melania trump nell orto

LA GNOCCA TIRA SEMPRE - MELANIA TRUMP HA INIZIATO IL SUO “MANDATO” DA FIRST LADY CON UN PROFILO BASSISSIMO E ORA E’ LA PIU’ AMATA DEL CLAN TRUMP, ANCHE PIU’ DELL’AMBIZIOSA IVANKA - IL 44% DEGLI AMERICANI HA UN’OPINIONE FAVOREVOLE SU DI LEI - COME USERA’ QUESTO PICCOLO CAPITALE DI CONSENSO?

Paolo Mastrolilli per “la Stampa”

 

MELANIA TRUMP NELL ORTO

Di sicuro è il membro della famiglia Trump più popolare. Ora si tratta di capire se, e come, Melania deciderà di investire questo capitale in politica. Un sondaggio condotto dalla Cnn a fine settembre ha rivelato che il 44% degli americani ha un' opinione favorevole della First Lady, il 35% contrario. A febbraio il suo gradimento era al 24%, e quindi la tendenza è in crescita.

 

A confronto, il marito Donald ha il 41% di opinioni favorevoli e il 57% contrarie; Ivanka è in perfetta parità, con il 41% di estimatori e detrattori; Jared Kushner è in caduta libera, con appena il 20% di giudizi positivi. La popolarità di Melania è forte soprattutto tra gli uomini, con un margine positivo di 21 punti, che fra le donne si riduce a 2. Questa tendenza non è inusuale, perché in genere le first lady sono più popolari dei presidenti.

melania trump cospirazione della sosia

 

Michelle batteva Barack Obama; Barbara e Laura Bush superavano i due George; persino Hillary era riuscita a scavalcare Bill, dopo lo scandalo Lewinsky. La ragione è semplice: i mariti guidano la Casa Bianca, e quindi devono prendere decisioni che non possono piacere a tutti, mentre le mogli hanno la libertà di tenersi fuori dalla rissa politica. Nel caso di Melania però la sfida era più complessa, per almeno due ragioni: la sua storia, e la forte polarizzazione di Trump.

 

Seconda First Lady nata all'estero, è cittadina americana dal 2006, e durante la campagna erano emersi dubbi sulla legalità del suo ingresso negli Usa. Il manager che l'aveva fatta entrare come modella, l'italiano Paolo Zampolli, era intervenuto per sostenere che era tutto in regola. Alla Convention di Cleveland era stata vittima di una gaffe, perché la sua speechwriter aveva copiato una parte del discorso da quello di Michelle Obama.

LE TETTE DI MELANIA TRUMP

 

Poi nella sua Slovenia avevano insinuato che il vero mestiere di Melania fosse stato l'escort, e lei aveva risposto facendo causa ai giornali che lo avevano scritto, vincendola.

Il suo approccio al ruolo di First Lady è stato prudente, anche perché si è trasferita alla Casa Bianca solo a giugno, per consentire al figlio Barron di completare l'anno scolastico a New York.

donald e melania trump all ospedale di las vegas visita le vittime

 

Ha seguito il marito nel primo viaggio, sorprendendo tutti quando dopo l'incontro con Papa Francesco ha rivelato la sua fede cattolica, prima moglie di un presidente Usa a farlo dai tempi di Jackie Kennedy. Il passato l'ha messa un po' in imbarazzo, quando Ivana ha detto che lei è la vera First Lady, mentre promuoveva il suo libro «Raising Trump».

 

donald e melania trump uragano harvey

La portavoce di Melania ha replicato che le dichiarazioni di Ivana «non hanno sostanza e servono solo a farsi pubblicità». Qualche critica è venuta anche quando è partita per la visita alle regioni del Texas colpite dall'uragano Harvey indossando i tacchi a spillo, a dimostrazione che il suo look è un'arma a doppio taglio. L'hanno accusata persino di avere una controfigura per le cerimonie ufficiali, a cui non parteciperebbe volentieri per tensioni col marito.

bill e hillary clinton al matrimonio di donald e melania trump

 

Il basso profilo di Melania però ha pagato, forse proprio perché bilancia l' esuberanza di Donald. Ha pure fatto suo l'orto coltivato da Michelle nel giardino della Casa Bianca, invitando bambini per continuare la campagna in favore dell'alimentazione salutista. Poi ha ridotto di un terzo il personale del suo ufficio, 4 dipendenti contro 16, che costano ai contribuenti 486.000 dollari all'anno contro gli 1,24 milioni di Michelle. Ora bisogna capire se prenderà il coraggio per usare la sua popolarità in politica.

TRUMP, MELANIA

 

Aveva detto di volersi impegnare contro il bullismo, ma i critici le hanno fatto notare che dovrebbe cominciare dal marito. Parlando all'Onu ha allargato l'agenda alla cura dei bambini, vittime di povertà, fame, droga, malattie, traffico di esseri umani, analfabetismo. Si vedrà se alzando il profilo resterà popolare, guadagnandosi un ruolo chiave nella campagna presidenziale del 2020.

ivanka e jaredivanka first lady della politicaTRUDEAU SALUTA MELANIA SOTTO LO SGUARDO GELOSO DI DONALD TRUMPbarron e melania trumpmelania trumpmelania first lady della modamelania trump a taormina melania e donald trump a taorminamelania in nero al vaticano copiaenzo bianco e melania trumpmelania e ivana al vaticanomelania trumpselfie melania trump 2Trump e Melania dal PapaMELANIA TRUMP A ROMAmelania al bambin gesu copiaTRUMP, MELANIA E BARRON

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…