NAPOLI TORNA IN PIAZZA – DOPO LA GUERRIGLIA DI VENERDI NOTTE, CENTINAIA DI BARISTI, RISTORATORI E TITOLARI DI PALESTRE MANIFESTANO AL RIONE VOMERO AL GRIDO DI “LIBERTÀ” - ESISTE IL TENTATIVO DI CREARE UN UNICO MOVIMENTO DI PROTESTA CHE TENGA LA TENSIONE AI MASSIMI LIVELLI. SI INDAGA SU POSSIBILI COLLEGAMENTI TRA GLI SCONTRI DI ROMA E IL CAPOLUOGO CAMPANO – IL RUOLO DI FORZA NUOVA - ATTENZIONE OGGI A TORINO - VIDEO
Cristiana Mangani per “il Messaggero”
Napoli torna in piazza. Il nuovo Dpcm con le restrizioni sta per entrare in vigore e i cittadini del capoluogo campano scendono ancora per strada in segno di protesta, questa volta pacificamente. A centinaia, silenziosi. Violano il coprifuoco dalle 23 imposto dal governatore Vincenzo De Luca, e violano anche, in molti casi, l' uso della mascherina. Scandiscono la parola «libertà, libertà». L' area - nel quartiere Vomero - è presidiata da molte camionette delle forze dell' ordine.
Il sit-in va avanti fino a tarda sera e raccoglie diverse categorie: baristi, ristoratori, titolari di palestre. Tutte quelle che si sentono danneggiate dai provvedimenti presi dal Governo.
L' UNIONE Esiste il tentativo di creare un unico movimento di protesta che agiti ancora di più il clima e tenga la tensione ai massimi livelli.
Roma chiama Napoli, Palermo, e poi Torino, Milano. Ieri protesta con scaramucce e due bombe carta anche a Catania, mentre in serata a Salerno dal corteo pacifico si sono staccati una cinquantina di estremisti e si sono portati nella centrale via Roma: cassonetti rovesciati, bombe carta, fumo e paura. Quindi hanno minacciato di voler andare a protestare sotto casa del governatore De Luca.
Scontri con le forze dell' ordine.
Sono anime diverse quelle che scendono in piazza a violentare le città già in sofferenza per il Covid.
Centri sociali e antagonisti da una parte (anche se in modo ancora molto cauto), destra, ultrà e criminalità organizzata dall' altra. Ma come avvenuto già in passato, quando la Campania venne agitata dalle proteste per la Terra dei fuochi, potrebbero nuovamente ritrovarsi dalla stessa parte gruppi in antitesi tra loro.
I segnali arrivano dai social dove i movimenti sono in piena attività.
E la nostra intelligence, insieme con le Digos, ha ben chiaro lo scenario. Esiste un report che descrive questa possibilità, e il Viminale è pronto a entrare in azione per contrastare qualsiasi protesta non pacifica. Due notti fa a Roma si sono fatti vedere gli esponenti di Forza Nuova: 400 persone circa che hanno lanciato bombe carta e fuochi di artificio. Durante la fuga, inseguiti dai reparti mobili, hanno incendiato cassonetti e auto. Dieci di loro sono stati fermati e controllati: tra questi i figliocci di uno dei leader, Giuliano Castellino, qualche ultrà di destra e anche qualche ragazzo del gruppo di Fabio Corradetti, figlio della compagna di Castellino. «Da Napoli è partita la rivolta, ora tutte le città devono gridare libertà», aveva convocato i suoi, Roberto Fiore, fondatore del movimento. Tanto che la procura di Roma ha aperto l' inchiesta sui tafferugli ipotizzando anche la possibilità che esista un filo comune tra le proteste. I pm di piazzale Clodio, coordinati dal procuratore Michele Prestipino, hanno seguito l' evoluzione dell' attacco in piazza del Popolo, e ora attendono le informative dalla forze dell' ordine per verificare gli eventuali collegamenti con i disordini napoletani. Indaga anche l' antiterrorismo.
Mercoledì, poi, si svolgerà una riunione in Questura, in via di San Vitale, per fare il punto della situazione. Del resto, anche la ministra Luciana Lamorgese aveva parlato di «violenze inaccettabili e preoordinate». E le indagini puntano in quella direzione per verificare se ci sia una regia unitaria.
A Torino, altri accertamenti della Digos su un tam tam social nel quale si esorta a fare come a Napoli dando appuntamento per stasera a chi si oppone al «coprifuoco» e alla «dittatura». E anche in questo caso, ci sarebbero dietro elementi dell' estrema destra. Mentre il mondo antagonista sembra attendista.
roberto fiore forza nuova san lorenzo
Nel 2013 si erano uniti alle piazze della protesta. Ieri è arrivata la presa di posizione di Askatasuna, il centro sociale torinese. «Una rivolta per non morire», è stata definita la manifestazione campana in un editoriale comparso su InfoAut, il sito di riferimento dell' area dell' estrema sinistra. Sono tutti cauti, però, sull' ipotesi di replicare anche a Torino iniziative simili.
Intanto, messaggi anonimi hanno convocato due manifestazioni per oggi a Torino. «Il tempo delle richieste - si legge - è finito, sappiamo che chi ci governa non ci ascolta, popolo italiano e piemontese ci dobbiamo riunire ed essere uniti contro questa dittatura». A Parma, un gruppo di minorenni ha reagito con lanci di bottiglie al richiamo di una pattuglia di carabinieri a mettersi la mascherina.
Per una manifestazione non autorizzata sono stati denunciati una trentina di ultrà del Cagliari. «Se fossi dall' altra parte anche io proverei rabbia contro le misure del governo, anche se direi di aspettare e vedere il sostegno economico che sarà cospicuo», è intervenuto il premier Conte, invitando a stare attenti «perché non dobbiamo offrire ai professionisti della protesta e dei disordini sociali di avere spazio».
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