PUTIN URLA E MINACCIA MA NELL'OMBRA TRATTA CON KIEV E CON LO ZIO SAM – DAL CREMLINO FANNO SAPERE CHE I CONTATTI TRA RUSSIA E UCRAINA SU UNO SCAMBIO DI PRIGIONIERI CONTINUANO MA “DEVONO ESSERE MANTENUTI RISERVATI PER NON COMPROMETTERE I RISULTATI” – PROCEDE SOTTO TRACCIA ANCHE LA TRATTATIVA TRA I SERVIZI DI INTELLIGENCE RUSSI E AMERICANI PER EVITARE L’ESCALATION IN UCRAINA – DALLA SUA “MAD VLAD” HA L'ARMA DEGLI STATUNITENSI IN CARCERE IN RUSSIA “PER SPIONAGGIO” – IL DAGOREPORT
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1 – CREMLINO, CONTATTI CON GLI USA CONTINUANO PER SCAMBIO PRIGIONIERI
(ANSA) - I contatti tra Russia e Ucraina su uno scambio di prigionieri continuano ma devono essere mantenuti riservati per non compromettere i risultati. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass.
2 – PUTIN SFRUTTA LA CARTA DEI PRIGIONIERI PER METTERE IN DIFFICOLTÀ L'AMERICA
Articolo di Joe Parkinson per “The Wall Street Journal” pubblicato da “la Stampa”
Nello Studio Ovale non c'erano assistenti né collaboratori, soltanto il presidente Biden e il suo ospite tedesco. Il cancelliere Olaf Scholz si era precipitato con così scarso preavviso a Washington da riuscire a prendere soltanto un Airbus 321 che è dovuto atterrare in Islanda per fare il pieno. La guerra in Ucraina e i combattimenti a Gaza hanno dominato il colloquio di un'ora e mezza.
joe biden e vladimir putin se la ridono
In agenda, però, restava un ultimo punto: Germania e America erano disposte a impegnarsi in uno dei più complessi scambi di prigionieri con il Cremlino dai tempi della Guerra Fredda? Washington voleva che Vladimir Putin rimpatriasse due americani detenuti ingiustamente in Russia, Putin voleva che Berlino liberasse Vadim Krasikov, un russo condannato all'ergastolo in Germania per omicidio.
Per l'alleato degli Usa sarebbe stato molto complesso arrivare a tanto, ma forse sarebbe riuscito a fare breccia nell'opinione pubblica tedesca se Mosca avesse acconsentito a liberare il dissidente più famoso, Alexei Navalny, detenuto in un gulag nell'Artico. Entrambe le amministrazioni hanno concordato di dover sondare a fondo tale possibilità.
La Casa Bianca, però, non ha mai avuto l'occasione di presentare una proposta formale a Mosca. Il 16 febbraio, una settimana dopo quell'incontro nello Studio Ovale, Navalny è morto per cause sconosciute. È stata una delle più sconvolgenti battute d'arresto nei colloqui segreti per gli scambi di prigionieri tra Washington e Mosca.
Negli ultimi anni di negoziati intensi e agguerriti, Putin ha aumentato il numero di detenuti americani che trattiene in attesa di scambi dei pochi russi che gli starebbe a cuore rimpatriare. Sia Biden sia Trump si sono trovati così a dover far fronte a una notevole asimmetria. Putin, che Biden adesso chiama «il macellaio», non è un partner che contratta normalmente.
vladimir putin dopo le elezioni
[…] Le vicende e le trattative segrete in questa escalation della crisi dei detenuti si svolgono in località clandestine di capitali neutrali, in alberghi non appariscenti prenotati sotto falso nome. Al momento, nel loro sistema carcerario gli Stati Uniti non hanno detenuti russi dello stesso calibro di quelli che il Cremlino vorrebbe scambiare.
Washington si è ridotta a sperare che i governi stranieri siano disposti a scambiare i russi che hanno arrestato con l'accusa di spionaggio o di omicidio. «Putin arresterà sempre più americani. Ha capito di poter sfruttare le nostre preoccupazioni e ansie interne» ha detto Fiona Hill, seduta di fronte al presidente russo nelle sue vesti di massimo consigliere per la Russia per il presidente Trump.
La prima volta che il suo nome è stato pronunciato all'ambasciata americana di Mosca, nessuno sapeva chi fosse Paul Whelan. Si sapeva soltanto che era un americano arrestato nel corso di un raid nella sua camera d'albergo durante le vacanze invernali del 2018. Dalle indagini è risultato che l'uomo è stato incastrato.
Trattenuto nella famigerata prigione di Lefortovo a Mosca, Whelan ha detto al suo avvocato di aver ricevuto una chiavetta Usb e di essere stato arrestato subito dopo da alcuni agenti dell'Fsb, uno dei quali gli avrebbe confidato, in modo rassicurante, che di lì a poco sarebbe stato scambiato con un altro prigioniero. Pochi giorni dopo, l'ambasciatore americano Huntsman è andato a trovarlo.
