QUANTO AMIAMO IL PEZZOTTO – NEL 2020 SONO STATI CIRCA 11 MILIONI GLI ITALIANI AD UTILIZZARE SITI CHE TRASMETTEVANO ILLEGALMENTE I CANALI TV A PAGAMENTO, MENTRE IL 38% DELLA POPOLAZIONE HA AMMESSO DI AVER RICORSO ALLA PIRATERIA DIGITALE – GLI EPISODI DI PIRATERIA RIGUARDANO PRINCIPALMENTE GLI EVENTI SPORTIVI LIVE, MENTRE È IN CALO IL DOWNLOAD ILLEGALE DI MUSICA, FILM E SERIE TV
Claire Bal per "la Stampa"
Sono 11 milioni gli italiani che l'anno scorso hanno utilizzato almeno una volta le Iptv illecite, ovvero siti internet pirata che permettono di vedere on line i canali tv a pagamento. Nel 2019 i fruitori di Iptv illegali erano il 10% della popolazione italiana, negli ultimi 12 mesi l'incidenza è al 21%. Se si guarda agli episodi di pirateria più ampiamente intesa, compreso il download illegale, la ammette il 38% della popolazione. I pirati stanno perdendo interesse verso film e serie, in calo rispetto allo scorso anno, a fronte di una crescita della fruizione illecita di eventi sportivi live, come le partite di calcio.
Lo rivelano i dati elaborati dalla società Ipsos per conto di Fapav, la Federazione per la tutela dei contenuti audiovisivi e multimediali, sulla base di un sondaggio su un campione rappresentativo di mille persone. Generalmente gli utilizzatori di Iptv illecite sono fruitori occasionali, ma due milioni di italiani hanno dichiarato di avere un abbonamento illegale. «Un fenomeno che desta la massima preoccupazione in considerazione anche delle realtà criminali che si celano dietro questo business illecito», dice Fapav, ricordando che gli utenti di queste piattaforme rischiano di essere vittime di attacchi informatici.
I dati complessivi, comunque, sono meno drammatici di quanto si potesse pensare la primavera di un anno fa, quando in occasione del primo lockdown si registrò un aumento vertiginoso degli atti di pirateria, 243 milioni nei due mesi contro i 69 milioni del bimestre medio 2019 e 57 milioni del bimestre medio successivo. Una buona notizia viene proprio dal cambio di atteggiamento portato dal lockdown: nell'ultimo anno sono cresciuti del 30% gli abbonamenti alle piattaforme on demand legali e il 39% degli intervistati ha dichiarato di voler tornare al cinema.
Cresce la consapevolezza che la pirateria è un reato: ammette di saperlo l'84% dei pirati, contro l'80% del 2019. Aumenta, però, anche la speranza di farla franca: per il 54% dei pirati (contro il 47% del 2019) la possibilità di essere scoperti e puniti dalle autorità è bassa.