MISTERI D’EGITTO - REGENI E’ MORTO PER 10MILA STERLINE? DALLE EMAIL DEL GIOVANE UCCISO SPUNTA LA PROMESSA DI UN FINANZIAMENTO DA PARTE DI UNA FONDAZIONE CHE PROMUOVE RICERCHE DALL'INTERNO DEI MOVIMENTI DI LOTTA NEL MONDO. GIULIO VOLEVA DIVIDERE QUELLA SOMMA CON ATTIVISTI ANTI-REGIME
Ilaria Sacchettoni per il “Corriere della Sera”
Fra le email di Giulio Regeni ce n' è una che potrebbe pesare nell' individuazione del movente dell' omicidio. E perfino, secondo gli investigatori, spiegare l' intenso monitoraggio di abitudini, frequentazioni e attività quotidiane a cui il ragazzo è stato sottoposto nel tempo.
La chiave potrebbe essere in un finanziamento. Anzi nella promessa di un finanziamento: 10 mila sterline che la Antipode Foundation , con cui Regeni era in contatto, eroga per finanziare singoli progetti.
erri de luca manifestazione per giulio regeni
Ieri intanto la famiglia Regeni ha incontrato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che le ha ribadito «piena solidarietà», assicurando «massimo impegno affinché venga fatta luce sul caso». Il capo dello Stato ha detto di essere rimasto profondamente colpito dalla grande dignità mostrata dai genitori e dalla sorella di Giulio.
C' è tutto l' impegno dunque per conoscere la verità. Che potrebbe ruotare intorno al finanziamento della Antipode, la cui mission (così come si ricava dal sito www. antipodefoundation.org) è promuovere ricerche dall' interno, «partecipate» appunto, dei movimenti di lotta e radicali nel mondo.
La fondazione finanzia attività di raccolta delle informazioni e sponsorizza gli approfondimenti degni di pubblicazione sul proprio periodico attraverso l' erogazione di denaro. A questo stava lavorando Regeni, in questo sperava. Un finanziamento che lo aiutasse a sviluppare un dossier sui movimenti sindacali indipendenti del Cairo.
manifestazione per giulio regeni
Dai riscontri investigativi risulta anche che Giulio Regeni ne parlasse apertamente con chi frequentava, gente di cui si fidava. Non solo amici e docenti (che su questo hanno riferito agli investigatori di Ros e Sco) ma anche ad altri: ambulanti, titolari di piccolissime imprese con idee precise sulla situazione locale, egiziani non allineati.
Fonti insomma. Persone che Giulio Regeni andava a trovare al lavoro, con cui ormai era entrato in consuetudine. Diecimila sterline dunque. Soldi che il ricercatore avrebbe promesso di condividere con alcuni dei sindacalisti non riconosciuti, anzi perseguiti dal regime, con cui trattava.
Un' approfondita attività di intelligence che avesse fatto emergere questa promessa, avrebbe dovuto affrontare il rischio in prospettiva: ci si poteva permettere di far convergere finanziamenti, per quanto limitati, su attivisti dell' opposizione? Regeni era stato identificato, addirittura fotografato nel corso di un' assemblea pubblica autorizzata.
L' attività di acquisizione delle informazioni sul suo conto era in corso da tempo. È ragionevole pensare che, a questo punto, sia stata presa una decisione su di lui. La traduzione della documentazione spedita dal Cairo al pubblico ministero Sergio Colaiocco dovrebbe essere già stata depositata.
È certo che vi sono lacune nei report trasmessi ma il dolo più evidente è forse nell' acquisizione tardiva dei video della metropolitana che ha portato all' autocancellazione delle immagini.