donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

DAGOREPORT

Trump e Putin

Perché Putin lecca il culo in maniera così smaccata Donald Trump, dicendo "con la sua tenacia ripristinerà l'ordine lì (in Europa) molto rapidamente e tutti loro si metteranno ai piedi del padrone e scodinzoleranno"?

 

È evidente che l’arrivo del successore di Biden alla Casa Bianca ha aperto uno spiraglio negoziale molto favorevole per la Russia per chiudere la guerra in Ucraina.

 

I contatti tra i due presidenti sono già iniziati sottobanco, si sono già parlati, ne ha dato conferma in modo un po’ sibillino il consigliere di Putin, Sergej Markov, in un’intervista a “Repubblica” (“Stanno già trattando in segreto, l’intesa è possibile a fine anno”).

 

ZELENSKY TRUMP

Markov ammette l’esistenza di una trattativa da cui sono, ovviamente, escluse sia l’Unione europea, solito vaso di coccio in mezzo ai vasi di ferro, e la povera Ucraina, sulla cui pelle ricadranno le decisioni di Trump.

 

Forse anche per questo Zelensky, sentendosi messo all’angolo, ha alzato il livello della tensione con l’omicidio mirato del combattente armeno filo russo, Armen Sargsyan, fatto saltare in aria nella sua casa in un quartiere di lusso di Mosca.

 

VOLODYMYR ZELENSKY E VLADIMIR PUTIN COME PUGILI SUL RING - FOTO CREATA CON GROK

 

Il piano di Trump, davanti al quale il presidente ucraino non potrà che ingoiare il rospo, punta a raggiungere un accordo con Putin per il cessate il fuoco, e subito dopo procedere al dossier dei dazi sull’Unione europea.

 

È un progetto di non facile realizzazione, per le tempistiche molto strette. D’altronde, Putin pone come condizione per una tregua la rimozione di Zelensky, che a Mosca viene considerato un presidente illegittimo, visto che il suo mandato è scaduto nel 2024 e solo l’imposizione della legge marziale ne ha permesso la proroga.

 

Trattare a queste condizioni non è facile neanche per Trump, che può obbligare Zelensky, con la minaccia di chiudere i rifornimenti militari, a sedersi al tavolo, ma non può forzare troppo la mano nell’indire nuove elezioni in Ucraina in tempo di guerra, spingendo i cittadini a rinnegare il loro "eroe".

 

TRUMP E NETANYAHU

Da un punto di vista diplomatico, Trump è molto attivo e smanioso di portare a casa le promesse elettorali, e ha incontrato a Washington il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, per abbozzare i termini della seconda fase del cessate il fuoco a Gaza (del cui proseguimento lo stesso Trump ha ammesso di “non avere garanzie”).

 

ZELENSKY, TRATTATIVA ANCHE CON LE BOMBE

Estratto dell’articolo di Anna Zafesova per “La Stampa”

 

[…] Una trattativa su più piani, e ieri Donald Trump ha messo sul tavolo anche i metalli rari dei giacimenti ucraini, che Kyiv dovrebbe "garantire" in cambio degli aiuti americani.

Una proposta che in realtà faceva parte del piano che Zelensky aveva proposto a Trump ancora prima delle elezioni americane.

 

VOLODYMYR ZELENSKY CON VALERY ZALUZHNY

Da ex imprenditore, il leader ucraino aveva perfettamente compreso che i giacimenti di litio, titanio, grafite ucraini potevano interessare a un altro presidente-businessman probabilmente più di principi e valori astratti di democrazia e libertà.

 

Il fatto che Trump menzioni le terre rare come parte del "deal" che vuole concludere può essere considerato come un punto a favore dell'Ucraina, così come le pressioni americane su Kyiv per nuove elezioni per sostituire Zelensky possono venire lette come una concessione a Putin. Che però potrebbe rivelarsi un boomerang per Mosca: secondo i sondaggi, l'unico candidato in grado di battere facilmente Zelensky oggi è il generale Valery Zaluzhny, l'idolo della resistenza all'invasione russa.

 

MEME TIME - VOLODYMYR ZELENSKY DONALD TRUMP

PUTIN AFFERMA CHE L’EUROPA “STARÀ AI PIEDI DEL PADRONE” MENTRE I DAZI DI TRUMP ALLARMANO GLI ALLEATI

Traduzione dell’articolo di Holly Ellyatt per www.cnbc.com

https://www.cnbc.com/2025/02/03/putin-says-europe-will-stand-at-feet-of-master-as-trump-imposes-tariffs.html

 

Il presidente russo Vladimir Putin ha avvertito che l’Europa si metterà presto “ai piedi del padrone” dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha imposto dazi a Canada, Messico e Cina, provocando un crollo dei mercati globali e allarme tra gli alleati europei.

 

Dopo la decisione presa da Trump nel fine settimana di imporre dazi commerciali ai partner commerciali più stretti degli Stati Uniti, il presidente russo Putin ha dichiarato domenica che la seconda amministrazione Trump “ripristinerà l’ordine” in Europa.

