“MI IMPEGNO A METTERE AL PRIMO POSTO LE TUE ESIGENZE E A PULIRE CASA” - L’ASSURDO CONTRATTO PREMATRIMONIALE CHE UN 79ENNE ROMANO HA FATTO FIRMARE ALLA COLF GEORGIANA DI 47 ANNI: DOPO ANNI DI LAVORO A CASA DELL’UOMO, TRA I DUE ERA NATA UNA RELAZIONE, TANTO DI PENSARE DI CONVOLARE A NOZZE CON TANTO DI CLAUSULE CHE LA DONNA DOVEVA RISPETTARE - DOPO ANNI DI SOPRUSI, PERÒ, LEI SI È STANCATA E HA DECISO DI MOLLARLO E A QUEL PUNTO LUI...
Estratto dell'articolo di Alessio Campana e Andrea Ossino per www.repubblica.it
il contratto prematrimoniale fatto firmare alla conf
Primo: “Mi impegno a mettere al primo posto le tue esigenze con il massimo della sincerità, lealtà, collaborazione e rispetto”. Secondo: “Mi impegno a tenere pulita e ordinata la casa facendo particolare attenzione all’uso degli stracci”. Terzo: “Mi impegno a versare i soldi per i miei figli esclusivamente per le loro necessità”.
È un codice di comportamento, quello siglato il 5 aprile del 2019. Un accordo prematrimoniale che un uomo ha fatto siglare a una donna “per stabilire un rapporto sereno e stabile”. Un contratto dal dubbio valore legale ma dal forte significato simbolico. Ci sono le clausole, la data e gli obiettivi da raggiungere. Manca solo la firma di un notaio. In compenso c’è la sigla di un uomo, un 79enne italiano e, quella della compagna, 47enne nata in Georgia.
La vicenda emerge durante un processo, un’udienza preliminare in cui si discute della colpevolezza o meno della donna. Perché dopo anni di soprusi Marta (il nome è di fantasia) si è allontanata da casa grazie all’energico aiuto del fratello. E dopo è stata denunciata per lesioni e rapina. Una vendetta, secondo la sua difesa.
L’avvocato della donna infatti, ieri ha mostrato al giudice e al pm Gennaro Varone una panoramica di ciò che per anni è accaduto alle porte del Gra, dalle parti di Mezzocamino. È qui che nel 2015 Marta conosce il suo datore di lavoro. È un signore benestante, trent’anni più grande di lei. Cerca qualcuno che si occupi delle faccende domestiche e Marta ha bisogno di un lavoro.
E le importa poco se viene pagata circa 500 euro, certe volte in nero e altre no. Per lei contano solo i suoi due figli e i soldi che deve mandargli. Quel rapporto però con il tempo si è trasformato in qualcosa di più intimo. Ne è nata una relazione. Marta ha continuato ad occuparsi della casa. E l’uomo la ha aiutata economicamente. Tra alti e bassi i due hanno anche pensato di sposarsi. E sono pure stati in Georgia per organizzare i preparativi, poi stoppati causa Covid.
Ed è in questa fase di attesa che l’uomo ha fatto sottoscrivere alla futura moglie un contratto. [...]
“Mi minacciava dicendomi di non chiamare né mio fratello, né i carabinieri perché se qualcuno avesse citofonato avrebbe avuto tutto il tempo di ammazzarmi prima che salissero a casa”, dice adesso Marta mostrando messaggi e contratti al giudice.