LA PROCURA DI TARANTO HA CONCLUSO LE INDAGINI SU PRESUNTI MALTRATTAMENTI E VIOLENZE SESSUALI AVVENUTI SULLA FREGATA “MARTINENGO” DELLA MARINA MILITARE NEL 2021 – RISCHIANO IL PROCESSO L'ALLORA COMANDANTE, ROBERTO CARPINELLI, E DUE SOTTOCAPI DI PRIMA CLASSE, GIOVANNI NAPOLANO E GIANLUCA LONGO – LE VIOLENZE SAREBBERO AVVENUTE DURANTE UNA MISSIONE ANTI-PIRATERIA NEL GOLFO PERSICO – LE PRESUNTE VITTIME SONO 13, TUTTI MEMBRI DELL'EQUIPAGGIO, COMPRESE DUE RAGAZZE VENTENNI, CHE HANNO DENUNCIATO PALPEGGIAMENTI E…
(ANSA) - TARANTO, 27 GIU - La Procura di Taranto ha notificato un avviso di conclusione delle indagini per l'allora comandante della fregata della Marina Militare Martinengo, Roberto Carpinelli, durante la missione anti-pirateria nel Golfo Persico 'Atalanta' tra agosto e dicembre 2021.
Il provvedimento è stato notificato anche a due sottocapi di prima classe (Giovanni Napolano, di Salerno, e Gianluca Longo, di Tricase) e riguarda l'inchiesta avviata inizialmente dalla Procura militare di Napoli per presunte violenze sessuali, maltrattamenti, insulti e minacce avvenute a bordo della nave. La notizia è stata anticipata dal 'Nuovo Quotidiano di Puglia'.
fregata Martinengo - Marina Militare
Gli indagati, per i quali è concreta la probabilità di una richiesta di rinvio a giudizio, dovranno rispondere anche di reati previsti dal Codice militare: violenza contro un inferiore e minacce o ingiuria ad inferiore.
Le persone offese - membri dell'equipaggio - in totale sono 13, ma in particolare tre (due ragazze poco più di ventenni e un tarantino 24enne) sarebbero state oggetto, a bordo, di attenzioni e avrebbero subito palpeggiamenti e vessazioni psicologiche.
A novembre dello scorso anno, il gup del Tribunale di Napoli dichiarò la propria incompetenza per difetto di giurisdizione, disponendo la trasmissione degli atti alla procura ionica in quanto la nave, all'epoca, era di base proprio nella base di Taranto.
fregata Martinengo - Marina Militare
L'ex comandante è accusato anche di aver maltrattato quasi quotidianamente tre marinai con insulti e riferimenti sessuali, lanciando contro di loro arance, mele, banane, cubetti di ghiaccio, bustine di maionese, tappi di sughero e di metallo con lo scopo di farli cadere mentre portavano vassoi colmi di cibo. Alcune delle presunte vittime sono assistite dagli avvocati Giovanni Vinci e Antonella Notaristefano.