «non mi hanno sparato nel ghetto».

bloods gang 4bloods vs crips su gtabloods gang 1bloods gangbloods e crips le gang di los angeles 1crips e bloodscrips gang a los angeles 1bloods e crips le gang di los angelesbloods gang 2crips gang a los angeles 4

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?