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NEW YORK GIOCA LA SUA FICHES! – LA GRANDE MELA POTREBBE DIVENTARE UNA NUOVA LAS VEGAS: LE AUTORITÀ DELLA CITTÀ DOVRANNO DECIDERE SE (E IN CASO DOVE) COSTRUIRE DEI CASINÒ – IL LUOGO PIÙ SCONTATO SAREBBE “TIMES SQUARE” DOVE SI CONFONDEREBBERO TRA LE INSEGNE LUMINOSE, LA SECONDA OPZIONE NEL QUARTIERE DI “HUDSON YARD” E LA TERZA A POCHI PASSI DA CENTRAL PARK SULLA QUINTA STRADA…
Estratto dell'articolo di Gabriele Romagnoli per www.repubblica.it
Se New York avesse un casinò sarebbe una piccola Las Vegas? Lo scopriremo se e quando verrà concessa la prima licenza. È l'ultima battaglia identitaria di una città che cambia sotto gli occhi di chi la vive. Dopo la gentrificazione e la disneyficazione, se arrivano anche roulette e black jack, davvero rien ne va plus. Si scontrano due visioni opposte. Per la prima vale il vecchio motto: "Dove cresce l'azzardo, guadagna l'America".
Per la seconda New York non può giocarsi anche l'anima, volendo farlo basta proseguire fino ad Atlantic City. I permessi in ballo sono tre, anche se due andranno probabilmente fuori dai 5 quartieri principali, là dove già sorgono i cosiddetti "racino", una combinazione di ippodromo (race track) e casinò (ma ora limitati a slot machine e tabelloni digitali). Partecipare al bando è già una scommessa: richiede una "puntata" da un milione di dollari, che possono diventare 500 all'eventuale assegnazione. Abitanti e turisti copriranno il rischio? Tutte le previsioni rispondono sì.
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Il casinò di New York attrae le imprese che lo costruiranno, lo gestiranno e chi profitterà dell'indotto. A spingere più di tutti è il sindacato dei lavoratori alberghieri, finanziatore del partito democratico che governa la città. Ecco allora i progetti, messi sul tavolo come fiches. Quello di Brooklyn, inevitabilmente situato a Coney Island, tra spiaggia e luna park, ha poche probabilità e minore impatto. La zona è popolare, russificata nei giorni feriali, feudo latino nei fine settimana. La vera sfida è la final four di Manhattan.
Il primo e più scontato insediamento sarebbe a Times Square. Si confonderebbe tra le insegne luminose, le quotazioni finanziarie, i cartelloni di Broadway. Sorgerebbe infatti al 1515 della "Grande strada bianca", in cima al palazzo da 54 piani che già ospita un impero televisivo e il teatro dove va in scena il Re Leone. Una soluzione mimetica, ma forse la goccia che farebbe traboccare il vaso già strapieno di quella zona. […]
La seconda proposta sarebbe ad Hudson Yards, il nuovo polo del lusso e dell'intrattenimento. Già il suo simbolo, l'elaborato Vessel, è stato chiuso dopo una serie di suicidi dalla sua sommità. La vicinanza tra il fiume e la possibile rovina al gioco non sembra l'idea migliore.
La terza allora: gli ultimi piani dei grandi magazzini Saks, sulla Quinta Strada, a pochi passi da Central Park. Saloni ovattati, ascensori dedicati che frusciando salgono oltre ogni concreta offerta merceologica per proporre l'astratta fortuna. […]