terapia intensiva

SE NON VI CONVINCONO I DISCORSI, LEGGETE I NUMERI: CHI NON SI VACCINA HA UN RISCHIO DI FINIRE RICOVERATO PER COVID 10,4 VOLTE MAGGIORE RISPETTO A CHI E' IMMUNIZZATO - MENTRE SALE LA CURVA DEI CONTAGI, SI ALLARGA SEMPRE DI PIU' IL DIVARIO TRA CHI HA COMPLETATO LE DUE (O MEGLIO TRE) DOSI E I NO VAX - UN DATO SU TUTTI: NEL REPARTO PER MALATI GRAVI NON E' ENTRATO NESSUN PAZIENTE VACCINATO SOTTO I 40 ANNI...

Fiorenza Sarzanini per il Corriere.it

 

terapia intensiva

Nell’ultimo mese le persone no vax ricoverate in terapia intensiva sono state 24 con meno di 40 anni d’età, 165 tra 40 e 60 anni, 318 tra 60 e 80 anni. In totale fa 507. Nello stesso periodo e nello stesso reparto per malati gravi non è entrato alcun paziente vaccinato sotto i 40 anni, 25 erano invece nella fascia tra i 40 e i 60 anni, 191 tra 60 e 80 anni, per un totale di 216, meno della metà.

 

La soglia di rischio. Sale la curva epidemiologica e si allarga la distanza tra chi è immunizzato e chi invece ha scelto di non vaccinarsi. Il rischio di contrarre il Covid-19 «aumenta di 3,8 volte per chi non è vaccinato rispetto al vaccinato con ciclo completo entro 5 mesi, mentre è di 2,1 volte superiore il rischio per i vaccinati oltre 5 mesi dalla seconda dose». Ancora più indicativi sono i numeri sui ricoveri: «Il rischio è di 10,4 volte superiore per i non vaccinati rispetto ai vaccinati entro 5 mesi dalla seconda dose e diventa di 4,8 volte oltre i 5 mesi». Una percentuale che viene confermata quando si esaminano i dati delle persone finite in terapia intensiva e quelle che invece sono decedute.

 

Anziano in terapia intensiva 3

Il rapporto. I dati raccolti e analizzati nell’ultimo mese disponibile - che va dal 15 ottobre al 14 novembre - dagli specialisti dell’Istituto superiore di Sanità fotografano l’andamento dell’epidemia e confermano la necessità di sottoporsi alla terza dose per avere una copertura efficace dal virus. Ma dimostrano anche gli effetti positivi delle due dosi rispetto a chi invece ha deciso di non proteggersi.

 

Un effetto che comincia a calare dopo cinque mesi e ha convinto il governo ad anticipare per tutte le fasce di età la possibilità di accedere al richiamo. Quale sia l’efficacia dei vaccini emerge in modo netto calcolando la percentuale di contagiati, ricoverati e morti per 100 mila abitanti. Ma anche i numeri assoluti consegnano un quadro eloquente di quanto sta accadendo.

 

Anziano in terapia intensiva 2

I contagi. Secondo l’ultimo bollettino in un mese ci sono stati 75.512 contagi su 7.409.599 persone non vaccinate. Vuol dire che abbiamo un caso di Covid ogni 98 non vaccinati. I casi positivi tra i vaccinati a ciclo completo oltre 5 mesi sono stati 44.023 casi su 11.407.859 italiani. Significa che c’è un caso Covid ogni 259 immunizzati. Rimane molto buono l’effetto tra chi non ha ancora superato i 5 mesi dall’ultima somministrazione: sono 82.755 i positivi dell’ultimo mese su 31.622.279 immunizzati con doppia dose, dunque un caso ogni 382.

 

TERAPIA INTENSIVA CORONAVIRUS

I ricoveri

Anche i numeri dei ricoverati in area medica segnano la differenza: nella fascia under 40 i no vax sono stati 496, 114 i vaccinati da 5 mesi, 49 oltre i 5 mesi; nella fascia tra 40 e 60 anni i no vax sono stati 1.264, 259 i vaccinati da 5 mesi, 178 oltre i cinque mesi. Alto il divario anche per chi ha tra i 60 e gli 80 anni perché i no vax sono stati 318, 104 i vaccinati entro i 5 mesi, 670 oltre i 5 mesi. Una percentuale di fatto pari allo zero visto che la platea delle persone che ha ricevuto la seconda dose meno di 5 mesi fa è di 31.622.270, e quella che supera i 5 mesi ormai è di 11.407.859 persone.

 

TERAPIA INTENSIVA CORONAVIRUS

Le vittime. Molto spesso chi difende la scelta di non vaccinarsi dichiara che il coronavirus non uccide. I dati dell’Istituto superiore di Sanità mostrano invece quale sia il divario tra chi è protetto e chi non lo è.

 

Tra i no vax sono otto sono i morti che avevano meno di 40 anni, solo uno tra i vaccinati; 54 sono state le vittime che avevano tra i 40 e i 60 anni e avevano scelto di non immunizzarsi, 24 tra chi invece aveva fatto almeno una dose di vaccino. Infine 221 i decessi nella fascia di età tra i 60 e gli 80 anni senza «copertura», 175 quelli che si erano sottoposti ad almeno una dose.

 

CORONAVIRUS - TERAPIA INTENSIVA

Le terze dosi. La terza dose dimostra quanto aumenti la potenza del vaccino in tutte le fasce d’età. Se gli stessi dati sull’andamento dell’epidemia vengono infatti confrontati con chi ha già fatto il richiamo, si scopre che fino agli ottantenni c’è stato un solo decesso, tre persone sono entrate in terapia intensiva e su 1.594.076 italiani che hanno già ricevuto il booster solo 1,710 sono risultati positivi, vale a dire lo 0,1%.

 

vaccino

Gli esperti sottolineano infatti come l’efficacia dei vaccini passi dal 73,5% entro i cinque mesi al 43,9% negli immunizzati con ciclo completo da oltre cinque mesi. Nel caso di malattia grave il divario è però molto inferiore perché l’efficacia per i vaccinati con ciclo completo da meno di 5 i mesi è pari al 92,5%, mentre è dell’84,8% per gli immunizzati con ciclo completo da oltre 5 i mesi, rispetto ai non vaccinati. Risultati che convincono il governo a potenziare ulteriormente la campagna soprattutto dopo l’insorgere della nuova variante Omicron proveniente dal Sudafrica.

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…