cirinna montino cuccia osho

RISOLTO (DICIAMO COSÌ) IL MISTERO DEI SOLDI NELLA CUCCIA DEL CANE DELLA CIRINNÀ A CAPALBIO: I PM HANNO CHIESTO L’ARCHIVIAZIONE DELL’INCHIESTA. MA ALLORA CHI È STATO A NASCONDERE QUEI 24MILA EURO CASH? – MARIO GIORDANO: “CHE IL COLPEVOLE SIA DAVVERO ORSO, IL PASTORE MAREMMANO DELLA SENATRICE? NEL DUBBIO, LA CIRINNÀ PREFERISCE DIROTTARE LE INDAGINI. INFATTI IERI HA FINALMENTE POTUTO INDICARE QUELLI CHE LEI RITIENE I VERI RESPONSABILI DEL REATO. E CIOÈ GLI IMMIGRATI NORDAFRICANI DEDITI ALLO SPACCIO” - “SOLO ORA SCOPRIAMO CHE QUELL'ABISSO DI DOLORE CHE CI AVEVA RACCONTATO NON ERA TUTTO: LA VITTIMA DEL REATO, INFATTI, NON SOLO HA DOVUTO FARE A MENO DELLA ‘CAMERIERA STRAPAGATA’, MA HA DOVUTO PURE (PENSATE) ‘PRENDERE IL SOLE IN GIARDINO TUTTO AGOSTO’. ESISTE SECONDO VOI UNA PROVA PIÙ DURA?"

1 - CIRINNÀ E I 24 MILA EURO NELLA CUCCIA DEL CANE. IL PM: NESSUN REATO

Ilaria Sacchettoni per il “Corriere della Sera”

 

monica cirinna foto di bacco (2)

Quarantotto polverose banconote da 500 euro messe lì non si capisce da chi. Un tesoretto del valore di 24 mila euro nascosto nella cuccia del cane dei coniugi Esterino Montino e Monica Cirinnà.

 

A quasi un anno di distanza il rebus di Capalbio resta tale ma potrebbe sfociare in lieto fine per volontà della senatrice dem (e della Procura di Grosseto). É accaduto infatti che i pm abbiano chiesto l'archiviazione dell'inchiesta nella quale s' ipotizzava il reato di ricettazione più per poter condurre qualche vero approfondimento che per altro.

 

Bisognava capire chi fosse il proprietario di quelle banconote e come fossero arrivate lì (un tentativo di nascondere una refurtiva?). Il sindaco di Fiumicino, Montino annunci: «I soldi andranno all'Associazione Olympia de Gouges che gestisce il Centro antiviolenza della provincia di Grosseto». Non tutto appare così pacifico in realtà.

IL CANE DELLA CIRINNA - MEME

 

La richiesta di archiviazione potrebbe essere respinta dal gip se questi decidesse di dare il via a nuovi approfondimenti. Quanto al tesoretto lo stesso giudice potrebbe stabilire che si tratta di res nullius come vengono considerati quei beni senza un proprietario e perciò destinati allo Stato.

 

Sfumerebbero così anche i benefici propositi della coppia. Ma prima un breve riepilogo del giallo capalbiese, come fu ribattezzato il caso. Era agosto e i coniugi Montino optarono per una serie di lavori di ristrutturazione nella tenuta «CapalBio» passione agricola del sindaco piddino. Gli operai presero possesso degli spazi, incluso quello di un vecchio capanno e dell'annessa cuccia del cane assai bisognosa di manutenzione.

esterino montino monica cirinna foto di bacco (2)

 

Ed ecco spuntare dalle assi un gomitolo di banconote malmesse che accendono all'istante la fantasia di qualche malizioso cronista, stuzzicato all'idea di un tesoro all'insaputa dei padroni di casa. Benché regolarmente e prontamente denunciate ai carabinieri del luogo, coordinati dal tenente colonnello Matteo Orefice. Ma a chi appartengono?

 

E perché mai sono finite sotto il tetto del cane? Impossibile rispondere con i fatti, ciascuno è libero di appellarsi alla fantasia dicono oggi gli esperti. Montino e Cirinnà, in tutto questo, non vengono toccati dalle indagini che (faticosamente) procedono contro ignoti. Oggi dicono: «Era evidente che i castelli di calunnie costruiti da alcuni avversari e da certi organi di stampa erano già ridicoli allora e adesso sono ufficialmente ridicoli».

