“NON HO MAI CHIESTO DI FARE NULLA DI ILLEGALE” – LEONARDO MARIA DEL VECCHIO, FRA GLI INDAGATI NELL'INCHIESTA MILANESE SULLA BANDA DEGLI HACKER DI EQUALIZE, È STATO INTERROGATO PER SEI ORE DAI MAGISTRATI – L’AVVOCATO DELL’EREDE DELLA DINASTIA LUXOTTICA: “HA CHIESTO DI ESSERE ASCOLTATO DALLA PROCURA E HA DIMOSTRATO DI NON AVER MAI VOLUTO CONCORRERE NEGLI ACCESI ABUSIVI” – DEL VECCHIO JR È COLLEGATO A DUE VICENDE: UN FALSO REPORT CHE SAREBBE STATO REALIZZATO PER SCREDITARE IL FRATELLO CLAUDIO NELLA GUERRA IN FAMIGLIA PER L’EREDITA’ E LA TENTATA INOCULAZIONE DI UN TROJAN NEL CELLULARE DELLA COMPAGNA JESSICA SERFATY…
Estratto dell’articolo di Rosario Di Raimondo per www.repubblica.it
"Non ho mai concorso in accessi abusivi”. È il concetto che ribadisce più volte, Leonardo Maria Del Vecchio, erede della dinastia Luxottica, davanti al pm al quale ha chiesto di essere interrogato per cercare di chiarire la sua posizione. Il 29enne è infatti fra gli indagati dell'inchiesta del pm Francesco De Tommasi sulla banda degli hacker.
"Leonardo Maria Del Vecchio, che ha chiesto di essere ascoltato dalla Procura, durante l'interrogatorio di ieri ha dimostrato di non aver mai voluto concorrere negli accesi abusivi, uniche incolpazioni che lo coinvolgono a titolo di concorso per 'aver incaricato De Marzio ad acquisire informazioni'", rimarca l'avvocata Maria Emanuela Mascalchi [...]
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Del Vecchio viene collegato a due vicende: un falso report che sarebbe stato realizzato per screditare il fratello Claudio e la tentata inoculazione di un trojan nel cellulare della compagna Jessica Serfaty. Il legale sottolinea che sulle “vicende relative al trojan" con il pm "si è chiarito che tali fatti non sono contestati a Leonardo Maria Del Vecchio e non vengono contemplati nei capi di incolpazione nei suoi confronti".
Riguardo tale episodio "è accusato solamente Calamucci (Nunzio Samuele, la mente tecnologica del gruppo, ndr) per aver creato un falso report per cercare di venderlo ad alto prezzo”. Inoltre, “il trojan non è stato mai messo nel telefono della Serfaty”.
Ancora, “neanche i fatti del report falso sul fratello Claudio Del Vecchio sono oggetto di incolpazione nei confronti di Leonardo Maria Del Vecchio: il reato di falso è contestato solamente a Calamucci che riceveva in subappalto i lavori da De Marzio”, un altro degli indagati.
“Abbiamo dimostrato con prove documentali, acquisite dalla stessa Procura, di aver pagato alla società Neys Agency di De Marzio” quanto dovuto per “un contratto di consulenza e nel rispetto delle leggi per servizi di Loss-protection, incarichi leciti aventi ad oggetto attività di analisi reputazionali su potenziali controparti contrattuali, Kyc, attività di adeguata verifica della controparte e cyber security”.
Dall’entourage dell’imprenditore filtra che i rapporti fra i due fratelli non sarebbero così deteriorati. E che lo stesso Leonardo Maria temesse di essere vittima di monitoraggi nei suoi confronti, tanto che pagava proprio l’agenzia di De Marzio per proteggersi. “Ma non ho mai chiesto di fare nulla di illegale”, il senso delle sue parole ai pm. [...]
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