coronavirus shopping assembramenti roma via dei condotti

NATALE AI DOMICILIARI – IL GOVERNO SI SPACCA SUL LOCKDOWN E SUI DIVIETI DURANTE LE FESTE - IL SUGGERIMENTO DEGLI SCIENZIATI È SEGUIRE IL MODELLO DELLE ZONE ROSSE, MA LASCIANDO AI CITTADINI MAGGIORI POSSIBILITÀ DI SPOSTAMENTO RISPETTO ALLA SERRATA TOTALE DELLA PRIMAVERA SCORSA. CONTE FRENA - SPERANZA, BOCCIA E FRANCESCHINI INDICANO LA VIA DEL LOCKDOWN TOTALE MA IL PD NON E’ COMPATTO. I RENZIANI CONTRO LA LINEA DEL RIGORE…

Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini per corriere.it

 

MILANO PIAZZA DEL DUOMO

Il governo si spacca sul lockdown in tutta Italia nei giorni più «caldi» delle festività di Natale. Il suggerimento degli scienziati è seguire il modello delle zone rosse, ma lasciando ai cittadini maggiori possibilità di spostamento rispetto alla serrata totale della primavera scorsa.

 

Ma la squadra di Giuseppe Conte è divisa tra chi accelera e chi frena e anche il Pd non è compatto. Prova ne sia la mozione depositata in Senato sugli spostamenti tra comuni: il testo impegna il governo a «consentire la possibilità per gli affetti più stretti di ricongiungersi nelle giornate del 25, 26 dicembre e 1 gennaio», ma la proposta non è in linea con i ministri rigoristi del Pd, Franceschini e Boccia.

 

L’incontro del Cts

Oggi gli esperti del Cts torneranno a riunirsi, dopo che il vertice di ieri è stato aggiornato. Poi toccherà a Palazzo Chigi sciogliere gli ultimi dubbi e decidere quali sacrifici chiedere ai cittadini durante le festività. Una scelta che Conte avrebbe voluto evitare per il suo impatto sulla fiducia degli italiani nel governo giallorosso, ma che si è resa necessaria perché, a sentire gli scienziati, «la curva del virus ancora non scende come dovrebbe». La revisione in corsa ha innescato nuove tensioni, perché alla luce dei 12 mila nuovi contagiati i ministri Speranza, Boccia e Franceschini indicano la via del lockdown totale.

 

ROMA VIA DEL CORSO

Posizione che il commissario Domenico Arcuri ha sostenuto nel confronto tra gli scienziati e che Teresa Bellanova, capo delegazione di Italia viva, contesta aprendo lo scontro sui ristori: «Non possiamo sempre cambiare posizione, come i gamberi. E non possiamo prendere misure che fanno saltare i conti economici, come la chiusura dei ristoranti a Natale. Perché li abbiamo fatti aprire? Ora hanno comprato la merce e li chiudiamo?». Il governo insomma è di nuovo spaccato tra chi spinge per restringere le misure e chi alza la voce, per ricordare quanto sia importante il Natale per risollevare il commercio.

 

Gli scienziati

Conte era restio a introdurre nuove restrizioni. Per cui, di concerto con il capo delegazione del M5S Alfonso Bonafede — che preferisce «interventi chirurgici, perché le misure appena varate stanno funzionando e un inasprimento non supportato da dati sanitari non sarebbe compreso dai cittadini» — ha chiesto agli scienziati di riunirsi e mettere nero su bianco le loro proposte.

conte franceschini

 

Dopo l’incontro con i capi delegazione e il premier, il coordinatore Agostino Miozzo ha riunito il Cts, che ha discusso per ore alla ricerca di un accordo. Non è stato facile, perché gli scienziati non vogliono «coprire» il governo di fronte a dati che sono sì preoccupanti, ma non giustificano un altro lockdown: la misura estrema sarebbe imposta come prevenzione di una recrudescenza a gennaio, perché il governo si aspetta «tre mesi molto duri» dal punto di vista epidemiologico.

 

La terza ondata

Nel parere al governo il Cts chiede di «potenziare i meccanismi di controllo per il rispetto delle norme già in vigore» e invita l’esecutivo a disporre «misure più stringenti per impedire la circolazione delle persone». Il Natale rischia di essere l’anticamera della terza ondata di Covid a gennaio e, oltre al drammatico impatto sulla salute degli italiani e sulle strutture sanitarie, anche la stabilità del governo potrebbe risentirne. Per cui il problema adesso è come dosare le misure.

 

Le ipotesi

Giuseppe Conte Lorenzo Guerini Dario Franceschini

Due le ipotesi principali. Decidere che durante le feste l’Italia sarà una grande zona arancione, con bar e ristoranti chiusi, spostamenti limitati ma negozi aperti, oppure una zona rossa nazionale: a quel punto ci troveremmo con un nuovo lockdown generale, come in primavera, quando si poteva uscire di casa solo per urgenze, necessità e salute e con autocertificazione in tasca.

 

Il blocco totale è stato il nodo del confronto-scontro, dentro il vertice e tra governo e scienziati. Il «modello Merkel» è quello di una curva in salita, mentre in Italia la curva dell’epidemia scende. Ma come ha spiegato Francesco Boccia ai colleghi «se facessimo il lockdown anche noi l’obiettivo sarebbe simile, riportare le reti sanitarie in condizioni di reggere se la terza ondata arriva».

 

Le date e le misure

ASSEMBRAMENTI

L’Italia intera potrebbe fermarsi dal 24 dicembre al 6 gennaio, seguendo le regole della fascia arancione, o quelle della fascia rossa. Oppure le chiusure scatteranno solo nei giorni festivi e prefestivi e dunque 24-25-26-27-31 dicembre e 1-3-6 gennaio, come suggerito da Dario Franceschini. Ai sensi dell’ultimo Dpcm il coprifuoco in vigore è alle 22. E a quanto sostiene il ministro Boccia «il governo non ha mai discusso di anticiparlo alle 20». Sarà un nuovo Dpcm a introdurre la stretta in vista delle festività natalizie. Ma il decreto del presidente del Consiglio non sarà sufficiente, andrà accompagnato da un nuovo decreto legge sulla limitazione delle libertà personali, o anche soltanto da un emendamento all’ultimo decreto legge del 3 dicembre.

 

La ripartenza

ASSEMBRAMENTI SHOPPING

La soglia per pensare alla ripartenza, ha spiegato il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, è tra 5.000 e i 10.000 nuovi contagi al giorno. L’altro dato da tenere d’occhio (come ha sottolineato anche Franco Locatelli) è l’indice Rt: a maggio dopo il lockdown l’Italia era scesa a 0,5, ma avevamo l’estate davanti, ora invece siamo a 0,8 e ci troviamo in pieno inverno. Fino a quando tutte le regioni non saranno sotto la soglia dello 0,5 «è indispensabile tenere la guardia altissima e impedire allentamenti in quei luoghi dove le persone abbassano la mascherina».

ASSEMBRAMENTI SHOPPING

Ultimi Dagoreport

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...