 

I SOLDI NELLA CUCCIA DEL CANE DELLA CIRINNA - MEME BY OSHO

Ora, la proposta archiviazione sulla quale il Tribunale di Grosseto è chiamato a pronunciarsi il 6 giugno prossimo. Galeotto, intanto, fu il convegno sulle streghe che 15 giorni fa fece incontrare Cirinnà e Sabrina Gaglianone, presidente dell'associazione in questione: «Felici che si sia pensato a noi» dice quest' ultima.

 

2 - SOLDI NELLA CUCCIA, PER I PM LA CIRINNÀ È «VITTIMA» E LEI ACCUSA I NORDAFRICANI

Mario Giordano per “La Verità”

 

mario giordano e i tafazzi a fuori dal coro

Adesso basta con l'ironia: Monica Cirinnà è una vittima. «Vittima di reato», come scrive nero su bianco il pm di Grosseto, chiedendo l'archiviazione del caso. Il reato, per altro, è noto nella sua gravità: l'estate scorsa hanno messo 24mila euro dentro la cuccia del cane nella sua villa di Capalbio.

 

Voi capite l'affronto? Mica come tutti gli altri fortunati che vengono derubati. Mica come quei privilegiati che si vedono svuotare le casseforti. Macché: a lei hanno messo 24.000 euro nella cuccia del cane. In pezzi da 500 euro. Vi rendete conto che sopruso? Che offesa? Capite il mortale pericolo cui è stata esposta la senatrice paladina dei diritti umani? Chi di voi non avrebbe tremato trovandosi 24.000 euro nella cuccia del cane? Trattasi evidentemente di reato. Sequestro di cuccia e adescamento di banconote.

I SOLDI NELLA CUCCIA DEL CANE DELLA CIRINNA - MEME

 

Ovviamente, come tutte le vittime di reato, anche Monica Cirinnà ha sofferto molto. Del resto, è solo quando capitano certe disgrazie, come quella di trovare 24.000 euro nella cuccia del cane, che si capisce quanto la vita possa essere dura con noi mortali. La senatrice, infatti, se ne accorse subito.

 

E fin dalle prime interviste raccontò la sua disperazione nell'affrontare il drammatico ritrovamento dei 24.000 euro. Anche perché, nel frattempo, era stata abbandonata dalla «cameriera strapagata» ed era, perciò, stata costretta a fare cose terribili, come «la lavandaia, l'ortolana e la cuoca».

 

MONICA CIRINNA E LA CAMERIERA MEME BY ANNETTA BUSETTI

Solo ora, però, con la conclusione della vicenda giudiziaria, scopriamo che quell'abisso di dolore che ci aveva raccontato non era tutto: la vittima del reato, infatti, non solo ha dovuto fare a meno della «cameriera strapagata», non solo ha dovuto fare «la lavandaia, l'ortolana e la cuoca», ma ha dovuto pure (pensate) «prendere il sole in giardino tutto agosto». Proprio così. Il sole. In giardino. Tutto agosto.

 

Esiste secondo voi una prova più dura? Basta con l'ironia, per favore. Monica Cirinnà, oggi che è stata riconosciuta in tribunale quale vittima del tremendo reato, può finalmente liberarsi e raccontare quanto è stata dura per lei. Un intero mese a prendere il sole in giardino. Niente meno. E forse qualche volta c'era pure qualche nuvola di passaggio. Non è forse un reato anche questo? E se è caduta una goccia d'acqua? Roba da ergastolo.

 

Pensate che una volta, mentre era in giardino a prendere il sole le hanno persino suonato al citofono. Praticamente una congiura contro di lei: 24.000 euro nella cuccia del cane, un mese a prendere il sole in giardino e, come se non bastasse, suonano pure al citofono mentre lei è «in costume e in pareo».

 

mario giordano durante fuori dal coro 3

«Ho dovuto chiamare i carabinieri», può raccontare oggi la senatrice, distrutta da cotanta sofferenza. Si capisce. È già tanto che sia riuscita a sopravvivere. Comunque ha dovuto chiamare i carabinieri. Ha dovuto. Avrà chiesto loro di arrestare anche il citofono? Provate a pensare: già una povera senatrice, paladina dei diritti civili, che si trova senza una cameriera, per altro strapagata (mica con quegli stipendi da fame che si ritrovano i parlamentari).

 

montino cirinna?

