METTI UNA SERA A CENA GIANNI MINÀ, ROBERT DE NIRO, MUHAMMAD ALI, SERGIO LEONE E GABRIEL GARCIA MARQUEZ - NON E’ UNA BARZELLETTA MA QUEL CHE ACCADDE UNA SERA A ROMA NEL 1984, DA “CHECCO ER CARETTIERE” - IL RACCONTO DI QUEL CHE ACCADDE FATTO DA GIANNI MINA'... - VIDEO
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Testo di Gianni Minà
“All’epoca frequentavo Robert De Niro, che era a Roma per girare “C’era una volta in America”, il film di Sergio Leone, ed una sera mi chiamò. Mi chiese: “Gianni, come va? Che hai da fare oggi?”. Io gli risposi: “Sono con Muhammad Ali stasera, stiamo per andare a cena”. De Niro sobbalzò e disse: “Con chi è che stai ? Cioè, stai andando a cena con Muhammad Ali e non me lo dici? Cioè è il mio idolo di sempre. Io vengo a cena con te stasera Gianni”.
GIANNI MINA - ROBERT DE NIRO - MUHAMMAD ALI - SERGIO LEONE - GARCIA MARQUEZ
Dopo un po’ ricevetti una telefonata di Sergio Leone, per la verità un po’ arrabbiato, e mi disse che De Niro non sarebbe potuto venire perché quella sera avevano un importante incontro per definire alcune scene del film, quindi non si poteva fare nulla. Io gli dissi che in realtà non c’entravo niente, stavo solo andando a cena con Muhammad Alì e Robert si era voluto aggiungere. A quelle parole, Leone disse: “Cosa??? Cioè tu e Robert state andando a cena con Muhammad Ali e non mi avete detto nulla?”. Volle a tutti i costi accodarsi anche Sergio Leone.
A quel punto mi preparai e, una volta pronto, stavo quasi per uscire, ma suonò di nuovo il telefono. Era il premio Nobel Gabriel García Márquez che era a Roma per cenare anche lui con Sergio Leone e De Niro, ma aveva appena appreso che l’incontro era saltato perché c’era una cena con Muhammad Ali. Morale della favola? Ci ritrovammo tutti a cena da “Checco il Carettiere” e mi ricordo che mettemmo tutte le donne da una parte del tavolo e noi dall’altra, perché non volevamo assolutamente farci disturbare. Passammo l’intera serata a fare domande a Muhammad sulla sua carriera e sui suoi match. Ci raccontò tutto. Io, De Niro, Marquez e Sergio Leone ascoltavamo: eravamo tornati tutti bambini...”