QUINDY? CHE FINE FARA’ INDY? - OGGI IL TRIBUNALE DEL RIESAME DI RIMINI DECIDE LA SORTE DI INDY, CUCCIOLO DI DELFINO NATO NELL’ACQUARIO DI GENOVA DOVE SI TROVA CON LA MAMMA LUNA, SEQUESTRATA A RIMINI PER PRESUNTI MALTRATTAMENTI. RESTERA’ IN LIGURIA O VERRA’ SPEDITO A ROMA?
Elena Tebano per il “Corriere della Sera”
Un delfino va trattato come una cosa inanimata o come un essere autonomo e indipendente? È la domanda a cui dovrà rispondere il Tribunale del riesame di Rimini. Al centro della sentenza, attesa per oggi, c' è la sorte di Indy, piccolo di Tursiops truncatus , nato circa un anno fa nell' Acquario di Genova: i giudici dovranno stabilire se farlo restare con sua madre in Liguria o affidarlo a una struttura di Roma.
Indy infatti è figlio di Robin, un maschio arrivato dall' ex delfinario di Gardaland, e di Luna, che invece proviene da quello di Rimini. Il problema, originariamente solo «tecnico» ma destinato ad aprire questioni più ampie, viene da qui: Luna fa parte di un gruppo di delfini sequestrati nel capoluogo romagnolo nel settembre 2013 per presunti maltrattamenti. Era la prima volta in Europa che si prendeva un simile provvedimento per un tursiope. Si tratta di un sequestro a fini di confisca: se si accerterà il reato, gli animali diventeranno proprietà della Stato, che dovrà prendersene cura.
Il processo è ancora in corso, ma i delfini sono stati portati a Genova perché nella struttura riminese sono state riscontrate carenze che ne mettevano a rischio il benessere. E lì Luna ha concepito e dato alla luce il suo piccolo. Quando il pm titolare dell' inchiesta di Rimini Marino Cerioni ha saputo della sua nascita, ha chiesto di mettere anche Indy sotto sequestro. Gardaland e il delfinario di Rimini, che ne rivendicano la proprietà perché è figlio dei loro animali, hanno invece deciso di regalarlo, ha rivelato ieri Il Resto del Carlino , a Zoomarine, delfinario di Roma.
Intanto il giudice di merito ha stabilito che Indy non può essere trattato come il «frutto» di un bene sequestrato (sul modello dell' affitto proveniente da un appartamento pignorato o del raccolto di un campo confiscato), come chiedeva la Procura di Rimini. Ma che si tratta di un individuo a sé stante e visto che non è mai stato maltrattato non deve neppure essere sottoposto a sequestro cautelativo. Il pm ha fatto ricorso e adesso la parola passa al Tribunale del Riesame. Nel frattempo Indy è rimasto a Genova con sua mamma, che ancora lo allatta.
Il paradosso è che se Indy venisse considerato un individuo indipendente, e quindi fosse ribadito il no al sequestro, potrebbe essere separato dalla madre, per finire allo Zoomarine di Roma. «Cioè dove i proprietari del delfinario di Rimini hanno chiesto più volte di mandare i quattro delfini di loro proprietà, in attesa della fine del processo», spiega Roberto Bennati, vicepresidente della Lega antivivisezione (Lav), associazione che più volte aveva denunciato le irregolarità del delfinario di Rimini.
«Ma Zoomarine, oltre a violare una serie di requisiti di legge che abbiamo segnalato alle autorità competenti - dice Bennati -, è una delle due strutture ancora rimaste in Italia dove si fanno spettacoli con i delfini, una pratica che insieme ad altre associazioni animaliste europee e mondiali riteniamo una forma di abuso».
A proposito di definizioni, l' India ha vietato questo tipo di spettacoli proprio dopo aver dichiarato che i delfini sono «persone non umane». «Se andasse là - conclude Bennati -, finirebbe per essere sfruttato a fini commerciali, nel posto dove i magistrati hanno già deciso che non devono andare sua madre i gli altri animali sequestrati a Rimini. Per altro mi chiedo: non è un po' troppo generoso regalare un delfino che vale almeno 100 mila euro?».