[…] due settimane prima dell'arresto di Whelan, un'attivista russa di nome Maria Butina si era dichiarata colpevole di un complotto per influenzare la politica americana. La Russia era disposta a effettuare lo scambio tra lei e Whelan, o a scambiare quest'ultimo con un certo Konstantin Yaroshenko, condannato a 20 anni per traffico di stupefacenti.
I colloqui sono iniziati, ma c'era un altro prigioniero ancora che il Cremlino desiderava di più: Viktor Bout, trafficante d'armi russo impersonato da Nicolas Cage nel film «Lord of War». In precedenza, l'Amministrazione Obama e Trump non avevano ceduto su Bout. Huntsmann è andato alla Casa Bianca chiedendo a Trump uno scambio di prigionieri da effettuare subito.
Il presidente e il suo team per la sicurezza nazionale temevano che Putin avrebbe avuto sentore della loro debolezza, se gli Stati Uniti avessero chiesto troppo insistentemente la liberazione di Whelan. Le varie proposte di scambio con Butina o Yaroshenko non sono approdate a nulla. Scambiare Bout con qualcun altro è apparsa una proposta troppo sbilanciata.
Nell'aprile 2019, gli Stati Uniti hanno perso una mano: un giudice federale ha condannato Butina ad appena 18 mesi di detenzione e l'ambasciatore russo a Washington, Anatoly Antonov, ha deriso i funzionari americani, dicendo che la breve condanna rendeva le cose più semplici. Invece di scambiare Butina, a quel punto Mosca poteva lasciarle scontare la pena per intero.
Nell'agosto seguente, gli equilibri sono cambiati ancora. La polizia in Russia ha arrestato un altro ex marine, Trevor Reed, in stato di ubriachezza a casa della fidanzata russa. Quando stava per essere rilasciato, due agenti del controspionaggio sono entrati nella stazione di polizia. Reed, che aveva prestato servizio a Camp David quando Biden era vicepresidente, è stato condannato a nove anni per aggressione a un poliziotto. Si è dichiarato innocente, ha detto che le forze dell'ordine russe non hanno fornito prove contro di lui.
L UOMO CHE SUSSURRAVA AI NAVALNY - MEME BY EMILIANO CARLI
[…] Nel giugno 2020 un giudice di Mosca ha condannato Whelan a 16 anni di carcere. In piedi nella gabbia degli accusati, sfiancato dal tentativo di comprendere il russo, Whelan ha mostrato un foglio con la scritta «Processo farsa!». Nel frattempo, Butina è stata scarcerata. Quando il nuovo ambasciatore americano John Sullivan è andato a trovarlo, Whelan ha raccontato che nel suo gulag ai tempi di Stalin erano stati detenuti alcuni prigionieri di guerra tedeschi.
Nel frattempo, invece, Bout insegnava yoga ai suoi compagni di cella in una prigione di media sicurezza dell'Illinois. Le frequenti visite dei diplomatici russi si sono interrotte all'improvviso, ma Bout ha continuato a ricevere telefonate e rassicurazioni: sarebbe stato scambiato presto con Whelan. Di fatto, lo scambio non c'è stato e l'idea non ha preso piede alla Casa Bianca di Trump.
funerale di alexei navalny - il corpo - foto repubblica
Biden invece ha superato le obiezioni interne. Il Dipartimento di Stato in un comunicato ufficiale ha informato la famiglia Whelan che il presidente aveva accettato lo scambio tra Bout e Griner. Mosca ha poi proposto di scambiare una spia con una spia, ma Washington non aveva russi condannati per reato equivalente. C'era qualcuno, però, di cui Putin stava iniziando a chiedere notizie: il russo Vadim Krasikov, ex agente dell'Fsb condannato per omicidio in Germania. Dopo due anni di prigione, il prezzo per la liberazione di Whelan ha iniziato ad alzarsi di nuovo.
Nelle settimane seguenti, infatti, i funzionari americani hanno visto gli agenti russi rastrellare sempre più americani.
Ad agosto gli agenti hanno fermato per possesso di marijuana a scopi terapeutici un professore americano di storia presso il liceo di Mosca dell'ambasciata americana. Poco dopo un altro americano è stato arrestato appena atterrato in Russia dove era andato a trovare i figli, lì portati dalla ex moglie russa, ed è stato condannato a 21 anni per maltrattamenti.
Più o meno nello stesso periodo, un'insegnante americana di inglese in Russia è stata arrestata per aver aggredito il suo inquilino russo che l'aveva picchiata mentre era ubriaco. Nessuno di questi casi è stato reso noto in America e nessun diplomatico statunitense ha fatto loro visita in carcere. Nessuno scambio di prigionieri ha avuto ancora luogo.