Per di più costretta addirittura a lavare e cucinare, manco fosse una «lavandaia» o una «cuoca» (categorie che evidentemente lei disprezza, in nome dei diritti civili). E poi (reato! reato!) non può nemmeno andare in spiaggia, ma è costretta (costretta! costretta!) a prendere il sole nel giardino della sua maxi villa di Capalbio. Non vi pare già una prova abbastanza dura da sopportare? Come potete pensare che una vittima, già così vittima, possa sopportare anche il citofono? E poi mentre ha il pareo? Ma non lo capiscono che il pareo si spaventa quando sente il citofono? Che è sensibile? Che soffre?

montino cirinna 9

 

A proposito: non è sarà vittima di reato pure il pareo? Non scherziamo. La questione è seria: le vittime dei reati vanno tutelate. Lo Stato deve proteggerle. Deve proteggere la vittime dei reati di terrorismo. Le vittime dei reati di mafia. E le vittime dei reati di 24.000 euro nella cuccia del cane.

 

Voi pensate che sia una cosa facile da superare. Ma non è così. «È stato pesante», racconta infatti la Cirinnà a Repubblica.it. Capitela: non è che ha trovato 5.000 euro nella cuccia del cane. Nemmeno 12.000. Macché: 24.000. Come i baci. È stato pesante. C'è poco da scherzare. Resta solo da capire chi è l'autore di tale efferatezza. Chi è il mostro che si è macchiato di questo crimine che ha distrutto la vita della parlamentare, costringendola addirittura a prendere il sole in giardino tutto agosto. Ci viene un tremendo sospetto: non sarà stato mica il cane, per caso? Per il momento non è dato sapere.

 

monica cirinnà

La giustizia italiana, per ora, ha individuato la vittima del reato, cioè Monica Cirinnà. Il colpevole non si conosce. Che sia davvero Orso, il pastore maremmano della senatrice? Che abbia voluto vendicarsi perché quella sua cuccia era stata abbandonata da anni (scopriamo ora) e lasciata a disposizione dei randagi? È stato davvero Orso a trovare quei 24.000 euro? E a nasconderli? Sapendo che così la sua padrona avrebbe passato momenti durissimi, per di più senza cameriera strapagata? E nel caso sarebbe in grado il pastore maremmano di pagare il risarcimento dei danni che Monca Cirinnà ha subito? Compreso l'intero mese di agosto passato a prendere il sole in giardino?

 

montino cirinna 19

Nel dubbio, la senatrice preferisce dirottare le indagini. Infatti ieri, appena ottenuto il riconoscimento quale vittima, ha finalmente potuto indicare quelli che lei ritiene i veri responsabili del reato. E cioè gli immigrati nordafricani. Proprio così. Ha accusato: gli immigrati nordafricani, dediti allo spaccio, che frequentano un boschetto poco distante dalla villa. Prove? Nessuna. Indizi? Nemmeno. Però, ecco, dar la colpa agli immigrati nordafricani funziona sempre. Soprattutto a Capalbio. Soprattutto nella villa vip. Peccato solo che non ci abbia aggiunto: «Sempre i soliti nègher». Ma si sa, Monica Cirinnà è la senatrice di sinistra che difende i diritti civili.

cirinnà montino villa capalbiocirinnà montino cani villa capalbiocirinnàMEME SUL CANE DELLA CIRINNAEsterino Montino E MONICA CIRINNAcirinnà montino villa capalbio

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

giorgia meloni gioventu meloniana

DAGOREPORT -  NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL FAMIGERATO VENTENNIO: “SHOAH, UNA TRAGEDIA OPERA DI NAZISTI CON COMPLICITÀ FASCISTA” - LA DUCETTA CERCA DI EVOLVERSI IN SENSO LIBERALE? PROSEGUIRÀ TOGLIENDO LA “FIAMMA TRICOLORE” POST-FASCISTA DAL SIMBOLO DI FDI? - INTANTO, UNA DICHIARAZIONE CHE DIMOSTRA COME L’UNDERDOG ABBIA GRAN FIUTO POLITICO E  CAPACITÀ DI MANOVRA PER NEUTRALIZZARE LO ZOCCOLO NOSTALGICO DI FRATELLI D’ITALIA - SECONDO: DI FRONTE ALLA IMPETUOSA AVANZATA DELLA TECNODESTRA DI MUSK E TRUMP, LA CAMALEONTE GIORGIA HA CAPITO CHE NON HA ALCUN BISOGNO DI METTERSI IL FEZ IN TESTA. QUINDI VIA DI DOSSO NON SOLO LE SCORIE DEL FASCISMO, A CUI LA SINISTRA SI ATTACCA PER SPUTTANARLA, MA ANCHE MANDANDO IN SOFFITTA POPULISMO E SOVRANISMO E CAVALCARE L’ONDA DELLA TECNODESTRA - L’ABILITÀ DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA È DI SAPER GIRARE LA FRITTATA SEMPRE A SUO FAVORE, AVVANTAGGIATA DA UN’OPPOSIZIONE EVANESCENTE, ANNICHILITA DALLA SCONFITTA

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…