
IOR, MAMMETA E TU - IL RICHIAMO DEL PAPA ALLA POVERTÀ DELLA CHIESA NELLA “GESTIONE DEI BENI ECONOMICI” E’ L’ENNESIMA BACCHETATA ALLE PORPORELLE CHE VIVONO NEI SUPER ATTICI E CHE ACCUMULANO DENARO ALLO IOR: “SE UN CREDENTE PARLA DEI SENZATETTO E VIVE DA FARAONE, QUESTO NON SI PUÒ FARE”
Luigi Accattoli per il “Corriere della Sera”
PAPA BERGOGLIO CON IL PAPPAGALLO
Quanto ai beni materiali il prete non deve cercare nulla che vada «oltre il reale bisogno»: è la consegna data ieri dal Papa ai vescovi italiani. Tuttavia il richiamo più radicale non è stato quello alla povertà personale ma un altro, più ampio, alla povertà istituzionale: cioè alla povertà della Chiesa nella «gestione delle strutture e dei beni economici».
PAPA BERGOGLIO TRA I RIFUGIATI
«In una visione evangelica - ha detto Francesco alla Cei - evitate di appesantirvi in una pastorale di conservazione, che ostacola l'apertura alla perenne novità dello Spirito: mantenete soltanto ciò che può servire per l' esperienza di fede e di carità del popolo di Dio». Solo ciò che serve, buttate il resto: la regola data dal Papa è stretta. Più stretta della reale situazione del nostro clero, che in maggioranza è povero ma che ha pure zone di benessere.
Descrivendo il modello del parroco Francesco ha detto che è «scalzo» (ma nel senso di Mosè che si toglie i calzari perché il luogo che calpesta è sacro) e «non cerca assicurazioni terrene o titoli onorifici»; «per sé non domanda nulla che vada oltre il reale bisogno». Ha uno «stile di vita semplice ed essenziale» che «lo avvicina agli umili»; «cammina con il cuore e il passo dei poveri ed è reso ricco dalla loro frequentazione».
papa francesco bergoglio con alexis tsipras
Il Papa ha riproposto l' ideale della vita austera che sempre predica agli uomini e alle donne di Chiesa, quello stesso ideale che gli viene dalla formazione gesuitica. Il gesuita anche quando è un professore universitario si accontenta di una stanza, un letto, una scrivania: è la fedeltà a quell' ideale che l'ha convinto a restare al Santa Marta e che l' induce a richiamare con continuità ai consacrati non solo l' impegno a essere poveri ma anche a «crescere» nella povertà.
papa bergoglio apre la porta santa
«Pregate per me, perché il Signore mi faccia ogni giorno più povero» ha detto sabato 7 maggio ai «Medici con l' Africa». Tanta è la sua insistenza su questo tema, che in più occasioni ha sentito il bisogno di difendersi dall' accusa di pauperismo, che rigetta con decisione: «Questo di andare verso i poveri non significa che dobbiamo diventare pauperisti, una sorta di barboni spirituali» aveva detto il 17 giugno 2013.
Sulla necessità di non interpretare i richiami alla povertà come elogio o scelta di una vita misera è tornato cinque giorni addietro dialogando con 900 suore: «La vita religiosa è un cammino di povertà ma non è un suicidio». In quella stessa conversazione ha detto che «la miseria può corrompere la vocazione religiosa quanto la ricchezza».
Un po' diverso ovviamente è l' ideale di sobrietà che il Papa dei poveri propone a chi non ha fatto il voto di povertà o non è responsabile di uno stile di vita esemplare com' è il caso del prete. Ma a tutti richiama l' impegno a una testimonianza coerente: «Se un credente parla della povertà o dei senzatetto e conduce una vita da faraone, questo non si può fare».
papa francesco bergoglio a nairobi 8
papa francesco bergoglio a nairobi 7
In sostanza il cristiano - per Francesco - ha un dovere di sobrietà e di non dare scandalo con l' uso dei beni. Ogni cristiano, anche il laico che vive nella famiglia e nella professione, ha quel vincolo. Il consacrato è poi tenuto a «testimoniare la povertà»: e qui non è più solo la sobrietà che viene richiesta, ma l' austerità.