ilva

UNA NUOVA SCIAGURA S’ABBATTE SULL’ILVA: C’E’ UN PRIMO OPERAIO POSITIVO E ORA SI TEME PER L’ESPLOSIONE DI CONTAGI NELLO STABILIMENTO - AL MOMENTO, OGNI GIORNO, ENTRANO IN FABBRICA IN 3.500, A CUI SI AGGIUNGONO I 2.000 DELL’INDOTTO - AL MOMENTO, SONO 99 I CASI DI PERSONE POSITIVE CONFERMATI TRA LA CITTÀ DI TARANTO E LA PROVINCIA…

Valeria D’Autilia per “la Stampa”

 

ILVA DI TARANTO

Il coronavirus entra nello stabilimento ex Ilva di Taranto. C’è il primo operaio positivo e ora si teme per una possibile esplosione di contagi. Rabbia tra i cittadini e timore tra i lavoratori di questa città, dove la contraddizione tra economia e salute è questione irrisolta da decenni. I sindacati avevano chiesto di portare al minimo l’operatività. Al momento, ogni giorno, entrano in fabbrica in 3.500, a cui si aggiungono i 2.000 dell’indotto. «Un numero così elevato- dicono Fiom, Fim, Uilm e Usb- rappresenta un grande rischio di contagio».

 

Cifre stabilite dal prefetto, che le organizzazioni dei metalmeccanici vogliono ridurre ulteriormente. «Bisogna tenere i lavoratori a casa, diretti e indiretti non fa differenza- denuncia il sindacalista Franco Rizzo- preservando gli stessi da un rischio che ovviamente aumenta in luoghi di lavoro particolarmente affollati». Intanto, ArcelorMittal ha chiesto la cassa integrazione per tutti e la discussione inizierà oggi. Al momento, sono 99 i casi di persone positive confermati tra la città e la provincia: adesso il timore è che la più grande acciaieria d’Europa possa diventare un nuovo focolaio.

 

OPERAIO ILVA

«Questa attività- ribadisce il sindaco Rinaldo Melucci- non è essenziale e tra poche settimane Mittal dovrà comunque provvedere al fermo di molti impianti in base alla nostra ordinanza sindacale sulle emissioni inquinanti. Non c'è alcun valido motivo per andare avanti». Sulla tenuta sociale e sanitaria, preoccupazione dei medici Isde. «Non abbiamo le efficienti strutture del nord. Conte chiude negozi, aziende, paesini e lascia aperta una fabbrica grande quanto una città. Chiediamo anche qui le misure massime di prevenzione previste dai decreti per il resto d’Italia. Per quanto tempo saremo condannati a essere diversi dagli altri»?.

Ultimi Dagoreport

angelo bonelli nicola fratoianni giorgia meloni simona agnes

FLASH – LA DISPERATA CACCIA AI VOTI PER ELEGGERE SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI FA UN’ALTRA VITTIMA: AVS! NICOLA FRATOIANNI SI È ADIRATO PER L’ARTICOLO DI “REPUBBLICA” SUL POSSIBILE INCIUCIONE DELL’ALLEATO, ANGELO BONELLI, CON LA DESTRA. E HA MESSO AL MURO IL LEADER VERDE SBIADITO: NON TI PERMETTERE DI FARE UN’INTESA CON IL NEMICO, O SALTA TUTTO – I RAS MELONIANI DELLA RAI CI AVEVANO GIÀ PROVATO CON GIUSEPPE CONTE E IL M5S, MA LA FRONDA INTERNA DI CHIARA APPENDINO SI È MESSA DI TRAVERSO…

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI, IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025...

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!