L’ULTIMA FIAMMA! - IL SUPERGENERALE RENZIANO, MILANISTA E AMICO DI GALLIANI, MICHELE ADINOLFI, ORA CHE I VERTICI DELLA GUARDIA DI FINANZA CADONO COME BIRILLI, PUNTA AL POSTO PIU' IN ALTO

Marco Lillo per "il Fatto Quotidiano"

 

Il generale milanista amico di Adriano Galliani potrebbe diventare l’uomo forte della Guardia di Finanza. Questo alto ufficiale è stato però in passato indagato e prosciolto due volte per storie ininfluenti penalmente ma che aiutano a delineare meglio il suo ritratto. Negli anni novanta per i suoi rapporti con le società di pulizie vicine alla famiglia Mangano a Milano e poi a Napoli, più recentemente, per i suoi rapporti con Luigi Bisignani.

 

Michele AdinolfiMichele Adinolfi

Adinolfi è in pole position ma non per i suoi antichi rapporti. Bensì, da quello che risulta al Fatto, per quelli più recenti con l’entourage di Matteo Renzi. Uno dopo l’altro tutti i generali che potevano contendergli il posto sono stati trascinati giù dal loro piedistallo.

 

Da un mese a questa parte Adinolfi è stato definitivamente prosciolto dall’accusa di favoreggiamento nei confronti di Luigi Bisignani e se la ride sotto i baffoni guardando passare uno dopo l’altro i suoi nemici. Il comandante interregionale della Toscana ed Emilia Romagna ha ricevuto da parte del Gip di Roma Anna Maria Gavoni un’ordinanza che suona come un via libera.

 

MICHELE ADINOLFI MICHELE ADINOLFI

Adinolfi era il capo di stato maggiore e si sentiva già pronto per diventare comandante generale quando è scoppiato il cosiddetto caso P4. Adinolfi fu tirato in ballo pesantemente da Marco Mario Milanese, ex collega e rivale di cordata (Milanese faceva riferimento al generale Emilio Spaziante) poi divenuto assistente di Giulio Tremonti al ministero e infine deputato del Pdl.

 

michele adinolfimichele adinolfi

Adinolfi era stato ‘inguaiato’ da una cena tipicamente romana con ingredienti come il grande editore, il grande lobbysta, il grande generale e il politico. Più qualche chiacchiera di troppo, secondo Milanese. “Secondo Marco Milanese, durante la cena organizzata da Pippo Marra (editore dell’agenzia Adn Kronos, amico di tutti quelli che contano dal vecchio amico Francesco Cossiga al più recente Mario Draghi, Ndr) cena che lo stesso colloca dopo l’estate 2010, e alla quale erano presenti oltre a Marra, il Milanese, la compagna Manuela Bravi, Adinolfi e la consorte, Adinolfi - prosegue il Gip - avrebbe confidato di aver mandato Marra ad avvisare Bisignani del fatto che la procura ‘gli stava addosso’.

 

MARCO MILANESE NICOLA COSENTINO MARCO MILANESE NICOLA COSENTINO MARCO MILANESE DORME SOGNI TRANQUILLI MARCO MILANESE DORME SOGNI TRANQUILLI

La denuncia di Milanese, oltre a essere contestata nel merito da Adinolfi nel verbale di interrogatorio del 13 ottobre 2011 e in quello del 21 ottobre 2011, da Marra (interrogato il 30 maggio 2011) e da Bisignani (sentito dagli inquirenti il 30 maggio 2011) risulta sostanzialmente priva di interesse concreto in considerazione della cronologia degli eventi giudiziari che hanno coinvolto Bisignani, qualora venisse collocata nell’anno 2010”.

 

matteo renzi e angela merkelmatteo renzi e angela merkel

Milanese è stato smentito dagli altri commensali, a parte la compagna, e ritenuto meno credibile di Adinolfi.Alla fine Milanese è sembrato poco deciso sulle date mentre Adinolfi ha ricostruito con dettaglio le sue agende. Il rivale di Adinolfi allora era Emilio Spaziante, ora arrestato perché accusato di avere rivelato i segreti dell’indagine dei suoi colleghi sul MOSE.

MATTEO RENZI A MILANO PER L EXPO FOTO LAPRESSE MATTEO RENZI A MILANO PER L EXPO FOTO LAPRESSE

 

A rileggerli oggi gli interrogatori dei pm Henry John Woodcock, Francesco Curcio e Vincenzo Piscitelli fanno pensare. In quell’occasione per la fuga di notizie erano indagati l’attuale comandante in seconda della Gdf, il generale Vito Bardi e appunto Adinolfi. Il primo avrebbe trasmesso la notizia dell’indagine su Bisignani per via gerarchica all’interno del suo Corpo e il secondo avrebbe avvertito Bisignani tramite Marra, in occasione della cena in cui sarebbe stato presente Milanese.

 

Pippo Marra Pippo Marra

Sia Bardi che Adinolfi sono stati completamente prosciolti. Ora Bardi è di nuovo indagato per una vicenda per ora poco nitida. Ben più nette invece le accuse che hanno portato all’arresto di Spaziante a Venezia. Allora però interrogato sulla fuga di notizie a favore di Bisignani, Spaziante aveva descritto il suo integerrimo comportamento così: “per quanto mi riguarda posso dire che io non riferisco nel dettaglio delle indagini fatte da personale da me dipendente al Comando generale.

 

pippo marra foto mezzelani gmt pippo marra foto mezzelani gmt

Posso comunicare l'oggetto delle indagini, ad esempio frodi comunitarie, fatture false, ma mai mi sognerei di dire quali telefoni sono sotto controllo, fossero anche i telefoni di un ministro, o quali sono i singoli soggetti coinvolti o i singoli atti di indagine”. E infatti, per i pm di Venezia, i telefoni sotto controllo e gli indagati , Spaziante li avrebbe rivelati agli indagati in cambio di soldi e non ai suoi superiori.

 

Adinolfi invece è uscito indenne dall’indagine di 16 anni fa nella quale gli erano contestati i rapporti con Ottone Cesario, uomo delle cooperative di pulizie di Enrico Currò e Natale Sartori, due imprenditori vicini alla famiglia di Vittorio Mangano, lo stalliere di Silvio Berlusconi degli anni settanta. Nel novembre 1998 le società di Sartori erano sotto controllo della Guardia di Finanza di Milano.

 

Sartori era preoccupato e attivava il dipendente Ottone Cesario, una sorta di addetto ai contatti ‘istituzionali’. Quest’ultimo si rivolgeva a Adinolfi. C’era anche una problematica contrattuale sopraggiunta con uno dei principali clienti delle societa' di Sartorio: la Bartolini SpA. E Adinolfi parlava con Giorgio Bartolini, facendosi portatore degli interessi della società di Sartori, e chiedendo a quest'ultimo notizie sulle problematiche.

ASSEMBLEA GENERALI DI BANCA DITALIA LUIGI BISIGNANI FOTO LA PRESSE ASSEMBLEA GENERALI DI BANCA DITALIA LUIGI BISIGNANI FOTO LA PRESSE ASSEMBLEA GENERALI DI BANCA DITALIA LUIGI BISIGNANI FOTO LA PRESSE ASSEMBLEA GENERALI DI BANCA DITALIA LUIGI BISIGNANI FOTO LA PRESSE

 

Nello stesso periodo, secondo gli investigatori, Adinolfi chiedeva, per una sua esigenza personale, e riceveva da Ottone Cesario un omaggio costituito da un set di valigie marca Delsey. Ora potrà riempirle di divise da comandante e andare a Roma, sempre vicino a Matteo Renzi.

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…