alluvione maltempo emilia romagna

"L’ALLUVIONE IN EMILIA ROMAGNA È UN DISASTRO ANNUNCIATO PERCHÉ ABBIAMO IGNORATO I SEGNALI" - IL METEOROLOGO LUCA MERCALLI: "E’ UNO DEGLI EVENTI ESTREMI COLLEGATO AL RISCALDAMENTO GLOBALE E LA LORO FREQUENZA AUMENTA: SENIGALLIA, A SETTEMBRE. ISCHIA, A NOVEMBRE. ORA DUE EVENTI FORTISSIMI IN ROMAGNA A DISTANZA APPENA DI 15 GIORNI. IL MEDITERRANEO STA DIVENTANDO BOLLENTE, AUMENTA L'EVAPORAZIONE, L'UMIDITÀ SI DEVE SCARICARE A TERRA - USCIAMO DALLA SICCITÀ PEGGIORE DEGLI ULTIMI DUE SECOLI E NE AVREMO PRESTO ALTRE, MEGLIO PREPARARSI…”

Estratto dell’articolo di Francesco Grignetti per “la Stampa”

 

luca mercalli fake

È tentato quasi dall'alzare le mani, il meteorologo Luca Mercalli, di fronte alle immagini dell'ennesima alluvione. I morti, le case inondate, i ponti che vengono giù. […] «Quante migliaia di volte avrò scritto che dobbiamo fermare la corsa al surriscaldamento globale? Eppure nulla succede, ci si commuove ora, poi si volta la testa fino alla catastrofe prossima».

 

[…] «Sono gli eventi estremi collegati al riscaldamento globale. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Gutierres, ci ricorda che ogni frazione di grado conta, per mantenere il più possibile il limite di 1,5° stabilito dagli Accordi di Parigi. Sia chiaro: più scaldiamo l'atmosfera terrestre, e più questi fenomeni diventeranno frequenti e intensi. […]».

 

schermata 2023 05 18 alle 07.58.08

Molti, sentendo parlare di surriscaldamento globale, pensano sia solo un problema di caldo. Cosa replica?

«No, bisogna capire che il surriscaldamento porta a eventi meteo sempre più estremi».

[…] «[…] non possiamo continuare in questa ignoranza voluta». […] «[…] Su queste cose, ogni giorno ci tocca ripetere argomenti che dovrebbero essere l'Abc».

 

La politica non si salva, ma sembra che lei non salvi nemmeno la società?

«No, perché è evidente che voltiamo la testa per non vedere».

 

luca mercalli

Non vedere che cosa?

«La frequenza degli eventi estremi. Senigallia, a settembre. Ischia, a novembre.

Ora due eventi fortissimi in Romagna a distanza appena di 15 giorni. Eppure la spiegazione è sotto i nostri occhi: il Mediterraneo sta diventando bollente, aumenta l'evaporazione, l'umidità si deve scaricare a terra».

 

Qualcuno ironizza sul fatto che si temeva la siccità e invece piangiamo i morti da pioggia. Humor nero?

«Non capisco cosa ci sia da ridere. Usciamo dalla siccità peggiore degli ultimi due secoli, peraltro preceduta da altre siccità del 2017 e 2019. Ne avremo presto altre, meglio prepararsi con una manutenzione delle reti e dei bacini. Ma che la siccità dovesse terminare con le piogge è normale. Anormale e inquietante è che si esca da un evento estremo con un altro evento estremo».

alluvione emilia romagna 9

 

Che cosa fare, allora?

«Innanzitutto fermare la corsa delle emissioni. Ovviamente l'Italia, con il suo 1%, pesa poco. Si devono smuovere i giganti come Stati Uniti o Cina. Ma siccome dev'essere uno sforzo globale, anche noi dobbiamo fare la nostra parte. E non vedo tanti pannelli fotovoltaici sui tetti o molto risparmio energetico. […]».

alluvione emilia romagna 69

 

E per mitigare il rischio?

«Occorre studiare caso per caso, a dimensione di bacino, con tutte le competenze attorno a un tavolo, dagli ingegneri agli agronomi, ai forestali. Poi bisogna abbattere e ricostruire, ma lontano dai fiumi, per carità».

 

La sua priorità?

alluvione emilia romagna 6

«Servirebbe una legge contro il consumo di suolo perché questo episodio ci ha messo ancora davanti agli occhi quanto voglia dire aumentare la vulnerabilità del territorio. Basta con il cemento. Tra l'altro, la terra ci serve per la nostra autosufficienza agricola, per il paesaggio, per il turismo».

 

Però la politica e la società non ascoltano. È così?

«Perché il cambiamento climatico va a toccare la nostra responsabilità personale. Richiede impegno. E salvo i ragazzi che si battono per il clima, nessuno vuole fare sacrifici». […]

alluvione emilia romagna 4maltempo in emilia romagna 4maltempo in emilia romagna 5alluvione emilia romagna 1alluvione emilia romagna

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...