 

“Vi assicuro: Trump, con il suo carattere, con la sua tenacia, ripristinerà l’ordine lì molto rapidamente. E tutti loro, vedrete — accadrà rapidamente, presto — si metteranno tutti ai piedi del padrone e scodinzoleranno un po’. Tutto andrà a posto”, ha detto Putin al giornalista pro-Cremlino Pavel Zarubin, che presenta il programma in prima serata “Mosca. Cremlino. Putin” sul canale televisivo statale Rossiya-1. I commenti sono stati riportati dall’agenzia di stampa statale RIA Novosti e tradotti da Google.

 

vladimir putin donald trump

Putin non ha fornito ulteriori spiegazioni su come Trump potrebbe “ripristinare l’ordine” (e non è chiaro a cosa si riferisse con i suoi commenti), ma Mosca ha espresso la speranza che i suoi rapporti con gli Stati Uniti possano migliorare sotto Trump.

 

Lunedì il Cremlino ha dichiarato di stare osservando l’aumento delle “tensioni” tra gli Stati Uniti e i suoi alleati. “Sapete, ci sono molte tensioni lì, quindi, ovviamente, non abbiamo alcun desiderio di essere in alcun modo associati a tutto questo o di valutarlo in alcun modo”, ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov nella sua conferenza stampa quotidiana.

 

“Lasciamo che siano i paesi che prendono parte a questo processo a risolvere la questione”, ha affermato, secondo quanto riportato da RIA Novosti e tradotto da Reuters.

 

Trump ha mandato in tilt i mercati globali lunedì dopo aver annunciato una tariffa del 25% sulle importazioni da Messico e Canada e un’imposta del 10% sulle merci dalla Cina. Le tariffe dovrebbero entrare in vigore martedì.

 

volodymyr zelensky donald trump

Il presidente ha affermato che i dazi sull’Unione Europea potrebbero seguire “molto presto”, ma ha anche affermato che potrebbe esserci un accordo con il Regno Unito che, a differenza degli altri maggiori partner commerciali degli Stati Uniti, ha un rapporto commerciale più equilibrato con il suo alleato transatlantico.

 

I funzionari dell’UE hanno già suggerito che l’Unione potrebbe rispondere ai dazi statunitensi  “in modo proporzionato”,  e domenica la Commissione europea ha dichiarato che avrebbe “risponduto con fermezza” a qualsiasi dazio statunitense.

 

Pur essendo sottoposta all’enorme peso delle sanzioni internazionali dovute all’invasione dell’Ucraina nel 2022, la Russia trarrà vantaggio dai dazi statunitensi sui suoi partner commerciali, in quanto è probabile che subiscano un duro colpo economico.

 

donald trump vladimir putin

I dazi seminano scompiglio anche tra gli ex alleati, partner che, come gli Stati Uniti sotto l’ex presidente Joe Biden, hanno cercato di indebolire la leadership e l’economia della Russia con misure punitive volte a ostacolare il potere economico e geopolitico di Mosca.

 

Mosca spera in un rapporto più favorevole con Washington ora che Trump è tornato al potere, dato che lui e Putin hanno avuto in passato relazioni cordiali ed entrambi i leader si sono espressi reciprocamente con ammirazione.

 

Putin: i leader europei mancano di convinzione

Gli alleati degli USA in Europa temono che il presidente fermerà i finanziamenti militari USA all’Ucraina e potrebbe spingere Kiev a colloqui di pace per porre fine alla guerra, che si avvicina al suo terzo anniversario. Putin ha detto il mese scorso che sperava che lui e Trump potessero incontrarsi presto per discutere della guerra e dei prezzi dell’energia.

DAZIFASCISMO - MEME BY EMILIANO CARLI

 

L’Ucraina avverte che potrebbe essere spinta a stipulare un “cattivo” accordo di pace, in cui sarebbe costretta a cedere territorio alla Russia, e che Mosca si riorganizzerà prima di prenderla di mira nuovamente in futuro.

 

Si prevede che i leader europei discuteranno dell’imminente minaccia dei dazi statunitensi quando si incontreranno a Bruxelles lunedì, anche se, apparentemente, il tema principale dell’incontro sarà il rafforzamento della loro strategia di difesa .

 

Trump ha già avvertito i leader europei che devono assumersi la responsabilità della propria sicurezza, attaccando duramente gli alleati della NATO per non aver rispettato gli impegni di spesa per la difesa e affermando il mese scorso che avrebbe potuto chiedere loro di spendere ancora di più per la difesa.

 

Se Trump ritira i finanziamenti statunitensi all’Ucraina, l’Europa dovrà affrontare la decisione se farsi carico da sola dell’onere finanziario dell’Ucraina. Un certo numero di leader, in particolare quelli dell’Europa orientale che sono visti come in rapporti più amichevoli con il Cremlino, sono già scettici su ulteriori sanzioni alla Russia e sui finanziamenti all’Ucraina.

LA MEME COIN DI DONALD TRUMP

 

Criticando domenica i suoi omologhi europei, Putin ha affermato che i leader europei sul continente non sono convinti delle proprie convinzioni.

 

Elogiando ex leader europei come il francese Charles De Gaulle, Jacques Chirac e il tedesco Gerhard Schroeder, Putin ha affermato che tali leader “avevano una propria opinione e il coraggio di lottare per questa opinione, di esprimerla, di parlarne e di cercare almeno di metterla in pratica”. “Oggi non ci sono praticamente più persone del genere”, ha detto Putin, ha riportato RIA Novosti.

TRUMP PUTIN PALLONE

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…