bossetti yara gambirasio

OGGI LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE SU MASSIMO BOSSETTI - LA SPERANZA DEL MURATORE DI MAPELLO E’ NELLE 610 PAGINE DI RICORSO E NEI 23 MOTIVI DI IMPUGNAZIONE CHE I SUOI LEGALI HANNO PREPARATO - L'ARGOMENTO DI DISCUSSIONE PRINCIPALE, QUELLO SU CUI SI BASA LA CONTESTAZIONE DELLA DIFESA, È OVVIAMENTE IL DNA E LA SUPER PERIZIA MAI CONCESSA - L’AVVOCATO SALVAGNI: “INSISTIAMO SU MACROSCOPICHE VIOLAZIONI PROCEDURALI, CHE PERÒ SONO ANCHE SOSTANZA”

Alessandro Dell’Orto per “Libero Quotidiano”

MARITA COMI E MASSIMO BOSSETTI

 

Seicentodieci pagine, le ultime seicentodieci pagine che possono salvare Massimo Bossetti. Sono racchiuse qui, tra una riga e l'altra, le speranze di libertà del muratore di 48 anni condannato all' ergastolo in primo e secondo grado per l' omicidio di Yara Gambirasio, la ragazzina di 13 anni scomparsa da Brembate Sopra (Bergamo) il 26 novembre 2010 e trovata morta in un campo di Chignolo d' Isola esattamente tre mesi dopo.

MARITA COMI E MASSIMO BOSSETTI

 

Seicentodieci pagine di ricorso e 23 motivi di impugnazione della sentenza che Claudio Salvagni e Paolo Camporini, i legali dell' uomo rinchiuso in carcere da 1579 giorni, hanno preparato per l'ultimo atto giudiziario: l'udienza in Corte di Cassazione (un giudizio di legittimità: i giudici saranno chiamati ad esprimersi "in diritto" e non "in fatto", verificando il rispetto delle norme nei gradi di giudizio precedenti) in programma questa mattina a Roma, il tentativo finale di ribaltare un duplice verdetto di colpevolezza.

 

BOSSETTI

QUESTIONE DNA

L'argomento di discussione principale, quello su cui si basa la contestazione della difesa, è ovviamente il Dna e la super perizia mai concessa. Tutti i giudici che si sono occupati finora del caso, sia in sede cautelare sia a processo, hanno dato parere favorevole sulla validità di quelle tracce di patrimonio genetico - attribuite a Bossetti - ritrovate sui leggings e sugli slip di Yara. E di conseguenza hanno stabilito la colpevolezza del muratore.

 

GUERINONI E BOSSETTI

«È andata così - ha spiegato qualche giorno fa l' avvocato Claudio Salvagni - perché finora questo è stato un processo all' indagine genetica più importante della storia d' Italia, che la pubblica accusa vuole difendere a ogni costo. Non è stato un processo a Massimo Bossetti, questo è il problema. Ho sempre sostenuto che fosse un caso squisitamente da Corte di Cassazione, dove i giudici sono tutti togati.

 

yara gambirasio massimo bossetti

Nel ricorso insistiamo su macroscopiche violazioni procedurali, che però sono anche sostanza. Da quando Bossetti è stato indagato tutti i giudici, tutti, hanno negato una nuova perizia sul Dna, nonostante i consulenti dell' accusa sia del San Raffaele sia dell' Università di Pavia abbiano affermato che c' è materiale su cui procedere a nuove analisi.

 

 Inoltre il dato finale, secondo noi, è stato ottenuto senza il rispetto dei protocolli previsti dalla comunità scientifica internazionale, ad esempio con l' utilizzo di kit scaduti per il Dna. Senza dimenticare che l' accusa afferma di aver trovato la componente nucleare del Dna, ma non quella mitocondriale».

 

gli indumenti di yara gambirasio

IL CASO DI PERUGIA

Una serie di contestazioni già portate dalla difesa nei primi due gradi di giudizio, ma finora non considerate. «Ora però c' è un' integrazione con una serie di elementi - ha precisato sempre Salvagni - che stigmatizzano ancora di più le falle procedurali, in particolare prendendo spunto da tutta una lista di sentenze della Corte europea dei diritti dell' Uomo che definiscono una serie di criteri a tutela degli imputati».

ESTER ARZUFFI MADRE DI MASSIMO BOSSETTI

 

Ecco perché la difesa citerà anche il processo per l' omicidio di Meredith Kercher (la studentessa inglese uccisa a Perugia l' 1 novembre 2007) finito in Cassazione con l' assoluzione di Raffaele Sollecito e Amanda Knox: «Quel documento - cita l' avvocato di Bossetti - sostiene che l' indagine genetica condotta senza il rispetto delle linee guida internazionali produce un risultato che non è considerabile neppure un indizio».

marita bossetti

 

I ventitré motivi proposti per cercare di ribaltare una sentenza difficilmente ribaltabile riguardano il Dna (la Corte di Appello dice che è di Bossetti, che ha un elevato numero di marcatori cromosomici e che c' è un' elevata affidabilità della traccia, mentre la difesa controbatte che non è del muratore, che sono stati utilizzati kit scaduti, che non sono state rispettate le Best practice, che c' è il rischio contaminazione e che manca la corrispondenza del Dna mitocondriale), ma non solo.

camporini salvagni difesa bossetti

 

LE TRE POSSIBILITÀ

Le contestazioni di Salvagni e Camporini riguardano anche la perizia, i tabulati telefonici («Non hanno valore: Bossetti passava sempre da Brembate Sopra»), il video dell' autocarro che gira attorno alla palestra («Non è il suo. E ce ne sono altri così»), le fibre dei sedili, le sfere a la calce (secondo l' accusa le tracce sulla vittima sono compatibili con quelle presenti nel mezzo dell' imputato e che rimandano al mondo dell' edilizia; per la difesa invece «Non c' è prova che corrispondano a quelle dell' autocarro, quindi non portano all' imputato»).

 

BOSSETTI

Massimo Bossetti oggi non sarà in aula, però idealmente si aggrapperà con tutte le sue forze a queste seicentodieci pagine sapendo che sono l' ultima, definitiva speranza di salvezza. Altrimenti c' è la galera a vita. Il muratore sarà giudicato da un collegio di cinque magistrati presieduto dal giudice Adriano Iasillo: gli ermellini potranno confermare la condanna, oppure annullarla con rinvio ad altra Corte d' appello per un nuovo processo, o senza rinvio.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…