bobby solo

“MOLTE DELLE CANZONI DI OGGI NON HANNO CAPO NÉ CODA” – BOBBY SOLO RICANTA I BEATLES E LANCIA UNA STOCCATA ALLA NUOVA GENERAZIONE DI CANTANTI, BUONA SOLO A SFORNARE TORMENTONI DA UNA STAGIONE E VIA: “OGGI LA MUSICA È NEI COMPUTER. È LO SPECCHIO DEI TEMPI, I GIOVANI APPREZZANO NUOVI CIBI COME IL SUSHI. A ME PIACCIONO PASTA E FAGIOLI E LE TAGLIATELLE” – IL NO AI BEATLES E A MORODER, LA CENA RIFIUTATA CON L'IMPERATORE HIROHITO E…” - VIDEO

 

Estratto dell’articolo di Ernesto Assante per www.repubblica.it

 

bobby solo

Bobby Solo ha 78 anni, sessanta dei quali passati nel mondo della canzone […] ha deciso di fare un album diverso dai precedenti: si intitola Get back, Bobby canta i Beatles con il suo stile, la profondità “alla Elvis” e uno spirito deviato: «Ho fatto tipo Rick Rubin con Johnny Cash, pochi strumenti, passione e voglia di far diventare mie delle canzoni che ho sempre amato».

ringo starr beatles 1969

 

Il progetto è nato dalla collaborazione con Francesco Arpino, musicista, produttore, amico e collaboratore di Sean Lennon, che ha coinvolto Bobby e in tre giorni ha registrato tutto in studio «comprese chitarre e pianoforti come si faceva una volta» sottolinea Arpino, «con Bobby che cantava come se quei pezzi fossero sempre stati suoi».

 

Ne vengono fuori 11 brani dei Beatles più una versione esclusiva e inedita di Day after day, un pezzo scritto insieme a Sean Ono Lennon, in un disco elegante che rende giustizia alla storia e alla personalità di Bobby Solo. «Chissà se renderà giustizia anche ai miei errori», dice.

 

Perché?

bobby solo e gli Yardbirds di jeff beck a sanremo nel 1966

«Ne ho fatti parecchi, soprattutto quando ero giovane e fesso. Partiamo dai Beatles: era il 1965, avevo avuto un grande successo internazionale dopo Una lacrima sul viso, un bel giorno chiamò Dick James, l'editore dei Fab Four, che mi voleva vedere a Londra, mi aveva ascoltato e aveva delle proposte. Io, vent'anni, fessacchiotto, Elvis l'unico mito.

 

James mi riceve a Londra, sembrava Churchill, tutto rosso. Mi dice “ho una grande canzone di Paul McCartney e vorrei che la cantasse lei”. Io ero magrolino, con il ciuffo, i pantaloni alla caviglia col calzino bianco, gli dico “grazie Dick, ma è una canzone francese, io faccio rock'n'roll. Era Michelle».

beatles 2

 

[…]Fu un grandissimo errore. Non l'unico».

E quale altro?

«Nel 1977: “Pronto, parlo con Bobby Solo? Sono Giorgio Moroder, sono a Trento, in studio, e ho dei pezzi per te”. Cosa ho risposto? “No, grazie, io i pezzi me li scrivo da solo”. Potrei andare avanti...».

 

Ovvero?

bobby solo

«A un certo punto ho avuto un clamoroso successo in Giappone, tre milioni e mezzo di dischi, un tour con quaranta concerti sold out. Mi contattano dei funzionari di Stato e mi dicono che l'imperatore Hirohito mi voleva invitare a cena. Io ringrazio ma non accetto, era l'unica serata libera che avevo. Per sette anni non ho potuto più mettere piede in Giappone».

 

[…] «Non voglio criticare nessuno ma molte delle canzoni di oggi non hanno capo né coda. […] Alla fine le note sono sette, le combinazioni sono tante ma sono quelle, le usiamo da cent'anni, prima o poi si assomigliano quindi oggi è più difficile scrivere cose nuove. Meglio, allora, cantare canzoni come queste e farsi emozionare».

hirohito

 

Ha nostalgia del passato?

«No, ma erano bei tempi. […] Oggi si parla di intelligenza artificiale e la musica è nei computer. Prima non c'era il clic per tenere il tempo, ci si guardava e c'era una pulsazione come il cuore. La musica è lo specchio dei tempi, i giovani apprezzano nuovi cibi come il sushi e hanno diritto ad avere nuove sensazioni e nuova musica. A me piacciono pasta e fagioli e le tagliatelle».

bobby solo nel 1964 bobby solo bobby solo iva zanicchibobby soloBOBBY SOLO LTTLE TONYBOBBY SOLObobby soloBOBBY SOLObobby solobobby solobobby solobobby solo bobby solo - una lacrima sul viso

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)