bottura oldani

MA CHE VUOL DIRE “MANGIARE BENE”? PER RENÈ REDZEPI SIGNIFICA OFFRIRE CIBO LOCALE, PER ALAIN DUCASSE È IMPARARE A FARE LA GIUSTA SPESA - DAVIDE OLDANI VIAGGIA LOW COST: “PER ME SIGNIFICA CREARE PIATTI ALLA PORTATA DI TUTTI” (E LANCIA IL SUO NUOVO LIBRO) - MASSIMO BOTTURA APRE A RIO IL SUO REFETTO-RIO

intervento dello chef davide oldaniintervento dello chef davide oldani

1 - OLDANI PORTA LO SPORT IN CUCINA «IL TOCCO DEL VERO CHEF? PIATTI SANI»

Angela Frenda per il “Corriere della Sera”

 

Cosa significa, oggi, mangiare bene? Tutti i grandi chef stanno provando a dare una risposta. Ciascuno a suo modo, sia chiaro. Se per Renè Redzepi, cuoco danese ex numero uno nella classifica dei World's 50best, equivale a nutrire i suoi avventori con il cibo locale, per Alain Ducasse è invece imparare a fare la giusta spesa.

 

A questa (e ad altre domande) ha deciso di rispondere anche Davide Oldani. Chef del ristorante D'O (da poco rinnovato, 1 stella Michelin) è Sport and food ambassador dell'Italia a queste Olimpiadi di Rio, dove sta animando Casa Italia con i suoi piatti proprio in questi giorni.

 

Ed è anche per dare un senso profondo a questo incarico che lo chef di Cornaredo ha pensato di scrivere un libro: D'O, Eat better. Ricette per lo sport, da oggi in libreria con Mondadori e in edicola con La Gazzetta dello Sport (192 pagine a 12,90 euro).

I TRE CHEF LA MANTIA VISSANI OLDANI I TRE CHEF LA MANTIA VISSANI OLDANI

Sportivissimo, un passato nel calcio, per lo chef stellato avere l' occasione di parlare di questi temi proprio in occasione delle Olimpiadi è come un ritrovarsi a casa: «Per me mangiare bene significa sì creare piatti creativi, ma che siano alla portata di tutti. Quelli che propongo in questo volume sono stati infatti pensati per mixare gusto e benessere con la semplicità».

 

E si comincia con Ciaolà (crasi tra l'italiano ciao e il portoghese olà), la ricetta simbolo di Casa Italia : «E' un piatto horizontal. Un incontro fra due Paesi, l' Italia e il Brasile, che ho voluto rappresentare nei loro colori, gusti e profumi: tutti intorno a una fiaccola stilizzata». Quello di Oldani è un libro di ricette, dunque.

 

Alain DucasseAlain Ducasse

Ma non solo: «Stavolta ci tengo a dare spazio ancora di più ai contenuti. Perché fare il cuoco non significa solo creare grandi piatti, ma anche pensare al benessere. L' accento dunque è stato messo soprattutto sul rapporto tra sport e cucina. Due mondi che hanno tantissime cose in comune. Sono energia pura per il corpo e per la mente. Ci insegnano l' armonia, il rispetto, la condivisione. Per questo mi sento un cuoco che non intende rinunciare né al gusto né alla salute».

 

Inevitabile chiedergli un trucco per conciliare benessere e gusto quando si mangia: «Stare attenti alle quantità. Poco di tutto. Sembra il consiglio della nonna ma invece forse, adesso, è la cosa più avanzata che si possa fare. E poi imparare a fare una spesa ragionata. Come mia madre, che sin da piccolo mi ha insegnato il poco ma buono».

 

Sfogliando il nuovo libro si viene colpiti soprattutto dalla semplicità delle ricette...

massimo bottura  8massimo bottura 8

«Era lo scopo di quest' opera: dare indicazioni che fossero alla portata di tutti. E poi da me i lettori possono apprendere il tocco dello chef. Piccole cose. Che fanno la differenza rispetto a un piatto normale. Ma la realizzazione non deve essere complicata! È un libro che si ispira al buon senso. Il BS, come lo chiamo io. Lo troverete al posto del QB, il quanto basta così di casa nella stesura delle ricette». E l' obiettivo resta sempre lo stesso: ottenere piatti sani. «In queste 56 ricette ho messo proprio la mia filosofia di cucina e di vita. La stessa che sto portando a Casa Italia , dove anche il menù è un insieme di Nord, Centro e Sud.

 

Qui è inverno e per questo mi sono basato sui prodotti di stagione locali. La cucina di Casa Italia interpreta infatti le peculiarità del territorio una vera cucina di contaminazione. Seguiamo infatti i principi del progetto Horizontal : prodotti italiani come pasta, grana padano, olio e alcuni salumi integrati a quello che i mercati offrono nel fresco quotidiano».

massimo bottura  5massimo bottura 5

 

A pochissima distanza da Casa Italia proprio oggi Massimo Bottura, chef numero uno nei World's 50Best, inaugura il suo RefettoRio: «Il Coni mi ha chiesto di invitare ufficialmente a Casa Italia Massimo e io l'ho fatto con piacere. A mio volta andrò a cucinare lì da lui domani. Perché vogliamo creare una sinergia, fare sistema. D'altronde, non è questo il meglio dell' italianità?».

 

2 - E BOTTURA APRE A RIO IL SUO REFETTORIO

Dal “Corriere della Sera”

 

Da tempo lo chef Massimo Bottura ha messo l'accento su certe cose. Perciò, non sarà uno spostamento di sillaba a cambiare troppo le cose. Un anno dopo la nascita del Refettorio Ambrosiano, la struttura di solidarietà in cui si riutilizza il cibo in eccesso a favore dei meno fortunati, ecco il suo gemello di Rio de Janeiro.

 

massimo bottura  4massimo bottura 4

Il cui nome è inevitabile: RefettoRio, con l' accento in fondo. L'idea è la stessa: creare uno spazio in cui dalla solidarietà (nutrire chi ha bisogno) nasca qualcos' altro: la crescita di una comunità. I 60 chef che a rotazione insegneranno a cuochi brasiliani come utilizzare al meglio (anche in termini di gusto) il cibo che altrimenti andrebbe buttato, stanno a metà fra etica ed estetica. Se sembra un concetto troppo difficile: una moralità buona e pure bella, visto lo spazio che nel quartiere di Lapa (vecchio centro di Rio, ancora diviso tra abbandono e recupero) accoglierà in primis chi ha fame e bisogno.

 

Cinquantacinque giorni di lavoro terminati con una distribuzione di gelato al mango e alla banana il giorno dell' apertura. «C'è gente qui per strada che chiede cibo e lavoro. È facile, no?» chiede David Hertz, chef brasiliano e fondatore di Gastromotiva, che con la Ong Food for Soul ha chiesto a Bottura di replicare l'idea milanese. Sarà. Ma non è scontato.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...