putin assad

LA MOSSA DEL CAVALLO DI PUTIN - DARE ASILO POLITICO AD ASSAD PERMETTE A “MAD VLAD” DI DIMOSTRARE AI SUOI ALLEATI AUTOCRATI CHE LA RUSSIA È DIVERSA DAGLI STATI UNITI, CHE PRIMA SI ALLEANO CON QUALCUNO E POI LO MOLLANO QUANDO SI METTE NEI GUAI (COME ACCADUTO ALL’AFGHANISTAN, ALLO STESSO IRAQ, ALL’EGITTO DELLA PRIMAVERA ARABA, AI CURDI) - LA RUSSIA NO: MANTIENE LA PAROLA E PROTEGGE I SUOI VASSALLI FINO IN FONDO - E PORTANDO VIA ASSAD DALLA SIRIA, SI È ASSICURATO LA PRESENZA RUSSA NELLA BASE AEREA DI HMEIMIM E NEL PORTO DI TARTUS NELLE PROVINCIA DI LATAKIA: I RIBELLI AVREBBERO GARANTITO DI NON TOCCARLE…

Estratto dell’articolo di Andrea Nicastro per il “Corriere della Sera”

 

bashar al assad con vladimir putin

C’è stato un momento, prima dell’invasione americana dell’Iraq, in cui anche Saddam Hussein avrebbe potuto prendere la strada dell’esilio. Non lo fece, ma causò la morte dei due figli, trascinò il suo Paese nel baratro e lui stesso finì sul patibolo. Anche il colonnello libico Gheddafi lottò sino all’ultimo. Venne scovato in una condotta della fogna e linciato. Del caos che lasciò in Libia meglio non parlare. Bashar al Assad ha scelto una soluzione diversa alla sua parabola di politico aguzzino e forse è una fortuna.

 

bashar al assad con vladimir putin

Mentre la Siria festeggiava la fine di 50 anni di regime, le agenzie di stampa russe battevano la notizia che il dittatore e la sua famiglia erano stati accolti nella Federazione di Putin «per ragioni umanitarie».

 

La Russia ha bisogno di dimostrare ai suoi alleati autocrati che è fatta di una pasta diversa dagli Stati Uniti, che prima si alleano con qualcuno e poi lo mollano quando si mette nei guai. È successo all’Afghanistan, allo stesso Iraq, all’Egitto della primavera araba, ai curdi. La Russia no, ci tiene a dimostrare che mantiene la parola. L’amicizia tra dittatori rimane sino in fondo. Se c’è bisogno lancia la ciambella delle «ragioni umanitarie».

 

bashar al assad con vladimir putin

[…] Assad era un protégé di Mosca dai tempi dell’Unione Sovietica, funzionale alla presenza in Medio Oriente. Vederlo cadere è uno smacco. Non a caso gli ucraini hanno rigirato il coltello nella piaga. «La caduta di Assad dimostra la debolezza di Mosca, incapace di combattere su due fronti». Con un colpo di reni diplomatico, Putin però si è cavato d’impaccio davanti ai dittatori di tutto il mondo. Potete finire in disgrazia, ma con noi avrete sempre una via d’uscita. E in più si è assicurato, per il momento, la sicurezza della presenza russa in Siria. Sono la base aerea di Hmeimim e il porto di Tartus nelle provincia di Latakia. I ribelli avrebbero garantito di non toccarle.

 

bashar al assad con vladimir putin 2

Sembra che Abu Mohammed al-Jolani, il capo di questa rivoluzione senza sangue, abbia imparato dagli errori degli ultimi vent’anni. Gli americani avevano licenziato gli ufficiali sunniti di Saddam e li avevano costretti a farsi guerriglieri? Al-Golani tiene in servizio tutti i funzionari pubblici di Assad. Lo Stato Islamico di al-Baghdadi aveva massacrato yazidi e sciiti creando un clima di odio e terrore? Al-Jolani promette di proteggere le minoranze e conferma a capo dell’amministrazione della prima città conquistata, Aleppo, un cristiano. I dittatori intrappolati nell’angolo avevano combattuto sino alla fine causando distruzione ai loro Paesi? Al-Golani concede a Putin di tenere le basi purché gli tolga di mezzo Assad senza stragi. […]

putin assad

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…