antoine leiris 9

“NON AVRETE IL MIO ODIO!” - IL GRIDO LANCIATO AI TERRORISTI DAL GIORNALISTA ANTOINE LEIRIS CHE HA PERSO LA MOGLIE NELL’ATTENTATO AL BATACLAN DIVENTA UN LIBRO: “LE ARMI, LE PALLOTTOLE, LA VIOLENZA NON SONO CHE LO SFONDO DELLA SCENA: QUEL CHE IMPORTA E' L'ASSENZA"

COVER LIBRO ANTOINE LEIRISCOVER LIBRO ANTOINE LEIRIS

1. L’INIZIATIVA DEL CORRIERE
Dal “Corriere della Sera”

 

Non avrete il mio odio . Così Antoine Leiris, all' indomani degli attentati di Parigi e della morte di sua moglie al Bataclan, scrive sul suo profilo Facebook. Quel grido è diventato il titolo di un libro, una sorta di «diario» in cui il giornalista racconta quei giorni.

 

Le sue sono parole molto misurate, private e non politiche, che travalicano l' evento in sé e che raccontano un lutto atroce, il senso di perdita, il legame vitale con il figlio, il nuovo modo di dover guardare al mondo.

 

ANTOINE LEIRIS 5ANTOINE LEIRIS 5

È l' istantanea del dolore di un uomo disarmato contro l' orrore (da qualsiasi parte provenga) eppure capace di esprimerlo. Il libro da domani è in edicola con il Corriere della Sera (al prezzo di 8,50 euro più quello del quotidiano) e in libreria per la casa editrice Corbaccio.

 

ANTOINE LEIRIS 2ANTOINE LEIRIS 2

2. IO, SENZA ODIO DOPO IL BATACLAN

Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”

 

Cinque mesi dopo, Antoine Leiris dice che sta riuscendo nell' impresa di resistere all' odio. «Da novembre certe cose sono cambiate, Melvil è cresciuto e anche io con lui. Per qualche tempo ci siamo molto protetti, adesso vogliamo aprirci un po' di più al mondo.
 

LA MOGLIE DI ANTOINE LEIRISLA MOGLIE DI ANTOINE LEIRIS

Quanto al titolo della lettera su Facebook e del libro, mi trovo nelle stesse condizioni di spirito di allora: non voglio dare ai terroristi la soddisfazione di trasformare me e mio figlio. Non voglio cedere all' odio. Le nostre vite sono e restano piene dell' amore per Hélène, che non è più con noi».
 

Antoine Leiris non è affatto una persona innamorata delle belle parole e dei buoni sentimenti, non si perde nelle frasi stucchevoli e tanto meno evoca un impossibile perdono. Il suo rifiuto di lasciarsi guidare dall' odio non deriva da attrazione per il bel gesto, e il suo libro lo spiega bene: semplicemente, i terroristi non possono diventare il punto della questione.

 

Tutto quel che lo interessa sono Hélène, e Melvil. «Avrebbe potuto essere un automobilista che dimentica di frenare, un tumore un po' più maligno degli altri o una bomba nucleare, la sola cosa che conta è che lei non c' è più. Le armi, le pallottole, la violenza, non sono che lo sfondo della scena: quel che importa è l' assenza».
 

Il 16 novembre 2015 il 34enne giornalista di Radio France torna a casa dopo avere visto la moglie per l' ultima volta, senza vita, all' istituto medico-legale. Hélène è rimasta uccisa nell' attacco al Bataclan, Antoine deve affrontare la nuova vita a due con il figlio Melvil, che allora ha 17 mesi.
 

ANTOINE LEIRIS 1ANTOINE LEIRIS 1

«Mi metto a scrivere al computer perché ho delle cose dentro, voglio salvarle da qualche parte e magari condividerle con le persone che conosco. Fino a quel momento ho parlato con gli amici per dire che Hélène è morta ma non ho avuto il tempo di dire come sto. È stato un po' naif da parte mia affidare i miei pensieri a Facebook, ma il cervello era occupato da molte altre cose. Scrivere è stata una necessità più che una terapia».
 

In quella ormai celebre lettera ai terroristi, Antoine scrive «siamo rimasti in due, mio figlio e io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Non ho altro tempo da dedicarvi, devo andare da Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha appena 17 mesi e farà merenda come ogni giorno e poi giocheremo insieme, come ogni giorno, e per tutta la sua vita questo ragazzino vi farà l' affronto di essere libero e felice. Perché no, voi non avrete mai nemmeno il suo odio».
 

ANTOINE LEIRISANTOINE LEIRIS

Le parole di Antoine sono state lette, commentate, amate in tutto il mondo. Se lo aspettava? «No, per niente, l' idea che le mie frasi avrebbero commosso tante persone non mi ha neanche sfiorato. In una situazione simile non c' è spazio per le previsioni, non ho calcolato l' effetto delle mie parole, avevo solo bisogno di tirarle fuori».

 

Nei giorni successivi sconosciuti del mondo intero si sono offerti per tenere compagnia a Melvil, padre e figlio sono stati invitati a passare vacanze ai quattro angoli del Pianeta, altri sconosciuti hanno spedito al neonato calzini, cappellini, regali e assegni che il padre non ha mai incassato, le mamme dell' asilo si sono organizzate per preparare a Melvil vasetti e pappine piene di amore materno, «che lui lanciava contro il muro perché preferiva i cibi industriali ai quali l' avevamo abituato», dice sorridendo Antoine.

ANTONINE LEIRIS  ANTONINE LEIRIS

 

Il padre ha continuato a scrivere, la storia raccontata nel libro si ferma al 25 novembre, quando Antoine accompagna Melvil al cimitero di Montmartre e depone sulla tomba una foto della mamma, per fare capire al bambino dove lei si trova, adesso.
 

Non avrete il mio odio è un racconto intimo, privato, la dimensione politica è quasi inesistente, «se non sotto forma di resistenza», dice Leiris, che alcuni hanno voluto giudicare come il tipico esempio di occidentale arrendevole e buonista. Ma è un' interpretazione fuori luogo. «Non dico che dobbiamo lasciare tranquilli i terroristi, ovviamente. La mia è una resistenza individuale con le armi che ho a disposizione. Avete cercato di mettermi in ginocchio ma non ce la farete, né per me né per mio figlio».
 

BATACLANBATACLAN

Antoine fugge come la peste gli psicologi che si aggirano per l' ospedale, pronti ad aiutare i parenti delle vittime. «Avevo paura che rubassero il mio dolore e il mio amore, ormai una cosa sola. Volevo restare con Hélène. Non volevo parole prefabbricate, frasi che chiunque avrebbe potuto dire a chiunque».
 

Il bellissimo libro di Antoine Leiris - che finora non aveva mai trovato il coraggio di scrivere «perché ho troppo rispetto per la sacralità della letteratura» - è un viaggio nel lutto, nel tentativo di preservare dai terroristi, dalle bombe e dal mondo intero una bolla fatta di casa, vestiti, profumi e sorrisi di Antoine, Melvil e Hélène.

ANTOINE LEIRIS 9ANTOINE LEIRIS 9

 

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…