lucia gargano

LA POSTINA DEI BOSS AVEVA UN'ARMA SEGRETA - LUCIA GARGANO CAPÌ DI ESSERE INTERCETTATA E NE PARLÒ CON UN CARABINIERE, CHE PROVO' A TRANQUILLIZZARLA - LA LEZIONE AI SUOI CLIENTI CRIMINALI SU COME NON ESSERE BECCATI: ''CANCELLATE I MESSAGGI WHATSAPP, USATE L'IPHONE, NON APRITE LINK''. MA LEI EVIDENTEMENTE AVEVA UN TROJAN SUL TELEFONO PERCHÉ TUTTO QUELLO CHE FA VIENE ASCOLTATO

 

Michela Allegri per “il Messaggero

 

lucia gargano

Aveva capito di essersi spinta troppo oltre, nelle relazioni pericolose con boss e criminali. Lucia Gargano, legale di Fabrizio Piscitelli, che lo aveva aiutato a organizzare la pax mafiosa di Ostia, temeva di finire in carcere. Ma sapeva a chi chiedere aiuto: i suoi rapporti opachi non erano solo con la malavita: erano anche con le forze dell'ordine.

 

Quando i clan del litorale e della Capitale hanno iniziato a essere decimati da raffiche di arresti, la Gargano si è preoccupata e si è rivolta a un carabiniere per avere dritte e consigli. Quelle conversazioni sono finite agli atti dell'inchiesta dei pm Giovanni Musarò, Ilaria Calò e Mario Palazzi, in cui l'avvocatessa di Diabolik è finita ai domiciliari per concorso esterno in associazione mafiosa. I suoi timori erano diventati più consistenti che mai il 17 luglio 2018, quando l'operazione Gramigna aveva portato in carcere 37 persone, quasi tutte affiliate al clan Casamonica.

 

lucia gargano

LA CONFIDENZA

Tra gli arrestati c'era anche Salvatore Casamonica, che mesi prima, a cena a Grottaferrata con la Gargano, aveva siglato con Piscitelli la tregua tra i clan di Ostia: gli Spada e i soci di Marco Esposito, detto Barboncino. Lei, leggendo gli atti, aveva capito di essere stata intercettata. Si era quindi rivolta a un carabiniere che, sei mesi dopo, l'aveva tranquillizza. È il 7 Gennaio 2019. «Sono passati sei mesi dal fattaccio», dice il militare. Ma lei è preoccupata: «Non significa niente - risponde - le ordinanze le fanno dopo quando gli pare».

 

Lui sottolinea che le «cose brutte» sarebbero dovute essere imminenti. E lei replica che «sempre brutte sono, anche se vengono a fare una perquisizione a casa, gli dico mettetemela a posto se riuscite». La Gargano, temendo di essere arrestata a sua volta, ha iniziato a tutelarsi. E lo racconta sempre al miliare: da quando ha saputo degli arresti, i suoi colloqui a Rebibbia con i detenuti coinvolti, in particolare con Spada, sono «drasticamente calati». Evidentemente, sottolineano i pm, «temeva che gli inquirenti avessero acquisito elementi utili a dimostrare il suo ruolo di postino a Rebibbia», dove avrebbe consegnato a Ottavio Spada i messaggi di Diabolik.

lucia gargano

 

LE INTERCETTAZIONI

La Gargano aveva iniziato a utilizzare cautele quando parlava al telefono: con Piscitelli parlava via Whatsapp o attraverso Signal e Wit. D'altronde, il Diablo era il re delle conversazioni criptate: aveva sul cellulare un dispositivo in grado di modificare la sua voce, facendola sembrare femminile. Lo racconta Denise Bartoli, ex fidanzata di Alessio Lori, cliente della Gargano legato agli Spada: «Cambia la voce, dice che ha messo la voce da donna». Una conversazione intercettata durante una cena a casa di Paolo Prearo, il 17 dicembre 2018.

 

fabrizio piscitelli diabolik 9

Lui si trova ai domiciliari e, nonostante questo, ha invitato amici pregiudicati e anche la Gargano. In quell'occasione l'avvocato tiene una lezione su come evitare le intercettazioni. Dice di cancellare sempre i messaggi su Whatsapp e sottolinea che è un'app difficile da captare: «Solo se ti sequestrano il telefono e trovano le chat». Invita i presenti a usare l'Iphone - «è il più sicuro» - aggiornandolo «sempre, sempre» e a fare attenzione a mail o messaggi particolari, perché avrebbero potuto nascondere un virus della polizia giudiziaria, «che ne so ti arriva una mail finta della banca che tu pensi che è vera».

