XI JINPING NON HA BISOGNO DI FARE LA GUERRA PER PAPPARSI TAIWAN – LA CINA HA TRE OPZIONI PER CONQUISTARE L’ISOLA: LA PRIMA È QUELLA BELLICA. POI C’È LA VARIANTE DEL “PIANO ANACONDA”: UN PROLUNGATO BLOCCO AERO-NAVALE CHE STRANGOLI ECONOMICAMENTE TAIPEI. E INFINE, C’È LO SCENARIO MORBIDO: SE ALLE ELEZIONI DEL 2024 XI RIESCE A “FAVORIRE” LA SCONFITTA DEI DEMOCRATICI PROGRESSISTI, E IL RITORNO AL POTERE DEL KUOMINTANG, PUÒ CONQUISTARE TAIWAN SENZA SPARARE UN COLPO, E FARLE FARE LA FINE DI HONG KONG…
Estratto dell’articolo di Federico Rampini per il “Corriere della Sera”
[…] «Esiste una sola Cina, Taiwan ne fa parte», è un principio affermato dalla fondazione della Repubblica Popolare nel 1949, quando i comunisti avevano sconfitto i nazionalisti e questi ultimi si erano rifugiati sull’isola.
L’America dopo il disgelo tra Richard Nixon e Mao Zedong nel 1972, e il riconoscimento della Repubblica Popolare nel 1979, ha accettato il principio, con dei distinguo: la riunificazione è accettabile solo se pacifica e consensuale. Joe Biden si è impegnato a difendere Taiwan in caso d’invasione.
PILOTA CINESE SUI CIELI DI TAIWAN
Con Xi la tensione sale perché la sua Cina è sempre più nazionalista, vuole diventare la superpotenza dominante in Asia, e sembra ormai avere i mezzi per realizzare le sue ambizioni. L’opzione bellica è aperta.
[…] Una variante che Xi tiene aperta prevede l’uso delle forze armate ma non lo sbarco di truppe. Si tratta di un prolungato blocco aero-navale, con conseguente strangolamento economico, che punti alla resa di Taiwan senza creare al 100% il casus belli per un intervento americano.
Una terza opzione alterna minacce e lusinghe. Xi ha appena accolto con tutti gli onori l’ex presidente di Taiwan Ma Ying-jeou. Era la prima visita nella storia di un ex leader taiwanese sul continente. Ma Ying-jeou appartiene al partito nazionalista Kuomintang (Kmt) che oggi è su posizioni filo-cinesi; alcuni suoi esponenti hanno ventilato lo scenario di un Commonwealth o mercato comune che unisca l’isola alla Repubblica Popolare cominciando dall’economia, dove i rapporti sono già intensi.
Se nelle elezioni del 2024 Xi riesce a favorire la sconfitta dei democratici progressisti — più autonomisti — e il ritorno al potere del Kmt, si rafforza la terza opzione e la guerra può essere inutile. A prezzo, con ogni probabilità, della futura morte della democrazia taiwanese, che farebbe la stessa fine dello Stato di diritto a Hong Kong.
Questo scenario è più consono ad accreditare la Repubblica Popolare come una superpotenza pacifica, come Xi vuole fare con la sua mediazione tra Iran e Arabia (ma non, finora, per l’Ucraina). […]
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