MADUNINA, CHE SALASSO! – PER AFFITTARE UNA STANZA A MILANO BISOGNA SBORSARE ALMENO 700 EURO AL MESE, DAI 1000 AI 1500 PER UN MONOLOCALE IN CENTRO E OLTRE I 2000 PER L’AFFITTO DI UN BILOCALE – IL CAPOLUOGO LOMBARDO È LA TERZA CITTÀ PIÙ CARA D’EUROPA (DOPO AMSTERDAM E LISBONA), UN BEL CETRIOLONE NEL SEDERE DELLA CETO MEDIO, TROPPO RICCO PER POTER AVERE UNA CASA POPOLARE, TROPPO POVERO PER POTER ESSERE SPOLPATO DAGLI AFFITTI O DAL MUTUO…..
Estratto dell’articolo di Alessandra Corica per “la Repubblica”
LE PEGGIORI CASE IN AFFITTO A MILANO 4
[…] È la Milano dagli affitti impossibili: basta scorrere l’elenco sterminato di offerte e richieste sulla pagina Facebook da 28 mila iscritti “Stanze affitto studenti Milano”, per scoprire due mondi paralleli. Del tutto separati dal prezzo. E ci si fa bene l’idea di quella città che studia o lavora. Ma fatica a stare dietro ai prezzi di mercato, inarrivabili per gli studenti fuorisede. Ma spesso anche per le famiglie del ceto medio.
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Secondo le rilevazioni fatte a fine 2022 dagli operatori immobiliari attivi in città, in un anno a Milano il prezzo delle case in locazione è cresciuto tra il 10 e il 15 per cento. In centro per un monolocale il prezzo va dai 1.000 ai 1.500 euro al mese, per una casa da quattro stanze adatta a una famiglia si va dai 220 ai 300 euro al metro quadro l’anno. […]
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Secondo l’ultimo report di Scenari Immobiliari, realizzato con AbitareCo, Milano è la terza città più cara d’Europa, dopo Amsterdam e Lisbona. Per un bilocale si arriva fino a 2 mila euro al mese. E anche zone periferiche, come per esempio Quartiere degli Olmi e Ponte Lambro, se anche oggi vedono i prezzi crescere meno, sono destinate a un boom. Visto che sono previsti progetti come il prolungamento della linea 1 della metropolitana verso ovest, e la riqualificazione di Santa Giulia a est, che ne determineranno una crescita.
LE PEGGIORI CASE IN AFFITTO A MILANO
Con il risultato che il ceto medio avrà sempre più difficoltà. «È la cosiddetta “fascia grigia”, quella popolazione che è troppo ricca per accedere a un casa popolare. Ma troppo povera per stare dietro al mercato della locazione», spiega Massimo Bricocoli, docente di Urbanistica al Politecnico di Milano e coordinatore scientifico dell’Osservatorio Casa Affordable, promosso dal Consorzio cooperative lavoratori di Milano e dalla cooperativa di abitanti Delta Ecopolis in partnership con l’università. […]
Senza considerare figure come i dottorandi o gli assegnisti universitari, che guadagnano anche meno». Per loro, la città è proibitiva. Tanto che si assiste a un’inversione di tendenza: «Una volta, dopo essere entrati nel mondo del lavoro i giovani mandavano alle famiglie al Sud le “rimesse” — nota Bricocoli —.Ora è il contrario: i giovani, pur lavorando, devono chiedere alla famiglia di pagare la casa a Milano ».