 

LA TELEFONATA

Per gli inquirenti, la Gargano era «insensibile alle prescrizioni connesse alle misure custodiali». E l'avrebbe dimostrato in due occasioni precise. Il 19 giugno 2019, avrebbe consentito tramite l'utenza del suo studio legale un colloquio non autorizzato tra Carmine Spada, detenuto a Voghera, e la compagna Emanuela Leone. Ma nel giugno 2018 sarebbe avvenuto un fatto ancora più grave: la dimostrazione, per gli inquirenti, che l'avvocato fosse «disponibile ad assecondare qualsiasi tipo di richiesta di soggetti detenuti».

 

SALVATORE CASAMONICA

Alessio Lori, che era ai domiciliari in una comunità di Spoleto, aveva chiesto alla Gargano di procurargli un telefono. Inizialmente, l'avvocatessa diceva che sarebbe stato imprudente consegnarglielo subito, visto che era appena arrivato e non aveva ancora appoggi: «Innanzitutto fatti qualche amico, vedi pure con gli operatori come sono... non è che ti dico no e devi stare tutto il tempo qua così isolato dal mondo».

 

Per non destare sospetti, la Gargano decide di consegnare il telefono dopo la visita del fratello di Lori, in modo da non essere l'unica sospettata, e utilizza una scheda intestata a uno straniero, per evitare che il suo assistito facesse «impicci con la scheda intestata a me». L'incontro è il 15 novembre.

 

 Lori si nasconde tra la vegetazione, sale di nascosto sulla macchina dell'avvocatessa e le dice dove andare: «Sbrigate, sono scappato, dai dai, mannaggia la miseria sono tre ore che ti sto facendo così con l'accendino sbrigati Lucia». Poi, lo scambio: la Gargano dà al detenuto un cellulare e 200 euro, e lui le consegna delle lettere da recapitare ai suoi soci.

lucia gargano lucia gargano lucia gargano lucia gargano lucia gargano lucia gargano lucia gargano

Ultimi Dagoreport

meloni salvini chat fratelli d'italia

CACCIA ALLA TALPA! - DIVERSI ESPONENTI DI FRATELLI D'ITALIA AVREBBERO INTENZIONE DI RIVOLGERSI AL GARANTE DELLA PRIVACY DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO "FRATELLI DI CHAT. STORIA SEGRETA DEL PARTITO DI GIORGIA MELONI” – MA VE LI IMMAGINATE MELONI, LA RUSSA, CROSETTO, URSO CONSEGNARE VOLONTARIAMENTE IL LORO CELLULARE ALLE "TOGHE ROSSE" PER SCOVARE "L’INFAME"? - LA TALPA, INVECE, PASSANDO PER VITTIMA E DENUNCIANTE, ALLONTANA DA SE’ LA POSSIBILITÀ DI VERIFICA, COSTRINGENDO LA MAGISTRATURA A GUARDARE AL DI FUORI DEI PARLAMENTARI: QUINDI GLI STAFF, LE SEGRETERIE, I PORTAVOCE, GLI ANELLI PIÙ DEBOLI…

donald trump xi jinping coronavirus mondo globalizzazione

DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI DELL'ORDINE GEOPOLITICO MONDIALE. UNO TSUNAMI MAI VISTO. DA ORIENTE A OCCIDENTE, SI STANNO CAGANDO SOTTO. TUTTI, ECCETTO UNO: LA CINA - AL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, L'UNICO ANTIDOTO È L’IMPERO DEL DRAGONE, LA SOLA POTENZA CHE OGGI PUO' RIBATTERE AD ARMI PARI AL BORDELLO NEO-IMPERIALISTA DELLA TECNODESTRA USA - DAVANTI AL BULLISMO DI TRUMP, XI JINPING È RIMASTO TRANQUILLO COME UN PISELLO NEL SUO BACCELLO. ALL’ANNUNCIO DEI DAZI USA AI PRODOTTI CINESI, LA RITORSIONE DI PECHINO È STATA IMMEDIATA - POCHI MEDIA HANNO SOTTOLINEATO QUAL È STATA LA DURA RISPOSTA DI XI JINPING SUL NAZI-PROGETTO TRUMPIANO DI DEPORTARE DUE MILIONI DI PALESTINESI: “GAZA È DEI PALESTINESI, NON UNA MERCE DI SCAMBIO POLITICA, NÉ TANTO MENO OGGETTO DI QUALCOSA CHE SI PUÒ DECIDERE IN BASE ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA" - RISULTATO: LE SPARATE DEL TRUMPONE STANNO RENDENDO INAFFIDABILE WASHINGTON AGLI OCCHI DEL MONDO, COL RISULTATO DI FAR SEMBRARE IL REGIME COMUNISTA DI XI JINPING, UN INTERLOCUTORE SERIO, PACIFICO E AFFIDABILE PER FARE AFFARI, A PARTIRE DALL'EUROPA. LA SVOLTA PRO-CINA DI URSULA CON SBERLA AL PRIMO BULLO AMERICANO...

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?