“NON VOGLIO CHE QUEL PEDOFILO RIMANGA LÌ DOV’È” – LA VICEPREMIER BRITANNICA, ANGELA RAYNER ANDÒ ALL’ATTACCO DEL PRINCIPE ANDREA LO SCORSO ANNO, PRIMA DELLE VITTORIA ALLE ELEZIONI DEI LABURISTI DI KEIR STARMER - LO RIVELA UN LIBRO DEI GIORNALISTI DEL “TIMES”, PATRICK MAGUIRE E DANIEL POGRUND – “ANGELA LA ROSSA” VOLEVA CHE IL FRATELLO DI RE CARLO, COINVOLTO NELLO SCANDALO DI JEFFREY EPSTEIN, NON FOSSE PIÙ TRA I “CONSIGLIERI DI STATO” DELLA FAMIGLIA REALE – MA A BLOCCARE LE INTEMERATE DELLA RAYNER ARRIVÒ UNA TELEFONATA DI…
Estratto dell’articolo di Antonello Guerrera per www.repubblica.it
Angela Rayner e il re Carlo III
“No, non voglio che quel pedofilo rimanga lì dov’è...”. Così parlò la vicepremier britannica Angela Rayner del principe Andrea, secondo un nuovo libro sulla leadership di Keir Starmer, Get in, scritto da due giornalisti del Times, Patrick Maguire e Daniel Pogrund, e in questi giorni serializzato sullo stesso quotidiano britannico.
Get in è, come spiega lo stesso sottotitolo del libro, la “Inside Story” del Labour sotto Keir Starmer. Affronta il trapasso del leader, da capo dell’opposizione ad attuale primo ministro britannico. Racconta come Sir Keir sia un uomo che “odiava la politica” e che aveva seri problemi di empatia con gli elettori, poi parzialmente superati anche grazie a corsi e training specifici segretamente iniziati durante la reggenza di sinistra del Labour di Jeremy Corbyn, prima del disastro elettorale del 2019.
jeffrey epstein principe andrea
Ma Get In contiene anche molte altre rivelazioni sul partito finalmente tornato a Downing Street dopo 14 anni di dominio conservatore. Per esempio, racconta di quando Angela Rayner “andò alla guerra contro il principe Andrea”. Per chi non la conoscesse: la 44enne vicepremier è uno dei personaggi più autentici e diretti della politica britannica, nata e cresciuta in povertà alla periferia di Manchester, ha avuto il primo figlio a 14 anni ed è diventata nonna a 37. Ma soprattutto Rayner è una che spesso dice quello che pensa. Anche se si tratta di Royal Family.
Il primo retroscena gustoso di questa sezione del libro di Maguire e Pogrund risale a quando Rayner iniziò a farsi conoscere nell’establishment e nella Famiglia Reale, in vista della probabile vittoria alle elezioni dello scorso luglio (come poi è successo).
È il 2022, e mentre Starmer intesse una tela sempre più fitta con il futuro re Carlo (Elisabetta II sarebbe morta poco dopo, in settembre), Rayner ha una conversazione con la moglie Camilla durante una reception a Clarence House per la Giornata Internazionale delle Donne. Quando la futura Queen si presenta così: “Ah, lei è Angela Rayner? Piacere. Dal vivo sembra molto più giovane di quando è in tv...”.
Non il miglior esordio. Ma Rayner vuole inserirsi sempre di più negli ambienti che contano a Londra. E nel frattempo non rinunciare a dire la sua, perlomeno in privato. Dopo la morte di Elisabetta II, si pone il problema dei “consiglieri di Stato”. Ossia i membri della Royal Family che intervengono quando un monarca è incapacitato per questioni di salute o all’estero, facendone le veci, decesso escluso […]
I “Fab Five” di Carlo III inizialmente erano proprio la consorte del monarca, dunque Camilla, e quattro familiari, in ordine di successione al trono. Sino a qualche tempo fa, si trattava di William, Harry, Andrea e sua figlia Beatrice. Ma per Rayner, il fatto che Andrea sedesse a un tavolo così importante dopo lo scandalo mondiale della sua vicinanza all’amico miliardario pedofilo Jeffrey Epstein e le accuse di violenza sessuale da parte di Virginia Roberts Giuffre, era assolutamente inaccettabile. "Angela non è un’antimonarchica, ma non le piacciono i pedofili...”.
Alla fine, dopo la morte di Elisabetta II e i recenti scandali legati al fratello, re Carlo e i suoi collaboratori hanno fatto modificare il Regency Act del 1937, includendo la sorella Anna e il fratello Edoardo tra i consiglieri. E scalzando, di fatto, proprio Harry e Andrea. Che però comunque rimangono formalmente tra i consiglieri di Stato.
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Cosicché, si legge nel libro, mentre discuteva con i suoi collaboratori ad Angela “la rossa” (suo soprannome) scappò: “No, non posso approvare che quel nonce”, pedofilo o pederasta in slang britannico, “rimanga lì dov’è... Non posso tornare nella mia circoscrizione elettorale e dire ai cittadini: “Sì, sono d’accordo con questa decisione”".
Alla fine però anche Rayner ha dovuto ricalibrare le sue sparate. E tenersi per sé certi commenti sulla Royal Family, anche se espressi in privato. Secondo Get In, decisiva è stata una chiamata su Zoom con Simon Case, ex capo di gabinetto dei governi conservatori ed ex consigliere del principe William. “Dopo quella conservazione, Angela si zittì”, osserva un suo collaboratore nel libro, “e non avrebbe mai più parlato dei royals in quei termini”.
IL PRINCIPE ANDREA E JEFFREY EPSTEINAngela Rayner starmerMELANIA TRUMP PRINCIPE ANDREA, GWENDOLYN BECK E JEFFREY EPSTEIN A UN PARTI A MAR-A-LAGOAngela RaynerAngela Rayner e il re Carlo III