IL "PAPAGNO" DI BERGOGLIO DOPO IL MASSACRO DI ROUEN: “IL MONDO È IN GUERRA MA LA RELIGIONE NON C'ENTRA. DIETRO I CONFLITTI CI SONO I SOLDI, GLI INTERESSI, LE RISORSE NATURALI, NON LE FEDI. QUELLE PARLANO TUTTE DI PACE...”
Parla a bordo dell'aereo papale, Francesco. E lo fa con parole forti, all'indomani dell'uccisione di padre Jacques in una chiesa della Normandia. "Quando parlo di guerra parlo di guerra sul serio, no di guerre di religione", ha detto in volo verso Cracovia dove prende il via la Giornata mondiale della gioventù.
"Non c'è guerra di religione - ha aggiunto - c'è guerra di interessi, per i soldi, per le risorse naturali, per il dominio dei popoli". "Tutte le religioni vogliamo la pace, capito?", ha concluso.
Bergoglio parla da anni di una "guerra mondiale a pezzi". Ma per lui non bisogna confondere gli atti di terrorismo con l'idea di una guerra in nome di Dio. Lo ripete anche all'indomani dei fatti di Rouen. E aggiunge: "Abbiamo bisogno di dire questa verità: il mondo è in guerra perché ha perso la pace".
PADRE JACQUES HAMEL SGOZZATO A ROUEN
Poi Francesco rivolge il pensiero alla Francia, al presidente Hollande con cui i rapporti nei mesi passati sono stati a volte tesi. "Ringrazio tutti quelli che si sono fatti vivi per le condoglianze, e anche il presidente della Francia che ha voluto collegarsi al telefono con me, come un fratello, grazie".
Poi un messaggio di speranza, rivolto ai tanti ragazzi che lo attendono in Polonia: "La gioventù è sempre speranza, speriamo che i giovani ce ne diano in questo momento".