franco gabrielli

“NEL TEMPO DELLE ‘COMMUNITY’, TORNIAMO ALLE COMUNITÀ” – FRANCO GABRIELLI, EX CAPO DELLA POLIZIA E ORA DELEGATO DA BEPPE SALA ALLA SICUREZZA DI MILANO, PER LA SICUREZZA DELLE DONNE: “C’È UN PROBLEMA REALE. DA UN LATO DICIAMO SEMPRE ALLE DONNE DI DENUNCIARE QUALUNQUE FORMA DI VIOLENZA, DALL’ALTRO SIAMO CONSAPEVOLI CHE LE ISTITUZIONI HANNO LA RESPONSABILITÀ DI ASCOLTARE E DARE RISPOSTE” – “LE TESTIMONIANZE DI DONNE CHE SONO STATE SMINUITE DAGLI AGENTI? EPISODI IN CUI NON RICONOSCO L’ABNEGAZIONE DELLA MAGGIOR PARTE DELLE COLLEGHE E DEI COLLEGHI…

Estratto dell’articolo di Federica Venni per “la Repubblica”

 

franco gabrielli foto di bacco

«Una città sicura per le donne è una città sicura per tutti». Franco Gabrielli, capo della polizia dal 2016 al 2021 e oggi delegato del sindaco Beppe Sala alla sicurezza, è partito proprio dalle donne per disegnare il suo piano per Milano.

 

Perché?

«[…] C’è un problema reale che è quello della sicurezza per le donne e della percezione che le donne hanno della sicurezza. In maniera molto pragmatica siamo partiti da qui.

Da un lato noi diciamo sempre alle donne di denunciare qualunque forma di violenza, dall’altro siamo consapevoli che le istituzioni hanno la responsabilità di ascoltare e dare risposte».

 

manifestazione contro la violenza sulle donne e il patriarcato a roma 25

A volte, però, le risposte non ci sono oppure sono legate a pregiudizi. In questi giorni, commentando un post pubblicato sull’account Instagram della polizia di Stato, molte donne hanno descritto atteggiamenti sminuenti da parte delle forze dell’ordine nei confronti delle vittime di violenze e abusi.

«Quando ero capo della polizia ho sempre sottolineato come non si possa trattare una questione che attiene alla violenza di genere come si fa con qualsiasi altro fascicolo. Essere superficiali, burocratici e non intercettare il bisogno e la sofferenza di una donna che denuncia provoca due grandi effetti negativi: non solo non si risponde a una richiesta di aiuto, ma si dà un segnale molto negativo a tutte le donne che denunciano.

 

FRANCO GABRIELLI

Sappiamo bene quanto sia complicato per chi subisce una violenza o un sopruso che avviene spesso tra le mura domestiche rompere il muro del silenzio. Se poi l’esito di questo percorso difficile e sofferto è quello di non essere trattate come si dovrebbe c’è un problema. Premesso ciò, però, ci tengo molto a precisare una cosa».

 

Prego.

«Mi dispiace che alcuni episodi […] tratteggino un atteggiamento più generale nel quale non mi riconosco. E nel quale non riconosco l’abnegazione della maggior parte delle tante colleghe e dei tanti colleghi che ho avuto il privilegio e l’orgoglio di conoscere in questi anni. Persone che della battaglia contro la violenza di genere hanno fatto la loro battaglia, spesso portandosi a casa il fardello di tante situazioni difficili e drammatiche. E poi, mi faccia aggiungere, nella polizia di Stato c’è molta sensibilità».

 

manifestazione contro la violenza sulle donne e il patriarcato a roma 9

In che senso?

«La polizia di Stato è la forza di polizia che ha il maggior numero di donne, sono oltre 15 mila. Qui si è capito prima che in altri contesti il ruolo strategico delle donne nelle forze dell’ordine».

 

Servono norme più severe contro la violenza di genere?

«Ben vengano le misure specifiche, ma quello che viviamo oggi è un problema che non si risolve con l’inasprimento delle pene o con nuove norme. Siamo un Paese che soffre di bulimia normativa, un Paese dove la giustizia ha qualche problema e le carceri scoppiano.

franco gabrielli 12

 

Da troppo tempo ho perso la speranza nel valore salvifico delle norme. Il problema della sicurezza delle donne è un problema culturale […]. Come tutti i processi culturali, però, sarà lento e complicato».

 

È d’accordo sul fatto che questo cambiamento culturale debba partire anche dalle scuole?

«Certo che sì, è assolutamente necessario coinvolgere la scuola, la società, le famiglie, le associazioni, il Terzo settore. Bisogna ritrasmettere i valori che sono alla base della convivenza di tutti. Mi permetta uno slogan: nel tempo delle “community” torniamo alla comunità».

 

manifestazione contro la violenza sulle donne e il patriarcato a roma 19

Che significa?

«Quello che è successo a Milano, con la dipendente del McDonald’s che ha salvato una ragazza dallo stupro capendo subito la sua richiesta di aiuto, rappresenta esattamente ciò che intendo in tema di sicurezza. Il comportamento di questa cittadina è stato straordinario e risponde all’idea che ho di sicurezza partecipata. Le forze dell’ordine devono fare chiaramente il loro lavoro, ma dobbiamo considerare la sicurezza sempre non solo come un diritto ma anche come un bene comune. Al quale tutti quanti dobbiamo concorrere e aspirare».

manifestazione contro la violenza sulle donne e il patriarcato a roma 18manifestazione contro la violenza sulle donne e il patriarcato a roma 24

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATI CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…