condono edilizio decreto casa matteo salvini sergio mattarella

UN MATTARELLA IN TESTA A SALVINI – ALLA FINE VIENE RIDIMENSIONATO IL “DECRETO CASA” VOLUTO DAL CAPITONE COME BANDIERA DA SVENTOLARE IN CAMPAGNA ELETTORALE – DECISIVA LA MORAL SUASION DEL QUIRINALE PER ALLONTANARE L'OMBRA DELL'ENNESIMO CONDONO – ESCLUSA LA NORMA SULLA SANATORIA DEI GRATTACIELI LOMBARDI (VISTO CHE SONO IN CORSO INCHIESTE DELLA MAGISTRATURA) – FIRENZE, TRAMEZZI E CUBATURE: COSA CAMBIA

Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco e Giuseppe Colombo per “la Repubblica”

 

SERGIO MATTARELLA MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

Il compromesso è a un passo. Una mediazione che allontana l’ombra di un condono. E che dimostra il peso della moral suasion del Quirinale, esercitata nei giorni scorsi e anche in queste ultime ore con gli emissari dell’esecutivo. Se Matteo Salvini confermerà l’intenzione di accettare il ridimensionamento del decreto casa, il testo approderà nel Consiglio dei ministri di venerdì mattina.

 

La riunione di governo, a dire il vero, doveva tenersi già domani, ma è slittata perché è in corso il tentativo di forzare la mano e imporre il decreto Abodi sulle società sportive.

 

CONDONO EDILIZIO

[…]  Presenterà una novità importante: non sarà inserito nel testo il “salva Milano”. Sul punto, ha pesato la sensibilità del Colle, che ha giudicato inopportuno l’eventuale intervento per decreto su una materia in cui sono in corso inchieste della magistratura. Meglio procedere, nel caso, con una iniziativa parlamentare.

 

La mediazione è stata difficile. Decisivo il confronto tra la squadra dei tecnici del Colle, di Palazzo Chigi e del ministero delle Infrastrutture. Come anticipato da Repubblica, questa interlocuzione ha permesso di mettere in chiaro un punto decisivo per Sergio Mattarella: il Quirinale continuerà a vigilare sui criteri di necessità e urgenza dei decreti. E, nel caso, non mancherà di intervenire per evitare abusi.

 

[…]

 

mattarella salvini

Nel testo ottiene qualcosa anche Salvini. Salta infatti la cosiddetta “doppia conforme” edilizia e urbanistica. In estrema sintesi, significa che chi ha evitato di comunicare un dettaglio edilizio, consentito però dalla legge in vigore al momento della costruzione, potrà accedere alla sanatoria. Salta invece, sempre dopo il confronto con il Colle, il “colpo di spugna” per le opere “ante 1977”.

 

È un gioco di bilanciamenti che permette di contenere l’effetto condono, grazie soprattutto all’azione di persuasione del Colle. Anche l’esclusione dal raggio d’intervento del provvedimento di poche e circoscritte aree vincolate conferma questa sensazione.

 

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

 A tenere banco, però, è soprattutto la “salva Milano”. La norma sui contenziosi che riguardano i grattacieli cittadini viene esclusa nonostante l’insistenza dei sindaci di Milano e Bergamo, Beppe Sala e Giorgio Gori, che avevano chiesto a Salvini di procedere. Sarà il Parlamento – in sede di conversione del decreto o più probabilmente con una norma ad hoc – a legiferare.

 

Nel centrodestra, intanto, è già competizione spietata per intestarsi la paternità del testo. Salvini accetta il ridimensionamento del decreto pur di potersi intestare la misura e sfruttarla negli ultimi quindici giorni di campagna elettorale. Giorgia Meloni tenterà di strappargli questa bandiera, ma nel frattempo ottiene anche il risultato di non rompere con il Colle, almeno su questo punto.

 

tajani salvini

Quanto ad Antonio Tajani, aveva chiesto di inserire nel testo diversi punti della proposta di legge di Forza Italia sulla rigenerazione urbana. È stato soddisfatto soltanto a metà, con la promessa però di poter emendare il decreto durante la conversione parlamentare. Non è detto che gli basti: è questo l’ultimo granello che potrebbe ancora bloccare l’ingranaggio e far saltare l’intesa

CONDONO EDILIZIO

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO