marcello albergoni

“SEI LAVORATORI SU DIECI SONO A CACCIA DI UN NUOVO IMPIEGO” - MARCELLO ALBERGONI, CAPO ITALIANO DI LINKEDIN, RIVELA QUALI SONO I DIECI LAVORI PIÙ RICERCATI E METTE IN GUARDIA LE AZIENDE SU COME NON FAR SCAPPARE I DIPENDENTI: “OLTRE A CERCARE UNA MIGLIORE RETRIBUZIONE, LE PERSONE SONO A CACCIA DI UN MIGLIOR EQUILIBRIO TRA LAVORO E VITA PRIVATA. NON È AFFATTO VERO CHE UN’AZIENDA È COME UNA FAMIGLIA. BISOGNA STARE MOLTO ATTENTI A TRATTENERE LE PERSONE A BORDO…”

Estratto dell'articolo di Giampiero Rossi per www.corriere.it

 

marcello albergoni 2

«C’è stato un ribaltamento del concetto domanda e offerta di lavoro. Ora le aziende devono imparare a essere attrattive e i lavoratori devono raccontarsi». Parola di Linkeidn. O meglio, di Marcello Albergoni «country manager», cioè il capo italiano del social media del lavoro che – tra persone e aziende - conta circa 19 milioni di iscritti in Italia e attorno al miliardo, in tutto il mondo.

 

great resignation 1

Il suo osservatorio offre una visione a 360 gradi. Non soltanto in termini virtuali, poiché la sede di Linkedin, al diciannovesimo piano in Porta Garibaldi, è inondato dalla luce che entra dalle vetrate affacciate sui quattro punti cardinali. Ci lavorano una quarantina di persone, ma se non fosse per qualche postazione classica, cioè scrivanie e computer, non sembrerebbe neanche un ufficio, ma piuttosto un luogo di intrattenimento: strumenti musicali, biliardino e ping pong, biciclette a disposizione di chi le vuole usare, spogliatoio con docce, divani di ogni forma, un’ampia «cucina» che sembra un locale strappato alla movida della zona Garibaldi, e poi salette insonorizzate per concentrarsi, fare riunioni o rilassarsi, anche con giradischi e vino.

 

marcello albergoni 3

Eppure, qui il lavoro è il core business, la stessa ragion d’essere di tutto questo bendidio. E vale la pena intercettare lo sguardo di chi guida l’enorme piattaforma di incontri tra domanda e offerta.

 

Albergoni, qual è lo scenario del lavoro, visto da qui?

«Si muove, anche se lo scorso anno si è un po’ raffreddato, con un calo del 18,9% nelle assunzioni rispetto al 2022, ma le aziende continuano ad aver necessità di portare a bordo persone».

 

E allora come mai c’è stato quel calo?

«Innanzitutto, i numeri erano ancora esposti ai rimbalzi del post-pandemia, con aziende che avevano evidentemente imbarcato troppe persone, mentre altre che erano alla ricerca hanno dovuto fare i conti con una propria incapacità di incontrare le figure necessarie».

 

Eccoci al punto: come funziona questo incontro, che negli ultimi tempi sembra diventato più complicato, nonostante le piattaforme e i database.

great resignation

«Potremmo dire che si tratta di un racconto reciproco, ciascuno deve avere il gusto di portare alla luce le sue bellezze. Chi cerca un lavoro deve dire chi è, parlare di sé, farsi conoscere. Più che il titolo di studio o di lavoro, deve mettere in evidenza le sue competenze, le tante cose che sa fare e che conosce, anche perché sono in rapida evoluzione e le aziende cercano proprio quelle, non il job title. E da parte loro, le imprese devono risultare attrattive, pulite, consapevoli del ribaltamento del concetto di “offerta di lavoro”.

 

Questo, almeno, è ciò che spieghiamo ai nostri clienti: dall’amministratore delegato in giù, bisogna creare un ambiente che piaccia. Anche perché i dati della nostra ultima ricerca dicono che 6 lavoratori su 10, cioè il 61 per cento stanno valutando nuove opportunità».

 

marcello albergoni 1

Perché?

«La principale motivazione è sicuramente la possibilità di un aumento di retribuzione, come dichiarato dal 34 per cento degli intervistati, ma subito dopo, al 23 per cento, c’è la ricerca di una migliore work-life balance, cioè di una qualità delle giornate in equilibrio tra vita e lavoro. E sono soprattutto le donne a spingere questa dinamica».

 

[…] Ma ci sono competenze più richieste di altre.

great resignation 3

«I dieci lavoratori emergenti, cioè con la crescita maggiore negli ultimi cinque anni, sono: addetto allo sviluppo commerciale, ingegnere dell'intelligenza artificiale, analista Soc, sustainability specialist, cloud engineer, data engineer, responsabile acquisti, cyber security engineer, consulente cloud e fiscalista. Ma tutto è in continuo mutamento. […]».

[…]

E poi ci sono le persone che lasciano il lavoro, la cosiddetta «Great resignation». Pochi giorni fa, una ragazza di 27 anni ha raccontato al Corriere.it di aver lasciato il suo lavoro senza averne un altro perché si sentiva sola in una situazione di non governo da parte dell’azienda. È un atteggiamento ricorrente?

marcello albergoni 4

«In Italia, almeno nei numeri, il fenomeno è molto meno evidente rispetto agli Stati Uniti. Diciamo, però, che si è posto con evidenza un tema per le aziende: come non perdere lavoratori faticosamente trovati e poi formati. […] non è affatto vero che un’azienda sia come una famiglia, e proprio per questo bisogna stare molto attenti per poter trattenere le persone a bordo».

marcello albergoni 6great resignation 2marcello albergoni 5

Ultimi Dagoreport

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO