mirella gregori papa wojtyla

UN MISTERO AL DENTE - È NEI MOLARI DELLO SCHELETRO RITROVATO A VILLA GIORGINA LA RISPOSTA SULL'IDENTITÀ. GIÀ LUNEDÌ I PRIMI CHIARIMENTI DELLA SCIENTIFICA, MENTRE LA FAMIGLIA DI MIRELLA GREGORI SPERA DI AVERE FINALMENTE UNA TOMBA SU CUI PIANGERE'' - LA PROCURA PENSA DI INTERROGARE ANCORA SABRINA MINARDI, EX DI ENRICO DE PEDIS, IL ''RENATINO'' DELLA BANDA DELLA MAGLIANA CHE RACCONTÒ LA SUA VERSIONE SULLA FINE DI EMANUELA ORLANDI

 

nunziatura via po

Stefano Vladovich per ''il Giornale''

 

«Vogliamo una tomba su cui piangere. Speriamo che questa sia la volta buona. Dopo 35 anni di bugie e depistaggi la mia famiglia vuole la verità. Il nostro, purtroppo, è uno dei tanti misteri d' Italia. Chi ha rapito mia sorella?». A parlare a il Giornale è Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella, la ragazza di 15 anni scomparsa a Roma il 7 maggio del 1983, un mese prima di Emanuela Orlandi. In attesa degli esami di laboratorio per estrarre il Dna dalle ossa rinvenute a villa Giorgina e compararlo con quello delle due ragazze, nonché per l' esame della dentatura del teschio, la Procura vorrebbe interrogare ancora Sabrina Minardi, ex moglie del calciatore Bruno Giordano, compagna fra il 1982 e il 1984 di Enrico de' Pedis.

nunziatura apostolica via po

 

Ovvero il «Renatino» della banda della Magliana che faceva affari con i mafiosi di Pippo Calò e i banchieri dello Ior. Secondo la donna il corpo della Orlandi, avvolto in un sacco, sarebbe stato gettato in una betoniera a Torvaianica, «impastato» con quello di un ragazzino di 11 anni, Domenico Nicitra, figlio di un pentito della banda. A sbarazzarsi della 15enne lo stesso de' Pedis. La betoniera? «Mai sequestrata» dice il proprietario Leonardo Bianco.

 

MIRELLA GREGORI

Il racconto della Minardi, del resto, non convince: Nicitra viene ucciso da quelli della Magliana, si, ma 10 anni dopo la sparizione della Orlandi, tre anni dopo la morte dello stesso «Renatino», avvenuta nel 1990.

 

Eppure quello che racconta la donna del boss di Testaccio permette alla polizia di scoprire la presunta prigione di Emanuela, in via Antonio Pignatelli 13, nel quartiere Monteverde. In un sotterraneo un bagno e tracce di catene. Non solo. La Minardi parla anche del sequestro di Emanuela, prelevata e fatta salire da «Renatino» su una Bmw davanti la sede della scuola di musica in piazza Sant' Apollinare, a un passo da palazzo Madama. La stessa berlina rinvenuta, 25 anni dopo, nel parcheggio di villa Borghese.

 

L' auto, coperta da uno spesso strato di polvere e incredibilmente sfuggita a ogni controllo, era ferma da anni. Il proprietario, il faccendiere Flavio Carboni, non ne ha mai denunciato il furto.

 

Insomma, all' indomani del ritrovamento nella dependance della Nunziatura apostolica in via Po di ossa umane appartenenti a due donne, gli inquirenti cercano di colmare, per l' ennesima volta, i buchi di un' inchiesta dai mille lati oscuri. I resti umani, qualora appartenessero a una o all' altra delle ragazze scomparse, potrebbero riaprire nuovi scenari.

 

mirella gregori

Fra le ipotesi investigative più agghiaccianti quella del magistrato Rosario Priore: alla base del sequestro di Emanuela Orlandi un prestito di 20 miliardi di lire ceduto da «Renatino» allo Ior di monsignor Marcinkus per finanziare la causa polacca di Solidarnosc. Denaro mai restituito alla banda: quanto basta per tenere in ostaggio una cittadina vaticana fino alla decisione di eliminarla. Perché, invece, rapire Mirella? La ragazza, figlia di un commerciante, viveva con la sua famiglia non lontano da villa Giorgina. Una coincidenza?

 

Il pomeriggio del 7 maggio del 1983 Mirella esce per andare a un fantomatico appuntamento con un amico a Porta Pia. E sparisce per sempre.

 

EMANUELA ORLANDI

Di lei parla il terrorista turco, l' attentatore di Giovanni Paolo II, Ali Agca: insieme con la Orlandi sarebbe stata nelle mani dei «Lupi Grigi», gruppo estremista turco. «Quando, nel 2012, si parlava dell' apertura della tomba di Enrico de' Pedis a sant' Apollinare - spiega Pietro Orlandi, fratello di Emanuela -, l' allora pm Giancarlo Capaldo, contattato dal Vaticano, andò a parlare con un autorevole prelato per una trattativa sul caso di mia sorella». Il patto? Carte e documenti segreti in cambio di un atteggiamento meno duro nei confronti della Santa Sede.

Emanuela Orlandi a sinistra scomparsa a anni e De Pedis depedis De Pedis EnricoEMANUELA ORLANDI

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…