zagaria sacco

"NESSUNA SCARCERAZIONE DEI BOSS MAFIOSI" - IL SOTTOSEGRETARIO ALLA GIUSTIZIA DE GIORGIS REPLICA ALLE ACCUSE DI SALVINI: “ABBIAMO AGITO PER RIDURRE IL SOVRAFFOLLAMENTO NELLE CARCERI. È FALSO E IRRESPONSABILE ATTRIBUIRE AL GOVERNO E ALLA MAGGIORANZA CHE LO SOSTIENE UN QUALCHE ARRETRAMENTO NELLA LOTTA ALLE MAFIE”...

de giorgis

Camilla Povia per https://fondazioneleonardo-cdm.com/it/news/nessuna-scarcerazione-dei-boss-dal-governo-misure-contro-il-sovraffollamento-nelle-carceri/

 

“Sul tema del sovraffollamento nelle carceri, come nella lotta alla mafia, occorrerebbe mettere da parte ogni forma di propaganda e di ricerca del consenso facile, ed aprire tra tutte le forze politiche una seria e razionale discussione”. Andrea Giorgis, sottosegretario al Ministero della Giustizia e professore ordinario di diritto Costituzionale all’Università di Torino, racconta cosa è accaduto sulla vicenda ‘scarcerazione dei boss’ e respinge le pesanti accuse mosse dall’opposizione al Governo:

 

“Le accuse di Salvini sono false e irresponsabili. Perché è falso e irresponsabile individuare nelle disposizioni approvate dal Governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria e il problema del sovraffollamento, la causa della scarcerazione di alcuni condannati per reati di mafia. Ed è falso e irresponsabile attribuire al Governo e alla maggioranza che lo sostiene un qualche arretramento nella lotta alle mafie”.

 

Le norme del Governo, contenute nel decreto ‘Cura Italia’ del 18 marzo, non c’entrano nulla dunque con le scarcerazioni dei boss di cui si parla in questi giorni.

“Assolutamente no. Abbiamo agito per ridurre il sovraffollamento e in tal modo contenere i rischi di diffusione del Coronavirus prevedendo, attraverso gli articoli 123 e 124 del decreto, che il magistrato di sorveglianza potesse disporre la detenzione domiciliare, ma solo per chi non si era macchiato di reati particolarmente gravi (esclusi quindi mafia, terrorismo e altre fattispecie gravi di reato) e con un residuo di pena non superiore ai 18 mesi.

carcere 1

 

Ed abbiamo previsto che il magistrato potesse estendere (fino al 30 giugno) le licenze straordinarie a chi era in regime di semi libertà, ovvero a quei detenuti che di giorno potevano uscire ma che la sera dovevano fare rientro in carcere. L’obiettivo di queste due disposizioni era ed è quello di ridurre appunto il sovraffollamento negli istituti penitenziari, senza minimamente allentare le misure di contrasto alla criminalità organizzata e alle mafie. Tra l’altro la detenzione domiciliare accordata deve essere accompagnata dal braccialetto elettronico nei casi in cui il fine pena sia superiore ai 6 mesi”.

 

carcere

Cosa è accaduto allora?

“E’ accaduto che i magistrati hanno ritenuto di accogliere alcune istanze di scarcerazione e di sospensione dell’esecuzione della pena, per motivi di salute, sulla base di quanto prevedono gli articoli 146 e 147 del codice penale. Se il detenuto è in uno stato di salute incompatibile con la detenzione carceraria, il magistrato di sorveglianza può sospendere l’esecuzione della pena qualsiasi reato abbia commesso e disporre il ricovero in ospedale, la detenzione domiciliare o il trasferimento presso un’altra struttura carceraria meglio capace di garantire il diritto alla salute.

 

Nessuna scarcerazione di detenuti per reati di mafia è stata disposta in virtù degli articoli 123 e 124 del decreto Cura Italia. Nessuna delle 376 scarcerazioni di cui hanno parlato i giornali è avvenuta in conseguenza delle misure adottate per cercare di ridurre il sovraffollamento. Delle 376 scarcerazioni, peraltro, solo 155 sembrano essere state disposte dai magistrati di sorveglianza (nei confronti di detenuti condannati con sentenza definitiva) e solo 2 nei confronti di detenuti sottoposti al regime del 41 bis”; le altre circa 196 scarcerazioni sono sostituzioni di misure cautelari (dalla custodia in carcere agli arresti domiciliari e 1 sola di queste riguarda un detenuto sottoposto al 41 bis)

 

A questo punto il Governo mette in campo altri due decreti legge.

salvini

“Sì uno il 30 aprile con il quale si prescrive ai magistrati di sorveglianza che devono decidere sulle richieste di detenzione domiciliare (anche ai sensi degli articoli 146 e 147 del codice penale), di acquisire il parere all’antimafia in ordine alla pericolosità del soggetto e al permanere dei suoi collegamenti con la criminalità organizzata sul territorio. Si tratta di una previsione che non intende affatto comprimere le prerogative dei magistrati di sorveglianza, né ovviamente compromettere la loro autonomia di giudizio che rimane immutata.

 

C’è poi il decreto di sabato sera che prevede che i magistrati di sorveglianza verifichino se permangono i presupposti di fatto sulla base dei quali hanno disposto la detenzione domiciliare (di condannati per reati di mafia), entro il termine di quindici giorni dall’adozione del provvedimento e, successivamente, con cadenza mensile. Nell’effettuare tale giudizio i magistrati dovranno sentire l’autorità sanitaria regionale e il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (DAP)”.

 

Il problema del sovraffollamento delle carceri permane. O a questo punto il problema è più quello opposto di riportare nelle carceri condannati pericolosi?

carcere

“Il problema rimane e se in passato avessimo avuto più coraggio nel mettere in campo misure contro il sovraffollamento delle carceri, forse sarebbe stato più facile affrontare anche l’emergenza sanitaria. Le do un po’ di dati. Al momento la popolazione carceraria è di 52915. La capienza regolamentare delle carceri è di circa 51mila, quella ‘effettiva’ 48mila. Negli ultimi mesi la situazione è migliorata: al 29 febbraio i detenuti erano infatti 61.230, circa 7.000 in più di oggi.

 

francesco bonura

Tuttavia c’è ancora molto lavoro da fare, specie se consideriamo che all’origine della diminuzione vi è una significativa riduzione degli arresti, che potrebbe nei prossimi mesi ritornare a crescere. La posta in gioco è la salute di tutti: della polizia penitenziaria, del personale amministrativo, dei detenuti e anche dei cittadini liberi. Il carcere è una realtà complessa, difficile, chiusa e tuttavia è una realtà che non possiamo considerare separata ed estranea alle nostre comunità.

 

Occorrono insomma nuove e coraggiose misure strutturali, capaci di dare piena ed effettiva attuazione alla funzione rieducativa della pena (prescritta dall’art.27 della Costituzione) valorizzando le misure alternative al carcere e considerando perciò quest’ultimo l’estrema ratio”.

pasquale zagaria 1

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…