rifiuti ospedali-1

NON DITELO A GRETA/2 – LA PANDEMIA HA FATTO SCHIZZARE ALLE STELLE L’AUMENTO DEI RIFIUTI NEL MONDO – A WUHAN GLI OSPEDALI HANNO PRODOTTO 240 TONNELLATE DI RIFIUTI MEDICI AL GIORNO, SEI VOLTE LA CAPACITÀ DI SMALTIMENTO. A MADRID LA PRODUZIONE È AUMENTATA DEL 300% - SENZA CONTARE CHE MASCHERINE E GUANTI RISCHIANO DI NON ESSERE CORRETTAMENTE SMALTITI – E GLI ACQUISTI ONLINE CI HANNO FATTO SFANCULARE TUTTI I BUONI PROPOSITI SULL’USO RESPONSABILE DELLA PLASTICA

Gabriella Colarusso per "la Repubblica"

 

rifiuti ospedali 4

Nel pieno della crisi del coronavirus, a metà febbraio, un'area del parcheggio del Tongji Hospital di Wuhan era stata convertita in discarica temporanea. L'ospedale produceva troppe tonnellate di rifiuti e i dirigenti non sapevano dove stoccarle e sterilizzarle.

 

Durante il picco dell'epidemia, dagli ospedali della città epicentro del contagio in Cina sono uscite 240 tonnellate di rifiuti medici al giorno, sei volte il livello normale e una quantità di gran lunga superiore alla capacità di smaltimento degli inceneritori cittadini, che è di 49 tonnellate al giorno.

 

rifiuti ospedali 2

Questi dati, forniti dal ministero dell'Ambiente cinese e dall'Asian Development Bank, raccontano una delle conseguenze più problematiche della pandemia di Covid 19: l'aumento esponenziale, nel mondo, di rifiuti medici e di plastica. Il fenomeno registrato a Wuhan si è verificato in tutta l'Asia: Manila, la capitale delle Filippine, ha prodotto almeno 280 tonnellate di rifiuti sanitari al giorno; Giacarta, in Indonesia, 212; Bangkok, in Thailandia, 210; Hanoi, in Vietnam, 160; Kuala Lumpur, in Malesia, 154.

rifiuti con la pandemia 1

 

Il Thailand Environment Institute ha calcolato che ad aprile, in Thailandia, gli ospedali hanno prodotto 50 tonnellate di rifiuti infetti al giorno, ma gli inceneritori del Paese avevano una capacità di smaltimento per sole 43.

 

A Madrid la produzione di rifiuti ospedalieri è aumentata del 300% durante la pandemia, in un Paese che ha solo 11 inceneritori per i rifiuti urbani. Molti di questi rifiuti speciali finiscono nelle discariche insieme al resto dell'immondizia indifferenziata, aggravando le conseguenze ambientali della crisi sanitaria. Ma il sovraccarico degli ospedali è solo una delle ragioni dell'aumento dei rifiuti nel mondo. La pandemia ha imposto ai cittadini l'utilizzo di dispositivi di protezione come guanti e mascherine, che ora rischiano di non essere correttamente smaltiti.

rifiuti ospedali 5

 

I giornali inglesi hanno raccontato in diversi articoli come sulla riva del Tamigi, a Londra, si siano accumulate grosse quantità di guanti di plastica, mentre ha fatto molto scalpore a Hong Kong la scoperta di Gary Stokes, fondatore dell'organizzazione ambientalista OceansAsia, che durante una missione sulle isole Soko ha ritrovato settanta mascherine chirurgiche su cento metri di spiaggia. Secondo le stime di Grand View Research riportate dall'Economist , il giro d'affari del mercato delle mascherine usa e getta passerà dagli 800 milioni di dollari del 2019 ai 166 miliardi nel 2020.

guanti e mascherine 1

 

La pandemia rischia anche di riportare in vita abitudini che si erano a fatica ridotte tra la popolazione, come il consumo di plastiche monouso e imballaggi usa e getta dovuto alla crescita degli acquisti online durante i lockdown: a marzo, le visite su Amazon sono aumentate del 65% rispetto all'anno scorso, i cinesi hanno acquistato online più del 25% dei loro prodotti nei primi 3 mesi dell'anno.

 

rifiuti 

Secondo il settimanale britannico, il consumo di plastica monouso negli Stati Uniti potrebbe essere cresciuto del 250-300%. Per questo oltre 100 esperti di salute pubblica e ricercatori da tutto il mondo hanno lanciato un appello attraverso Greenpeace per rassicurare i cittadini: i contenitori riutilizzabili, se opportunamente disinfettati, sono sicuri tanto quanto quelli usa e getta.

la fase due di roma torna la monnezzaguanti e mascherine 3rifiuti ospedali 1guanti e mascherine 2rifiuti con la pandemia 2

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…